Il “pupazzo” del sindaco di Livorno con la testa rotta: scoppia la polemica sui post della coalizione Bl-M5S
Al centro una rivisitazione del “funko pop” accompagnata dalla scritta: “Il centrosinistra usa parole vuote. E la rottura dell'idolo Salvetti è già virale”. Il primo cittadino ribatte: «Campagna elettorale cattiva. Tranquilli, le streghe con gli spilloni non esistono»
LIVORNO. Scoppia la polemica su un post ideato e rilanciato da tutta la coalizione che è formata da Movimento 5 Stelle e sinistra (Buongiorno Livorno, Potere al popolo, Rifondazione comunista e Possibile) che a giugno sfiderà alle elezioni comunali il sindaco Luca Salvetti.
Il funko pop
A far discutere è la nuova campagna social che recita “l’idolo è già rotto” e che gioca su un’immagine – un “funko pop” del sindaco – che nelle settimane passate era già diventata virale sui social: solo che in questo caso il pupazzo virtuale (creato originariamente con l’intelligenza artificiale da Gianmarco Paoli, in una versione ben diversa) appare con la testa rotta e la faccia quasi spaccata in due. Nei post rilanciati dalla coalizione questa foto che ha acceso le polemiche è accompagnata dalla scritta: “Il centrosinistra usa parole vuote. E la rottura dell'idolo Salvetti è già virale #doposalvetti”, con un richiamo all’iniziativa “La parola alle idee” organizzata in queste settimane dal centrosinistra.
La risposta di Salvetti
Non si è fatta attendere, sempre sui social, la risposta del sindaco Salvetti, che in un video risponde così: «Mi è arrivata questa immagine all’interno di un post di Stella Sorgente, l’ex vicesindaca e candidata perdente alle scorse elezioni, immagine ripresa anche dalla candidata in pectore Valentina Barale, dell’accoppiata Bl - o quel che resta di Bl - e Movimento 5 Stelle. Un’immagine che chi mi scriveva definiva forte, inaccettabile, vergognosa, alcuni hanno richiamato anche il tema delle streghe che spaccano la testa al bambolotto e con lo spillone fanno il Voodoo. Niente di tutto questo, anche perché quell’immagine non rappresenta un bambolotto reale, è solo un’elaborazione virtuale. E’ la campagna elettorale che sarà dura, è già iniziata, alcune volte rasenterà l’inaccettabile, spesso vergognosa, che mette da una parte il rancore, l’odio, la cattiveria, dall’altra la serenità, l’ottimismo e la positività di chi vuol lavorare per la città e fare cose belle, come “la parola alle ide”. Poi lo ricordiamo, i livornesi lo sanno bene: le streghe non esistono, nemmeno quelle di disneyana memoria, e anche dovessero esiste i livornesi non darebbero loro credito».