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L’intervista

Darsena Europa, il monito di Rixi: «Primo lotto nel 2025 o sarà tardi»

di Stefano Taglione

	Edoardo Rixi
Edoardo Rixi

Parla il viceministro alle Infrastrutture: «Servono spazi subito, così si può crescere». E sul raccordo ferroviario esorta Giani: «Con lui ottimo rapporto, incontriamoci»

08 ottobre 2024
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LIVORNO. «I tempi per la realizzazione di Darsena Europa si annunciano troppo lunghi: va aperta a lotti, in modo da dare subito in concessione i piazzali. Nel 2030, o comunque quando sarà pronta, rischia di essere troppo tardi perché altri porti, penso a Genova o La Spezia, hanno scelto progetti meno complessi e più rapidi nella loro esecuzione. Il primo step deve essere realtà entro due anni, così nel 2026 Livorno potrà intercettare l’aumento dei traffici attualmente previsto. È un’opportunità che la Toscana, e il sistema Italia, non possono lasciarsi sfuggire. E basta con le ideologie container-ro-ro, che crea tensione fra gli operatori: le autorità devono essere flessibili alle richieste del mercato, favorendo l’incremento dei traffici che servono».

A parlare sul futuro del porto di Livorno è il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi, che replica alle preoccupazioni del sindaco Luca Salvetti, che sul Tirreno di ieri lo aveva attaccato proprio su Darsena Europa: «L’opera va completata e lì si devono lavorare i container», in sintesi le parole del primo cittadino, che aveva criticato un’intervista dell’esponente del Governo Meloni.

Viceministro, Salvetti ha chiesto che Darsena Europa venga riservata al traffico dei container, così come attualmente da programma, per garantire i livelli occupazione del porto. Raccomandandosi che l’opera venga presto realizzata.

«Sono il primo a volere che Darsena Europa venga realizzata subito, ma con l’attuale cronoprogramma si rischia di arrivare tardi all’appuntamento del 2026. È l’anno in cui si apriranno nuovi traffici marittimi e il Sistema Italia deve farsi trovare pronto. A maggior ragione Livorno, che è il terzo porto del Paese ed è fondamentale per la nostra economia. Al sindaco Salvetti voglio ribadire che il Governo non vuole assolutamente penalizzare Livorno, ma semplicemente capitalizzare gli investimenti pubblici».

Quindi?

«L’opera deve essere inaugurata a lotti, perché bisogna andare di pari passo con i tempi dell’economia mondiale. Si potrebbero mettere a disposizione dei piazzali già a partire dalla seconda metà del 2025, sfruttiamoli. Bisogna, anche attraverso delle concessioni provvisorie, assegnarli agli operatori, che a Livorno hanno bisogno di spazio».

Guerrieri, in un’intervista al Tirreno di qualche mese fa, aveva parlato di gara l’anno prossimo e di una prima fase di operatività nel 2027.

«Di Darsena Europa si parla da troppi anni e gli operatori si chiedono quando verrà realizzata. Il 2027, per il termine dei lavori della diga foranea e della seconda cassa di colmata, mi sembra irreale in base all’attuale stato di avanzamento dei lavori. Bisogna accorciare i tempi, lo chiedono gli operatori: ci sarà poi modo, in futuro, di vederla realizzata interamente. Intanto servono piazzali pronti».

L’aumento di spazio basterebbe per eliminare le tensioni fra gli operatori? Recentemente, nel nostro porto, c’è stato uno scontro fra Grimaldi e altri imprenditori sul tema dei ro-ro, sbarcati in Darsena Toscana, un’area prioritariamente riservata ai container.

«Si deve essere flessibili, è sbagliato avere un’ideologia-container o ro-ro. Lo ripeto: vanno incrementati i traffici richiesti dal mercato e lo si può fare solo con un maggior numero di piazzali disponibili. Così, gli operatori, possono trovare una convivenza pacifica. L’obiettivo non è rubarsi il traffico fra terminal, né rubarsi il traffico fra porti: bisogna incrementare i numeri del Sistema Italia, visto complessivamente, dato che anche nell’Alto Tirreno nei prossimi anni c’è bisogno di una maggior capacità di accoglienza delle merci. A Trieste, ad esempio, stiamo inaurando una nuova linea con il porto egiziano di Damietta».

Lei ha parlato di un sistema ferroviario deficitario per il porto di Livorno. Il progetto del raccordo porto-interporto-linea ferroviaria nazionale a che punto è?

«In passato, a livello locale, ci sono state tensioni sui processi autorizzativi. Per noi è un’opera fondamentale, l’anno prossimo con Rfi vogliamo metterla a regime e, nelle prossime settimane, mi piacerebbe avere un incontro al ministero con il presidente della Regione Eugenio Giani proprio per fare il punto sulle importantissime opere necessarie alla portualità toscana. La porta è sempre aperta. Quest’opera, fondamentale, ha chiaramente ancora più senso se il traffico del porto di Livorno cresce e, per crescere, devono aumentare gli spazi disponibili».

Un altro tema è la zona logistica semplificata. Quella toscana non esiste ancora.

«Non è nel perimetro del mio ministero, visto che compete al ministro Raffaele Fitto. Con lui ho comunque parlato, spiegandogli che la “zls” toscana è fondamentale. Sarà realizzata e noi siamo pronti a nominare il membro del ministero dei Trasporti».

L’anno prossimo, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale Luciano Guerrieri, andrà a scadenza di mandato. Chi pensa di nominare il Governo?

«Presto per dirlo, è un tema che affronteremo all’inizio del nuovo anno. Ciò che mi preme sottolineare è che Livorno è fondamentale per il sistema produttivo del nostro Paese, non solo per il Centro Italia. Abbiamo quindi la necessità di incrementare rapidamente l’offerta di spazi in tutto il mar Tirreno settentrionale, per questo serve Darsena Europa pronta il prima possibile a lotti».

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