Il Tirreno

Livorno

Salute

Livorno, legionella negli stabilimenti: docce chiuse in quattro bagni

di Claudia Guarino

	Un campionamento della legionella
Un campionamento della legionella

Controlli a tappeto dell’Asl: «I casi in città sono in aumento»

22 giugno 2024
4 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Tra i titolari dei bagni c’è chi ha dovuto chiudere le docce già da qualche giorno, chi sta ancora aspettando l’esito delle analisi post campionamento e chi, nel dubbio, ha optato per bonificare tutti gli impianti. Certo è che quest’anno l’Asl ha deciso di attuare una campagna massiccia di controlli negli stabilimenti balneari perché, fanno sapere dall’azienda sanitaria, «i casi di legionella sono in aumento». Tracce del batterio – al momento – sono state rilevate in quattro stabilimenti balneari, nei cui confronti il sindaco ha imposto, tramite ordinanza, lo stop all’utilizzo delle docce. O meglio, di alcune docce. Si tratta dei bagni Lido, Onde del Tirreno (ex Pejani), Roma e i Cala Bianca a Quercianella.

I controlli

La campagna di controlli dell’Asl è partita all’inizio di giugno, quando gli ispettori dell’azienda sanitaria hanno prelevato dei campioni all’interno degli stabilimenti balneari per verificare l’eventuale presenza di legionella, batterio che prolifera in ambienti acquatici a una temperatura compresa tra i 20 e i 50 gradi. A fare da ricettacolo, in questo caso, sono state le docce dato che in alcune è stata rilevata una quantità di legionella al di sopra della soglia di sicurezza. «L’igiene ha quindi fatto proposta di ordinanza per la chiusura delle docce e per la conseguente bonifica – fanno sapere dall’Azienda Asl Toscana nord ovest – e il Comune ha emesso le relative ordinanze».

Cala Bianca

La prima in ordine di tempo risale all’11 giugno e intima al titolare dello stabilimento Cala Bianca di Quercianella «l’interdizione dell’utilizzo delle docce, l’esecuzione della bonifica dell’impianto idrico, il successivo campionamento e l’invio della relazione in cui si attesta l’avvenuta bonifica». «Il problema riguardava le docce calde – spiega il titolare Giacomo Campodonico –, ma le abbiamo chiuse tutte per stare tranquilli. Abbiamo fatto ciò che ci è stato richiesto e oggi (ieri, ndr) abbiamo ricevuto comunicazione che il risultato delle nuove analisi è negativo. Dunque riapriremo le docce il prima possibile».

Roma ed ex Pejani

Il 18 giugno, ecco altre due ordinanze. I Bagni Roma vengono interdetti «dall’utilizzo delle docce calde, mentre può essere mantenuto quello delle docce fredde sulla base della comunicazione in cui si attesta la separazione dell’acqua calda da quella fredda». Agli ex Pejani, invece, viene ordinata «la pulizia o la sostituzione dei terminali delle docce zona ristorante e il campionamento almeno della doccia numero 6».

«In realtà, per quanto ci riguarda, la legionella era sotto soglia – dice Andrea Picchi dei Bagni Roma – ma abbiamo comunque fatto intervenire la ditta specializzata e abbiamo chiuso le docce calde. Ora per riaprirle aspettiamo l’esito delle ulteriori analisi che abbiamo fatto». Lato Onde del Tirreno, invece, Walter Ganni spiega che «abbiamo chiuso le docce nella zona del ristorante perché c’erano tracce di legionella per poi passare al trattamento e al nuovo prelievo. Adesso attendiamo l’esito delle analisi. Nel frattempo abbiamo deciso di mettere a disposizione gratuitamente le altre docce».

Lido

A chiudere il cerchio della legionella sono i bagni Lido. «Ci hanno intimato di chiudere le docce calde servite dalla caldaia di destra – spiega il titolare Riccardo Ganni – e abbiamo avviato l’iter richiesto». “Salvi”, per il momento, i Nettuno (che aspettano i risultati degli esami di laboratorio), i Fiume («il 12 giugno l’Asl ha fatto i campionamenti, ma non ho ancora ricevuto gli esiti», dice Armando Neri) e i Tirreno («Noi ogni anno facciamo le analisi per conto nostro comunicando i risultati alle autorità – sottolinea Giancarlo Giachetti –. E quest’anno è tutto ok, abbiamo mandato i certificati»).

La riapertura

«Sulla base degli esiti favorevoli dei campionamenti che saranno effettuati nei prossimi giorni – fanno sapere dal Comune – l’amministrazione provvederà alla revoca delle ordinanze emesse». In tutto questo Confcommercio si offre di dare un amano agli imprenditori balneari. «Comprendiamo quanto possa essere complesso gestire tutti gli aspetti legati alla sicurezza e all’igiene – dice il direttore provinciale Federico Pieragnoli – e per tenere sotto controllo il mantenimento di alti standard di sicurezza, Confcommercio Livorno offre un sopralluogo gratuito da parte della nostra esperta in materia. Questo servizio è pensato per fornire una valutazione delle condizioni delle strutture e per suggerire eventuali interventi correttivi. Il monitoraggio è essenziale».


© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il caso

Versilia, lo stabilimento balneare della Bussola riapre: «Siamo pronti»

di Luca Basile