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Cold ironing, l’autunno porta l’inizio dei lavori nei porti toscani: che cosa è, come funziona e i tempi

di Maurizio Campogiani

	Le aree vicine al porto di Piombino (foto di archivio)
Le aree vicine al porto di Piombino (foto di archivio)

Prima a Piombino e Portoferraio, poi a Livorno: il via nelle prossime settimane, rispettati i tempi del cronoprogramma

19 settembre 2024
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LIVORNO. Piombino e Portoferraio entro settembre, Livorno entro il prossimo mese di ottobre. Il cold ironing, ovvero la tanto attesa elettrificazione delle banchine, uno dei punti cardine di quanti sognano un porto e una città meno inquinati, comincia a diventare realtà. A confermarlo è l’ingegner Sandra Muccetti, a capo della Direzione infrastrutture Piombino ed Elba, che sta seguendo l’iter fin dall’inizio, da quando venne fissato il finanziamento di 77,5 milioni di euro del fondo complementare del Pnrr (due terzi per il porto di Livorno e un terzo per quelli di Piombino e Portoferraio) fino all’affidamento dei lavori, assegnati al Consorzio Integra dopo apposita gara pubblica.

A che punto siamo

«Possiamo dire – anticipa l’ingegner Muccetti – di aver finalmente completato la fase della progettazione esecutiva. Ci sono alcuni dettagli da mettere ancora in fila, ma ormai ci siamo. Entro questo mese i lavori potranno iniziare nei porti di Piombino e Portoferraio, mentre a completare il quadro relativo all’Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, ovvero all’inizio dei lavori per il porto di Livorno, bisognerà aspettare il prossimo mese. Siamo in linea con il cronoprogramma stabilito a suo tempo e possiamo dire, fin da adesso, che la tempistica riguardante la conclusione delle opere sarà rispettata. Quindi entro il 2026 i tre scali avranno le banchine elettrificate. Peraltro, mi sembra giusto ricordare e sottolineare che si tratta di progetti di una rilevanza particolare: non si tratta, come detto da qualche parte, di elettrificare solo le banchine che saranno toccate dai traghetti; l’elettrificazione interesserà anche le navi da crociera e le portacontainer, per un discorso complessivo».

I tempi

I due anni che mancano fino alla realizzazione definitiva delle opere dovranno essere comunque spesi per trovare un accordo a livello nazionale per quanto concerne l’erogazione dell’energia elettrica che dovrà essere assicurata alle navi. «Bisognerà – riprende l’ingegner Muccetti –stabilire le regole che riguardano l’erogazione dell’energia elettrica e si spera di arrivare insieme alla fatidica data del 2026 per poter dare immediata attuazione ai progetti».

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