A Livorno una piazza con alberi e giochi d’acqua: è la nuova area dietro al circolo dell’Asa
Via ai lavori per riqualificare la zona davanti alla Dogana mentre il Cral sarà spostato
Livorno Un progetto per un totale per oltre 5 milioni e mezzo, derivanti da 5, 2 milioni di fondi Pinqua (programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) e 400mila euro dal Comune. Compresi nell’intervento di riqualificazione edilizia ed urbana della Dogana D’Acqua. Che prevede tra i vari interventi il recupero e la rifunzionalizzazione della ex Caserma Lamarmora, il nuovo edificio polifunzionale del Cral Asa e infine una piazza con giochi d’acqua e il verde.
Il nuovo circolo
Si tratta di un’area di 3. 850 metri quadri, lo spazio a parco sarà di quasi 1. 500 metri, mentre la superficie coperta (il futuro nuovo circolo ricreativo) è di circa 550. I primi lavori sono partiti, siamo alla fase embrionale con le prime operazioni. L’opera sarà pronta per la fine del 2025.
Siamo in quel punto nascosto della città che corre parallelo a via della Cinta Esterna, dove c’è l’incrocio col semaforo. Da lì girando a sinistra, o ci si dirige verso gli uffici Asa, o si costeggia il canale sbucando sul Pontino.
Il Cral Asa
L’attuale capannone in uso al Cral è del 1951 e avendo più di 70 anni è soggetto alle disposizioni del codice dei beni culturali. Poteva essere autorizzata la demolizione solo dopo aver ricevuto autorizzazione l’ok della Soprintendenza, su istanza presentata dal Demanio Marittimo, per verificare che non sussistesse un interesse culturale dell’edificio per ottenere così lo svincolo del bene.
Il progetto prevede la riqualificazione e rigenerazione lì, dove un tempo c’era il bacino ovest dell’antica Dogana acqua, realizzando una nuova piazza attraverso la demolizione e ricostruzione del nuovo edificio del Cral che verrà ricostruito più all’interno, nel piazzale che si trova tra l’attuale costruzione e via degli Scali della Dogana D’Acqua. Una grossa corte, sfruttata ora come parcheggio.
L’operazione
L’intervento andrà a “parlare” con il resto dell’area, perché la “Dogana d’acqua” ha già vissuto il ripristino dello storico fabbricato andato distrutto dai bombardamenti e ricostruito grazie ai finanziamenti del Piuss “Livorno città delle opportunità”.
È il Canale dei Navicelli, in sostanza, che separa Cral e ex caserma, lo stesso canale che collega Dogana d’Acqua ai Fossi. È tutto in un fazzoletto.
La piazza
Una piazza, si è detto, nascerà con la demolizione e ricostruzione del nuovo edificio. L’obiettivo è recuperare per quanto possibile la memoria della vecchia darsena sul lato interno della dogana, realizzando uno specchio d’acqua creato da getti e giochi d’acqua, che dialoghi e si ricolleghi visivamente con la parte della darsena recentemente restituita alla navigazione.
La piazza con giochi d’acqua sarà dotata di una pavimentazione di tipo semipermeabile, con lastre in gres di 60 x 120 centimetri, spesse 2, omologate per essere carrabili e proposte in due tonalità, una chiara e una scura, andando a formare un disegno in corrispondenza delle fontane d’acqua. La permeabilità sarà pari al 65 per cento e il lato verso via Scali della Dogana D’acqua vedrà realizzata una gradonata monumentale con rampe di raccordo tra la parte alta del lotto e quella bassa che guarda Scali Cerere. A
Arredi con panchine ed alberi, mitigando da una parte l’impatto visivo del nuovo fabbricato, ma anche una riduzione importante dell’effetto isola di calore. In un fazzoletto dove c’è assenza di alberi, vedremo tre aree verdi con alberi di prima grandezza, quali pini marittimi, ma anche cipressi e ginko bolboa, aiuole ed arbusti.
Il nuovo circolo
Sarà su tre piani, con facciata a vetrata continua al pian terreno. Alzando lo sguardo invece, le pareti appariranno in lamiera microforata, con pannelli inclinati in base all’orientamento solare delle facciate. Al piano terra troveremo tutte le attività del Cral aperte anche alla cittadinanza quali eventi tradizionali che hanno come scopo la raccolta di fondi per Cure Palliative, Airc, Agbalt, Avis. Prevista un’ampia sala mensa e bar antistante la piazza, e una palestra aperta ai dipendenti e associati Asa.
Salendo le scale, lo spazio verrà utilizzato per la realizzazione di un campo da calcetto con i relativi spogliatoi ad uso dei dipendenti della società, mentre al secondo piano ci saranno i locali tecnici di tutti gli impianti. Il tetto avrà una copertura a pannelli fotovoltaici, e qui si capisce quanto i progetti con le strutture vicine siano interconnessi.
Il Cral avrà bisogno al suo picco di una potenza di 30 kilowatt, ma il fotovoltaico del nuovo edificio potrà essere dotato di una potenza di 8. Ed allora, ecco il tetto della costruzione nella quale operano gli enti di ricerca (ad esempio l’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione Ambientale) , dove saranno “trovati” i 22 kilowatt che mancano al Cral.
L’impianto sarebbe realizzato in regime commerciale di cessione totale e potrebbe rientrare all’interno di una comunità energetica che faccia riferimento al Comune. l