Livorno, Lenzi attacca “Il Fatto Quotidiano” sui social: «È una fogna». Bufera sull’assessore alla Cultura
Su X si scaglia contro le vignette satiriche del giornale diretto da Marco Travaglio. La consigliera Sorgente (M5s) invita Salvetti a prendere le distanze
LIVORNO. «Ho uno champagne in frigo, pronto per quando chiuderà, sommersa dai debiti, la fogna del Fatto Quotidiano, laboratorio di abiezione morale, allevamento di trogloditi, verminaio del nulla».
Queste parole le ha affidate a X (ex Twitter) l’assessore alla Cultura, Simone Lenzi, che si scaglia contro le vignette satiriche del giornale diretto da Marco Travaglio. «Vignette antisemite», precisa, riferendosi, tra le altre, a quella di Mario Natangelo in cui Putin chiede a un dottore di essere circonciso: «Vista la reazione della comunità internazionale prima alla Palestina e poi al Libano, Putin capì che per distruggere impunemente l’Ucraina gli restava una sola, dolorosa, opzione. . .». La circoncisione, appunto. E ora scoppia la bufera politica. In particolare va all’attacco la consigliera comunale Stella Sorgente (M5s) che parla di «parole di odio e censura» e chiede al sindaco Luca Salvetti di prendere le distanze dall’esponente della sua giunta. «In quanto assessore alla Cultura, Simone Lenzi, dovrebbe dimostrarsi persona aperta, plurale, profondamente democratica, incline al dialogo e alla critica – scrive la consigliera – . Invece esprime queste parole d’odio nei confronti del Fatto. Mi stupisco ancora di più per il fatto che Lenzi è assessore di una giunta capitanata da un sindaco che di professione fa il giornalista. Attendo con fiducia una presa di distanza da parte del primo cittadino e intanto ai lavoratori e alle lavoratrici del Fatto Quotidiano va la mia solidarietà».
L’assessore, contattato dal Tirreno, fa sapere che quel post lo scriverebbe di nuovo così se potesse tornare indietro. «Non ho il potere di censurare nessuno e neppure lo vorrei fare – spiega – ma ho il diritto di esprimere le mie opinioni. E le vignette pubblicate dal Fatto sono antisemite». Ma da più parti piovono le critiche: «Un assessore alla Cultura che gioisce all’idea della chiusura di un giornale sembra quasi una pagina di Fahrenheit 451 in cui i pompieri davano fuoco ai quotidiani. Ma purtroppo è un post vero».l