Il Tirreno

Livorno

La protesta studentesca

“Fuori i manganelli, dentro gli ombrelli”: a Livorno studenti in piazza. Poi l’acceso confronto con la presidente della Provincia – Video

“Fuori i manganelli, dentro gli ombrelli”: a Livorno studenti in piazza. Poi l’acceso confronto con la presidente della Provincia – Video

All’indomani dei grossi problemi di allagamento registrati in diverse scuole e dovuti a infiltrazioni e riscaldamento ko ecco il corteo e cosa si chiede alle istituzioni. Una delegazione è stata ricevuta dentro Palazzo Granducale da Sandra Scarpellini

29 febbraio 2024
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LIVORNO. “Fuori i manganelli dentro gli ombrelli”. E ancora “Fuori  i manganelli dalle scuole”. “Pioggia di manganelli”. “Finanziate i manganelli ma non l’istruzione”. Sono sempre più incisivi sono gli striscioni della protesta studentesca in corso nella mattinata di giovedì 29 febbraio: il collettivo Scuola di carta ha organizzato la manifestazione, a cui hanno aderito il liceo Enriques, il liceo Cecioni e il liceo Niccolini Palli.

Il corteo e gli striscioni

All’indomani dei grossi problemi di infiltrazione dovute alla pioggia e dei riscaldamenti ko che hanno obbligato, per esempio, il dirigente scolastico dell’Enriques Ersilio Castorina a rimandare a casa tutti gli studenti (dopo vari tentativi di salvare le lezioni andati a vuoto), ecco che la voce degli studenti diventa quella della piazza. Per avere risposte dalle istituzioni, Provincia in primis, che ha la responsabilità degli istituti superiori.

Il corteo è partito da piazza Cavour ed è arrivato al Comune e alla Provincia. Una delegazione di studenti, dopo un duro faccia a faccia, sono stati ricevuti dalla presidente della Provincia, Sandra Scarpellini.

L’acceso confronto con la Provincia

Il confronto è acceso. A Palazzo Granducale ci sono gli studenti dei licei Enriques, Cecioni e Niccolini Palli  che hanno scioperato e manifestato sotto la Provincia per protestare  in merito ai problemi di manutenzione delle strutture e chiedere garanzie sulla disponibilità di  adeguati spazi  scolastici per il prossimo anno. Certezze su tempi e spazi. Volano cori: “Scarpellini dimettiti”. 

«Dopo un iniziale scambio verbale esterno - sottolinea la presidente Sandra Scarpellini - gli studenti e le studentesse sono stati fatti entrare ordinatamente nell’atrio della Provincia, dove li ho incontrati, alla presenza dei consiglieri provinciali Eleonora Agostinelli e Pietro Panciatici e di alcuni consiglieri comunali». La presidente ha poi risposto alle domande dei ragazzi fornendo le informazioni sullo stato dell’arte relativo alla riorganizzazione degli spazi scolastici.

«Gli studenti chiedono giustamente certezze sul futuro – dice Scarpellini – e vivono con comprensibile esasperazione i tempi non immediati in cui ricevere informazioni definitive. Con certezza l'amministrazione provinciale ha fatto la ricognizione degli spazi di sua competenza nei tempi definiti e sta lavorando per acquisire le altre informazioni da altri soggetti esterni, privati o enti, indispensabili per comporre una proposta a supporto della futura organizzazione. La risposta circa la nuova locazione dai proprietari di Porta a Mare e i dati definitivi e dettagliati sulle iscrizioni da parte del provveditorato ci servono per chiudere il quadro che sarà oggetto del confronto con i dirigenti, le parti sociali e le altre componenti scolastiche».

Oggi sono state intanto ribadite le informazioni certe allo stato attuale, riguardo i lavori di ristrutturazione della sede di via Calafati «che dovranno essere necessariamente conclusi entro il giugno del 2026 – ha spiegato la presidente ai ragazzi – perché le scadenze sono dettate dalla tempistica dei finanziamenti del Pnrr”, i moduli di supporto al Cecioni e le linee di finanziamento a cui l’Ente concorre per il progetto di ristrutturazione del tetto ed efficentamento energetico dell’Enriques».

«La Provincia ha dato spazio alla pacifica e corretta protesta dei ragazzi che hanno rifuggito ogni possibile strumentalizzazione politica e si sono rivolti all’ente Provincia e basta», conclude la presidente Scarpellini, «li abbiamo fatti entrare dentro al palazzo e tutto si è svolto con la presenza attenta e responsabile di polizia provinciale e addetti all’ordine presenti. Una bella risposta di tutte le parti coinvolte, in un periodo di grandi tensioni».

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