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Livorno, ecco la super scansione della retina: come funziona il nuovo strumento del reparto di Oculistica

I medici di Oculistica Vincenzo De Napoli e Giovanni Caponi
I medici di Oculistica Vincenzo De Napoli e Giovanni Caponi

Si chiama California ed è uno strumento di ultima generazione in grado di acquisire più dell’80 per cento della retina all’interno di un’unica immagine

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LIVORNO. Uno strumento per la scansione della retina a campo ultra ampio è stato messo a disposizione del reparto di Oculistica dell’ospedale guidato dal primario Vito Giudice. Il nuovo sistema, chiamato California, acquisisce più dell’80 per cento della retina all’interno di un’unica immagine panoramica, un notevole miglioramento rispetto ai sistemi tradizionali che generalmente permettono acquisizioni con un campo molto inferiore.

«Si tratta di uno strumento di ultima generazione – spiega Giudice – che allinea il nostro reparto a quanto di più moderno si possa trovare nel settore. Il dispositivo viene definito “a campo ultra ampio” perché può catturare con una sola immagine fino all’82% della retina sensoriale e della coroide, quindi anche nelle loro parti periferiche. La nuova tecnologia, permettendo di vedere un campo molto maggiore, consente di rilevare anche i segni precoci di patologie presenti sulla retina e quindi trattare con maggior tempestività ed efficacia patologie oculari retiniche importanti come la degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica o altre patologie tumorali coroideali, promuovendo così la salute del paziente. Tutto questo non sarebbe possibile se in reparto non fossero presenti professionalità con capacità specifiche. Essendo concepito per specialisti vitreo-retinici e oculisti che eseguono angiografie con le nuove modalità di imaging, è destinato ad essere utilizzato, esclusivamente, nell’ambito di attività clinica oftalmologica, da parte di medici specialisti esperti nelle patologie retiniche come i dottori Vincenzo De Napoli, Giovanni Caponi e Dario Giorgio che abbiamo in forza al nostro reparto. Voglio ringraziare il direttore di dipartimento Andrea Carobbi e il direttore dell’area testa-collo, Orazio Santonocito».

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