Il Tirreno

Livorno

L’incidente

Livorno, schianto sulla Variante: la 54enne è morta sul lavoro. La collega: «Aveva fatto l’ultima consegna»

di Claudia Guarino

	A sinistra Enrica Filippi a destra la sua collega e amica Irene Bianchi
A sinistra Enrica Filippi a destra la sua collega e amica Irene Bianchi

Enrica Filippi lavorava per il corriere Sda. L’amica: «Era una donna speciale»

29 settembre 2024
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LIVORNO. L’urto, la carambola e lo scontro, violentissimo. Le lamiere si accartocciano, ripiegandosi su loro stesse e intrappolano all’inferno due persone. La motrice del tir guidato dal 57enne Ioan Mihaiesc si schianta contro il furgone da lavoro della 54enne corriera della Sda Enrica Filippi.

Sono le 19 di sabato. Dopo, il silenzio. Poi, ecco le sirene. Sulla strada la notte si illumina con le sirene della ambulanze e dei vigili del fuoco. I pompieri estraggono i due dai rispettivi veicoli. Per Filippi, purtroppo, non c’è niente da fare. Non ha più ripreso conoscenza. «È morta lì, sulla strada. È morta quando mancavano pochi minuti alla fine del turno. Alla fine della settimana. È morta al buio, da sola».

Non si dà pace Irene Bianchi. «Avrei dovuto essere lì. Avrei dovuto essere lì con lei. Invece non c’ero. L’ho lasciata sola». Perché loro due, colleghe nella sede di via Masi del servizio di trasporto Sda, c’era un rapporto speciale.

Non sempre parlavano, a dire la verità, quando si vedevano al lavoro, «ma bastava uno sguardo per capirsi. A volte, per così dire, la redarguivo. Cercavo di stimolarla. Non ha avuto una vita facile e noi due siamo state tra le prime tre donne in Sda».

Sabato sera, poco prima di mettersi al volante del furgone blu Sda, Enrica aveva mandato un messaggio alla sua collega Irene. «Aveva fatto una consegna a Quercianella e da lì a poco sarebbe tornata alla base, a Livorno».

Ecco, dunque, che ha imboccato la Variante. Ma, poco dopo la breve galleria che segue lo svincolo di Montenero in concomitanza col restringimento di carreggiata, ecco lo schianto mortale col mezzo pesante della ditta Staccioli autotrasporti. Il camionista al volante tornava da Genova, dov’era stato per lavoro, e stava rientrando a Venturina Terme. Soccorso sulla Variante Aurelia, è stato dapprima trasportato al pronto soccorso per poi essere dimesso con qualche contusione ma in buone condizioni.

La salma di Enrica Filippi, invece, è stata trasportata all’obitorio del cimitero dei Lupi in attesa di capire se il sostituto procuratore deciderà di disporre o meno l’autopsia. «Ho lavorato con Enrica per vent’anni – dice la collega –. Lei era una persona di poche parole, ma il suo era un silenzio che faceva rumore. Era speciale e ci volevamo bene. Ci capivamo con uno sguardo. Non potrà mai uscire dal mio cuore».

Gli altri colleghi la chiamavano “la zia”, ma per Irene era solo Enrica, che lascia un fratello. «Enrica – dice Irene Bianchi – amava il suo lavoro. E i clienti la adoravano. Provate a chiedere a Rosignano, per esempio, dove spesso faceva le consegne. Vi diranno che era una bellissima persona. Una persona che aveva fatto del suo lavoro una grande passione».


 

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