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Livorno, dalla concessionaria di auto di lusso al bar agricolo: «E a Villa Huygens progetti benessere»

di Luca Balestri
I coniugi Genovese e la storica Villa Huygens alla Valle Benedetta
I coniugi Genovese e la storica Villa Huygens alla Valle Benedetta

I coniugi Genovese decidono di cambiare vita e investono sulla natura della Valle Benedetta

11 ottobre 2024
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LIVORNO. Per 35 anni ha gestito una concessionaria di auto di lusso. Poi la voglia di cambiare vita. «La nostra grande passione è il benessere dell’individuo», sottolinea l’imprenditore Eraldo Genovese. Da qui l’idea insieme alla moglie del bar agricolo “Alla serra” (balle di fieno come sedute, legno e prodotti a km zero) immerso nel verde della Valle Benedetta aperto nel luglio scorso e il nuovo super progetto in fase di pianificazione legato nientemeno che alla settecentesca Villa Huygens da poco acquistata. Sì, proprio quella dimora con cappella e fattoria privata con tutte le sue leggende tra cunicoli, esoterismo e misteri templari. La vogliono trasformare in una sorta di centro per il benessere dello spirito, tra yoga e meditazione.

Noi e la natura

Eraldo e la moglie Komal Genovese decidono di cambiare investendo sulla natura e sul benessere del corpo e della mente. «Nella nostra esperienza di vita, il benessere è sempre stato parte di noi. E nel benessere conta quello che mettiamo nella nostra mente e nel nostro corpo», dicono. Da qui la scelta di concentrarsi su un’esistenza diversa: «pensando ad una nuova attività, è stato naturale per noi concentrarsi sul mondo agricolo, e quindi sulla produzione di alimenti sani», spiega Genovese. Il locale dei coniugi Genovese si chiama “Alla Serra” perché è da una serra che vengono i prodotti. Una serra non come le altre. A Valle Benedetta i Genovese per coltivare i prodotti infatti utilizzano «Le torri aeroponiche, dove non viene messo nessun fertilizzante o insetticida. L’innovazione è che consumano il novantacinque percento in meno di acqua rispetto ai metodi tradizionali: sulle torri la pianta è come una fontana. C’è un serbatoio alla base, che riesce a bagnare le radici della pianta stessa. Dentro l’acqua c’è già il nutrimento delle piante, che non lottano con le altre per alimentarsi». Nelle torri si può coltivare qualsiasi tipo di pianta, tranne i tuberi. «Noi abbiamo messo le foglie verdi, coltiviamo insalata, bietola, pomodori, melanzane, basilico e fiori. I prodotti sono freschissimi», spiegano con soddisfazione. Vi sono anche dei terreni, al di fuori della serra, dove i gestori hanno iniziato ad usare l’agroforestazione. «Questa tecnica prevede di non irrigare il terreno, quindi di non muoverlo evitando di distrugge la vita dei micro-organismi che vi sono presenti».

Balle, fieno e spritz a km 0

Tutti i prodotti dopo la lavorazione naturale finiscono nel piatto dei clienti. «Il bar nasce dalla volontà di servire prodotti bio e di dare uno spazio alle persone per staccare dalla realtà», è la base di partenza della coppia. Aperto lo scorso luglio, al locale si può fare aperitivo, e il sabato e la domenica anche il brunch. «Tutte le pietanze che serviamo sono nostre. E anche i drink sono ricercati. Utilizziamo solo distillati di piccole aziende toscane, di prima qualità, e miscelati con dei cordiali che facciamo noi con le erbe della valle», racconta il proprietario. Alla Serra bar c’è lo spritz, il “Foglie di fico”: «La facciamo con bollicine toscane di dosaggio zero e con un cordiale di foglie di fico, dell’albero accanto al bar. Le foglie di fico hanno la funzione di riequilibrare lo zucchero e la glicemia nel sangue». E nel piatto va cosa c’è nel campo nel momento: in questa stagione si possono trovare piatti a base di zucche, pomodori, melanzane, e quindi un tagliere vegetariano con i crostoni e i formaggi scelti nei caseifici toscani. Seduti al tavolino con sedie, o balle di fieno e legno, oltre all’aperitivo si può fare il brunch. Niente carne o pesce. «A Livorno non ci sono molti posti dove mangiare la cucina vegetariana, sappiamo che è piacevole. È questa l’identità del nostro brand», la scelta dei ristoratori.

Novità a Villa Huigens

Oltre a queste nuove attività, i coniugi Genovesi hanno appena acquistato la storica Villa Huigens, sempre alla Valle Benedetta. «È una villa del 1700, che era dei signori che sponsorizzarono la costruzione della chiesa e del monastero della Valle Benedetta», spiegano. E le idee su cosa fare nella villa, sono già chiare. Tutte all’insegna del benessere. «Qui faremo dei retreat center, dei centri dove le persone potranno fare yoga, team building, meditazione. Lo spazio potrà essere utilizzato anche come centro congressi». I Genovese sono fieri del loro nuovo investimento. Una volta avviate le attività, tutte le proprietà passeranno a una fondazione, e quindi anche tutto il ricavato. E chiudono: «Il focus resta il benessere dell’individuo. Con l’attività agricola curiamo quello del corpo, a Villa Huygens cureremo quello spirituale».

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