Il Tirreno

Livorno

L'inchiesta

Medico arrestato per violenza sessuale, 12 presunti abusi tra il 2012 e il 2019

di Stefano Taglione
L'ospedale di Livorno (foto d'archivio)
L'ospedale di Livorno (foto d'archivio)

I retroscena dell'indagine: l'infettivologo di 62 anni è accusato anche di corruzione per cene, libri e un computer regalato

25 settembre 2024
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LIVORNO. Un’inchiesta partita anni dopo i presunti abusi, che il diretto interessato nega di aver messo in pratica. Prima gli esposti scritti alla direzione del reparto di malattie infettive, poi una denuncia e infine, dopo gli approfondimenti da parte della procura, altri undici casi (senza querela).

L’accusa

Sono 12 i presunti episodi di violenza sessuale che gli inquirenti contestano a Claudio Pantini, il medico infettivologo di 62 anni in servizio all’ospedale di Livorno e originario di Orbetello (in provincia di Grosseto) arrestato il 9 agosto scorso e, da quel momento, agli arresti domiciliari. L’Asl Toscana nord ovest, dopo aver ricevuto le segnalazioni, ha subito informato la procura di quanto ricevuto, dopodiché la pm Alessandra Fera ha delegato per le indagini il Nas dei carabinieri di via Pieroni. Le prime risultanze investigative hanno convinto il giudice per le indagini preliminari a prevedere due misure cautelari per il medico: non solo gli arresti domiciliari, anche l’interdizione per un anno dalla professione medica (il massimo previsto). A questa, come da prassi, sono seguite la sospensione dall’albo (adottata dall’Ordine dei medici di Grosseto lo scorso 5 settembre) e quella dal ruolo di dipendente ospedaliero. Al momento, infatti, con il decreto numero 2675 firmato da Monica Desiderio – direttrice dell’unità operativa semplice dipartimentale “Trattamento giuridico” dell’Asl Toscana nord ovest – il sessantaduenne percepisce metà dello stipendio ed è stato sospeso dal suo ruolo in attesa che si faccia chiarezza su quanto accaduto. Potrebbe partire, da parte dell’azienda sanitaria, anche un parallelo iter disciplinare amministrativo, ma è chiaro che senza gli atti della procura difficilmente l’ente potrà procedere subito.

La corruzione

L’altro reato ipotizzato dalla pubblico ministero è la corruzione, sulla quale comunque Pantini nel corso dell’interrogatorio di lunedì scorso avrebbe risposto in maniera convincente: il medico, in questo caso, è accusato di aver beneficiato di tre cene, tre libri regalati per Natale e un computer portatile. Regalie da parte dei pazienti, ma che secondo la difesa non configurano assolutamente l’ipotesi corruzione.

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