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Livorno: autogestioni a Cecioni, Iti e assemblea permanente al Niccolini Palli «Vogliamo spazi adeguati»

Livorno: autogestioni a Cecioni, Iti e assemblea permanente al Niccolini Palli «Vogliamo spazi adeguati»

Istituti in subbuglio: ecco i motivi della protesta

12 marzo 2024
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LIVORNO. Autogestione al Cecioni, assemblea permanente al Niccolini Palli. Dopo la settimana di manifestazione finita sabato al liceo Enriques, ieri si sono aperte le proteste in altri due licei cittadini: al Niccolini Palli e al Cecioni. E nel liceo più numeroso della città, l’inizio della protesta si è tenuto in concomitanza con dei concorsi pubblici per diventare insegnanti di ruolo all’infanzia e alle primarie. «Nonostante la protesta, i concorsi si sono svolti regolarmente», precisa il dirigente scolastico del Cecioni Rino Bucci. Stamani, martedì 12 marzo, inoltre, inizia l’autogestione anche all’Iti Galilei. Mentre al Niccolini Palli la protesta durerà per tutta la settimana, al Cecioni domani sarà l’ultimo giorno, mentre al Galilei terminerà giovedì. Le motivazioni degli studenti e delle studentesse non sono diverse da quelle dei loro compagni di via della Bassata.

Spazi inadeguati

Ancora una volta, il perno della protesta delle due scuole sono gli spazi. Che mancano. E che non ricevono l’adeguata manutenzione affinché venga garantito il diritto allo studio in sicurezza.

«Alla radice dei nostri disagi vi è l’assenza di spazi scolastici adatti a soddisfare le nostre esigenze didattiche. Ciò comporta la privazione di spazi laboratoriali essenziali per lo sviluppo delle competenze d’indirizzo», si legge nel comunicato degli studenti del Cecioni. Che poi identificano il responsabile di questa situazione: «il problema della manutenzione e della carenza di spazi coinvolge tutte le scuole del nostro territorio, il che palesa l’incompetenza della Provincia nella risoluzione dei problemi».

Caso moduli e infissi ko

Al Cecioni, quindi, oltre al fatto che quest’anno non siano arrivati i moduli promessi (e qui c’è stato un balletto di date sul possibile arrivo) , all’interno dell’edificio di via Zola sono presenti diverse criticità. Sintetizzate così: «Gli infissi, in stato di degrado, lasciano l’acqua infiltrarsi all’interno delle aule. Le scale antincendio presentano diversi bulloni arrugginiti, e il corrimano delle scale interne da anni continua ciclicamente a cadere». Non meno decisi sono i ragazzi del Niccolini Palli, in assemblea permanente, cioè in una formula a metà tra autogestione e occupazione. Anche per loro la provincia è responsabile di mancate risposte. I liceali infatti non sanno ancora quali spazi avranno a disposizione a partire dal prossimo anno scolastico, nonostante le varie promesse dell’ente.

Laboratori diventai aule

«Allo stato attuale gli spazi a disposizione del nostro istituto non sono sufficienti per accogliere gli iscritti dell’a. s. 2024-25», è scritto sul documento degli studenti del Niccolini. «Sono ormai quattro anni che, per necessità di ricavare spazi aggiuntivi, la biblioteca ed i laboratori di fisica e scienze naturali sono adibiti ad aule ordinarie permanentemente. Ancora oggi l’utenza dell’istituto non può usufruire di questi spazi nelle modalità previste originariamente».

La situazione al Galilei

Al Galilei gli studenti vogliono comunque recuperare ciò che appartiene alla loro scuola. Le loro parole sono chiare: «La riannessione dell’Edificio 1 della nostra alla sede centrale favorirebbe sia uno snellimento dei lavori per la gestione oraria che una migliore logistica per docenti e studenti, obbligati all’utilizzo di mezzi pubblici non coerenti con gli orari scolastici». Gli spazi, però, non sono l’unico motivo di protesta. Ad unire le tre scuole è anche la condanna alla repressione degli studenti, con un occhio rivolto ai fatti di Pisa, oltre che la riforma del sistema scolastico in senso aziendale. Gli studenti del Niccolini e del Cecioni, inoltre, esprimono anche solidarietà al popolo palestinese per la situazione incandescente nel territorio di Gaza.

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