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Il caso

Livorno, offese ai vigili: stop al processo. Samuele Scarpa porterà gli anziani col bus

di Stefano Taglione
Il ristoratore livornese Samuele Scarpa: ha deciso la messa alla prova con i lavori di pubblica utilità alla Misericordia di Antignano
Il ristoratore livornese Samuele Scarpa: ha deciso la messa alla prova con i lavori di pubblica utilità alla Misericordia di Antignano

Il ristoratore accusato di oltraggio per aver offeso gli agenti del nucleo edilizia. Svolgerà i lavori di pubblica utilità per otto mesi alla Misericordia di Antignano

11 dicembre 2023
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LIVORNO. Per otto mesi dovrà accompagnare gli anziani in ospedale guidando il pulmino della Misericordia di Antignano e, allo stesso tempo, donare 400 euro alla Caritas, dove potrebbe anche essere impiegato dietro al bancone della mensa per servire i pasti caldi. L’imprenditore livornese Samuele Scarpa, 48 anni e collaboratore della Baracchina rossa, ha deciso di avvalersi dei lavori pubblica utilità per cancellare le possibili conseguenze di un processo (ora sospeso) che lo vede imputato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti di alcuni agenti della polizia municipale.

Le accuse

Attenzione: il processo in questione non è quello scaturito dal “famoso” video in cui offende i vigili fuori dalla Baracchina rossa. Quello, in realtà, è in corso di definizione: la giudice Rosa Raffaelli, infatti, fra qualche settimana potrebbe pronunciare la sentenza. La vicenda in questione è un’altra e finora meno conosciuta: altre escandescenze contro gli agenti locali, in questo caso sempre fuori dal locale del lungomare, ma nei confronti di due operatori del nucleo di sorveglianza edilizia che stavano effettuando un controllo nel bar di viale Italia. Era il 20 gennaio del 2021. Una verifica poi conclusa con la denuncia di Scarpa, che l’anno scorso dal tribunale è stato anche condannato in primo grado a quattro anni e mezzo di reclusione per bancarotta fraudolenta (l’accusa era di non aver versato le tasse e i contributi, mentre si sarebbe pagato consulenze per 25.000 euro ndr). L’imprenditore – secondo la procura – quasi tre anni fa avrebbe così risposto agli agenti: «Le misure non si prendono ora, le prendi quando si lavora. E digli che se vengono mi ci trovano me stamani, ora vado a prendere una mazza così» (quest’ultima frase sarebbe stata accompagnata dal gesto di allargare le braccia). Mentre subito dopo – sempre stando alla tesi accusatoria – avrebbe aggiunto: «Ora non è il momento di rompere il ca**o alla gente, però ora non è il momento di rompere i cog***ni alla gente, a fare le figure di me**a dalla gente, perché queste sono figure di me**a, capito?».

I lavori di pubblica utilità

Il 27 novembre scorso, davanti alla giudice Chiara Nardi, si è celebrata l’ultima udienza del processo. Ce ne sarà solo un’altra a settembre, con ogni probabilità, in cui il tribunale prenderà atto dello svolgimento della messa alla prova e, se superata, chiuderà la vicenda. Nei prossimi otto mesi, infatti, Scarpa dovrà effettuare le opere di volontariato per sei ore settimanali alla Misericordia di Antignano, guidando i pulmini dell’associazione per il trasporto sociale, accompagnando gli anziani in ospedale o, ad esempio, alla Caritas per i pasti caldi, ente confessionale della Chiesa cattolica al quale potrebbe anche dare una mano. Alla sede di via La Pira, inoltre, l’imprenditore dovrà versare 400 euro «a titolo di condotta riparatoria», scrive la giudice. «Il nostro assistito – confermano gli avvocati Anna Francini e Alberto Marchesi, che lo assistono – ha deciso di avvalersi della messa alla prova».




 

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