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Livorno, telecamera e mini taglio: il racconto dell’intervento all’avanguardia per salvare il polmone di un paziente

di Martina Trivigno
ll dottor Porziella (al centro) durante un intervento chirurgico con la sua equipe
ll dottor Porziella (al centro) durante un intervento chirurgico con la sua equipe

Dopo 18 mesi è ripartita l’attività della chirurgia toracica. Il direttore dell’unità Venanzio Porziella: «Così eseguiamo questa operazione complessa»

12 settembre 2024
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LIVORNO. Dopo un “buco” di 18 mesi in cui l’ospedale di Livorno è rimasto senza la Chirurgia toracica, il rischio di perdere una specialistica da 300 interventi l’anno adesso è definitivamente superato. Ora gli Spedali Riuniti ingranano la marcia e lo fanno con una nuova frontiera per la cura del tumore al polmone: la tecnica Vats (chirurgia toracica video-assistita) uniportale.

Il dottor Venanzio Porziella, 59 anni, dall’aprile scorso direttore dell’Unità operativa semplice dipartimentale di Chirurgia toracica dell’Asl Toscana nord ovest, racconta di aver già dimesso un paziente di 77 anni che nei giorni scorsi era stato operato con questa tecnica all’avanguardia che, per la prima volta, è arrivata nel presidio livornese. «La Chirurgia toracica è in continua evoluzione grazie alla spinta delle nuove scoperte e tecnologie – sottolinea – . Quello che abbiamo fatto a Livorno è il gold standard per il trattamento del tumore al polmone. Quando possibile, questa tecnica prevede un unico accesso, in genere lungo tre-quattro centimetri, al posto di ferite mutilanti con, di conseguenza, degenze molto lunghe e complicanze e anche molta sofferenza per il paziente. E attraverso quell’unico, piccolo accesso si introducono gli strumenti, come le telecamere ottiche».

L’intervento

Il primo intervento a Livorno ha riguardato un uomo di 77 anni che, poco dopo essersi risvegliato dall’anestesia, stava tranquillamente in reparto e un paio di giorni dopo è stato dimesso. «Si tratta di una tecnica che esiste già da qualche anno e che ora arriva anche a Livorno dove fino a qualche mese fa non c’era neppure una Chirurgia toracica – sottolinea il direttore – . Un gap che stiamo colmando: ora Livorno ha una specialità che si è messa al livello delle eccellenze nazionali ed europee».

Il lavoro di squadra

Ma – spiega Porziella – a fare la differenza è il lavoro di squadra. «C’è un gruppo di persone, tra gli altri pneumologi, oncologi e radioterapisti, che si riuniscono nel Gom, il gruppo oncologico multidisciplinare, e hanno lavorato e lavorano per raggiungere questi risultati – sottolinea il direttore – . Io sono un po’ l’attaccante di questa squadra, il finalizzatore, però al mio fianco ho persone e professionisti straordinari che mi hanno messo nella condizione di fare questo. II professor Marco Lucchi dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana con la sua equipe mi ha dato una grossa mano e continua a supportarmi sia dal punto di vista logistico che emozionale. Crediamo molto nel lavoro di squadra: Livorno deve avere la sua realtà ma questo non significa confini campanilistici, ma lavorare sul territorio insieme e bene».

Il gruppo

Dopo il pensionamento del dottor Gianfranco Menconi, il predecessore di Porziella, l’Asl aveva deciso di affidare l’attività di chirurgia toracica ai medici dell’azienda ospedaliera di Pisa attraverso una convenzione che è durata fino a fine 2023, poi l’arrivo del nuovo direttore che ha dato una svolta agli Spedali Riuniti. «Livorno è l’ospedale più importante dell’area vasta ed è quello che centralizza i malati da tutta l’area vasta – precisa Porziella – . Per questo serve una Chirurgia toracica che funzioni e che sia forte non solo per la parte oncologica, che comunque in Toscana rappresenta una grande fetta, ma anche per la traumatologia. Perché soprattutto dalle isole, in generale dalle località di mare e dalle strade stesse arriva una grande quantità di pazienti: non è pensabile che non ci sia una Chirurgia toracica che sia perfettamente insediata sul territorio, che lavori con le altre unità del presidio ospedaliero e che abbia delle braccia protese verso altre strutture con cui scambia e riceve». Da qui, il ringraziamento a oncologi, pneumologi, radioterapisti, chirurghi generali, anestesisti e rianimatori. «Grazie a tutto l’ospedale di Livorno, a partire dal direttore sanitario Luca Carneglia, a tutta l’azienda sanitaria rappresentata dalla direttrice generale Maria Letizia Casani che mi ha supportato in ogni richiesta», conclude Porziella.

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