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Livorno

Il salvataggio

Livorno, per i cuccioli abbandonati e denutriti la politica si mette d'accordo: ora cercano casa

di Franco Marianelli
Livorno, per i cuccioli abbandonati e denutriti la politica si mette d'accordo: ora cercano casa<br type="_moz" />

Lavoro di squadra tra destra e sinistra per salvarli da morte sicura in un terreno privato ma lasciati a loro stessi. Ora sono al canile

24 giugno 2024
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LIVORNO. Quando c’è da salvare due cuccioli meticci da morte sicura la politica fa pace: intervento bipartisan sabato scorso al Limoncino della garante comunale degli animali Elisa Amato (che è pure segretaria comunale di Forza Italia) e del presidente del consiglio comunale uscente Pietro Caruso (Pd) per risolvere una situazione critica che rischiava di finire tragicamente per i due cuccioli privi di cibo e acqua.

È il mattino di sabato scorso quando Giovanna Giusti e Simona Bertotto, presidentesse rispettivamente delle associazioni animaliste Alca e Ata-Pc, si trovano nella frazione cittadina sede di molte comunità feline per il sostentamento quotidiano di queste. Ed è allora che da un’area privata sentono l’uggiolare disperato dei cuccioli affamati. L’area interessata è quella dove si trovano molti animali “ospitati” (si fa per dire) ma di fatto abbandonati a se stessi. Impossibilitate da una recinzione a raggiungere il locale in cui i cuccioli erano stati sistemati, le due volontarie hanno pensato di chiamare Elisa Amato, arrivata sul posto seguita da Pietro Caruso. Fondamentale anche l’intervento della polizia municipale: al Limoncino sono infatti arrivate la comandante Annalisa Maritan e la sua vice Rossella Del Forno grazie al cui coordinamento è stato possibile rintracciare una nipote del proprietario dell’annesso agricolo e quindi liberare i due cuccioli. Una veterinaria privata, invece, si è preoccupata di assicurare ai cuccioli (un maschio e una femmina) le prime cure e sembra che i due «canini stiano bene mentre la veterinaria – aggiungono amaramente le due animaliste – ovviamente l’abbiamo pagata noi».

I due cuccioli si trovano ora nel canile municipale sotto la cura della cooperativa che gestisce la struttura. «Speriamo che come da normativa il giudice autorizzi l’adozione – spiegano Bertotto e Giusti – in modo che qualche anima buona allarghi la famiglia ospitando le due bestiole. Purtroppo esiste la possibilità alternativa, che noi speriamo sia solo teorica, che il giudice possa restituire gli animali al proprietario che coincide con il proprietario dell’annesso agricolo, con tutto quello che ne potrebbe conseguite in tema di malnutrizione».

I volontari delle due associazioni recentemente hanno raccolto circa mille firme per far sì che l’amministrazione comunale si faccia carico dell’educazione di quei cani ospitati nel canile potenzialmente pericolosi al di là del fatto che questi siano stati richiesti in adozione o meno. «Le abbiamo consegnate in Comune e ora aspettiamo una risposta», concludono le due presidenti delle associazioni animaliste Alca e Ata-Pcl


 

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