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Da piazza Attias alla Meloria, Livorno diventa un gioco di ruolo in 3d creato da uno studente del Vespucci

di Claudio Marmugi
Da piazza Attias alla Meloria, Livorno diventa un gioco di ruolo in 3d creato da uno studente del Vespucci

Tommaso Savarese, 16 anni, l’ha ricreata sulla piattaforma Roblox: «Oltre 2.500 utenti da tutta Italia: un modo per farla conoscere»

06 ottobre 2024
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LIVORNO.  Giovani geni crescono. Tommaso Savarese, 16 anni, alunno dell’istituto tecnico-economico Vespucci-Colombo, indirizzo turistico, ha sviluppato un gioco di ruolo sulla piattaforma Roblox ambientato a Livorno, dal titolo “Livorno – Toscana. V3”. Qui ben 2600 utenti iscritti con la città di Livorno che è stata ricostruita nei minimi dettagli da Tommaso, livornese doc e da due suoi amici e “collaboratori” che sono Cristian Maccanti di Lari e Rebecca Esposito Sessa di Reggio Calabria.

Atleta di kickboxing, volontario della Croce Rossa Italiana, Tommaso Savarese ha manifestato precocemente l’interesse per la “costruzione” e “ricostruzione” di ambienti fin da quando all’età di 2 anni, con suo padre, andava a comprare i mattoncini Lego.

«Poi, durante il Covid, intorno ai 12 anni, ho trasportato questa passione sul computer», racconta lo studente livornese. Che guarda elle sue creazioni: «Ho iniziato a costruire case e ambienti finché non è nata l’idea: quella di progettare sulla piattaforma Roblox, che permette di realizzare mondi virtuali in 3D, un videogioco che si chiamava’Livorno, Italy’, era il 2021». Poi nel 2022 arriva la svolta: non più una ricostruzione di Livorno per divertirsi solo con “alcune casette sparse” (parole sue) , ma uno sviluppo realistico, dove altri utenti-giocatori potevano ritrovare, riconoscere e godersi una riproduzione realistica di Livorno, il tutto grazie a “Roblox Studio”.

Non certo un lavoro semplice perché, spiega come spiega Tommaso: «c’è una parte di costruzione, una parte di programmazione e scripting per il gioco, la grafica e la creazione del regolamento». Un’idea ambiziosa che il ragazzo ha in mente da diversi anni. E dietro c’è un obiettivo preciso: «Sono sempre stato affascinato dal funzionamento del nostro Paese, dai meccanismi della società: nel mio gioco ogni utente può interpretare chiunque, dal disoccupato all’imprenditore, l’importante è comportarsi come ci si comporterebbe nella vita reale perché lo scopo è emulare la realtà».

Data la struttura piramidale della società e degli ambienti circostanti, il gioco, che ha anche uno scopo didattico, educa alla crescita e alla formazione (conoscere le leggi, sapere come comportarsi sul posto di lavoro e nella società) , facendo interagire gli avatar.

«Attraverso il gioco è possibile imparare la gentilezza e l’educazione; in sostanza, per’sopravvivere’devi imparare a comportarti, a stare nella società», continua ancora lo studente del Vespucci. Con entusiasmo e tanti particolari racconta la “sua” creazione nata in team. L’unione fa la forza. Sempre. E cala una riflessione più generale. «Il gioco, ovviamente, non è la vita reale, ma se compi azioni illegali avrai le stesse conseguenze della realtà: ci sono le forze dell’ordine, i tribunali, le pene e gli avvocati».

Tommaso ha scelto Livorno con lo scopo di renderla “famosa” in tutta Italia e gli oltre duemilacinquecento giocatori che si destreggiano tra gli ambienti virtuali di Porta a Mare e del Levante, di piazza Attias e del Porto Mediceo, dell’ippodromo e della Questura (e molti altri) apprezzano le nostre bellezze labroniche. È un modo, anche questo, per far conoscere la città con uno strumento molto usato e apprezzato tra gli under. «I miei collaboratori, Cristian e Rebecca, sono due ragazzi entrati come giocatori nel 2022, che ora sono diventati membri della direzione (la struttura interna di progettazione è come quella di un’azienda, ndr) e grazie a loro sono riuscito a sviluppare questa nuova versione che rispecchia la nostra Livorno in maniera molto realistica, da Porta San Marco alla Meloria passando per la sede dell’Svs». Tommaso Savarese chiude il suo racconto con un invito rivolto a tutti: «Il gioco è online. Venite a provarlo. È accessibile a chiunque»l

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