A Livorno due cattedre su tre a supplenti. L’allarme della Cgil: «Seri problemi di reclutamento»
Dall’asilo alle superiori, su 170 posti di ruolo disponibili solo 64 assegnazioni
LIVORNO. Ben centosettanta cattedre disponibili, dall’infanzia alle superiori, tra Livorno e Collesalvetti. Quelle assegnate, aimé, sono solo il 35%. Quantificato significa 64. Le altre 106 sono vacanti, scoperte, vuote. In attesa che per la prima campanella, siano assegnate attingendo dal sempre più colmo mondo del precariato. Soprattutto nelle materie letterarie e linguistiche. E quelle di sostegno non sono state mai assegnate perché «non ci sono graduatorie di merito: ogni anno il dato è sempre peggiore dell’anno prima», è Veronica Virgili, segretaria per la provincia di Livorno di Flc-Cgil, a fare una panoramica tutt’altro che confortante delle cosiddette “Immissioni a ruolo”.
Instabilità dell’insegnamento, mancanza di continuità, precariato a oltranza senza prospettive future, confusione: sono concetti contro i quali il sindacato si batte. E contro i quali continua a scandire proposte che vadano a migliorare una situazione ogni anno più complessa. «Le immissioni a ruolo anche a livello regionale si sono attestate al 35%, che rispecchia il dato locale: ancora meno dello scorso anno. C’è qualcosa che non va nel reclutamento degli insegnanti».
Dall’asilo alle superiori
Alle superiori le cattedre disponibili sono 102 (di cui 17 sul sostegno) : di queste ne sono state assegnate di ruolo 49, mentre le altre 53 andranno a supplenza. Per le medie 46 i posti disponibili per Livorno (di cui 25 sul sostegno) e a Collesalvetti 9 (di cui 7 sul sostegno) . Nel primo caso i posti assegnati sono 10, con 36 insegnanti ancora mancanti; nel secondo 5 assegnazioni e 4 posti vacanti. Alle primarie di Livorno 11 i posti disponibili, tutti sul sostegno e a Collesalvetti 2, tutti sul sostegno. Non ci sono state assegnazioni, come spiega la sindacalista Cgil «perché non ci sono graduatorie di merito e ogni anno si pesca da un altro bacino». Sull’infanzia non ci sono posti disponibili. «Questo dato accusa il calo generale delle nascite, ma come Cgil continuiamo a ripetere che non si dovrebbe far calare il numero delle immissioni a ruolo, bensì ridurre il numero degli alunni per classe».
Problemi di reclutamento
Virgili arriva al punto, la grande confusione che si crea e i problemi di reclutamento. Che non fanno altro che far aumentare il precariato del mondo della scuola e la mancanza di continuità didattica per gli alunni. «I vari concorsi del 2016, 2018, 2020, 2021 hanno creato una grande confusione: tra le immissioni a ruolo ci sono tante persone che aspirano al posto a tempo indeterminato, ma quello che manca è l’incontro tra la residenza lavorativa e il luogo dei posti disponibili: i docenti immessi in ruolo devono rimanere per tre anni nello stesso posto di assunzione e con gli stipendi del mondo della scuola, spesso tante persone si trovano costrette a rinunciare. Anche questo non aiuta la continuità didattica».
Sostegno, il caos
Virgili sottolinea il problema legato al sostegno. Quest’anno come nel passato. Tra Collesalvetti e Livorno i posti disponibili sono 62. Non ci sono immissioni a ruolo. «Il sostegno si regge su insegnanti precari, oltretutto si tratta di un ruolo delicato dove la continuità nei confronti degli studenti sarebbe un pilastro fondamentale». Alla base di questa stortura c’è un problema che spiega la sindacalista. «I posti sul sostegno verranno assegnati attingendo da aspiranti insegnanti delle cosiddette Gps di prima fascia, ovvero le graduatorie provinciali di supplenza in cui vengono inseriti i docenti con abilitazione specifica; con la cosiddetta specializzazione, loro sarebbero disponibili ad essere assunti». E sulla specializzazione emerge un’altra questione strutturale: «Le Università mettono a disposizione pochi posti per questa specializzazione: a Pisa sono solo 50, a fronte di una grande richiesta».
Le proposte Cgil
Parte dalla grande richiesta della stabilizzazione dei precari del mondo della scuola la doppia proposta portata avanti sui tavoli ministeriali dal parte della Cgil. Necessario un doppio canale di assunzione. «Ovviamente è giusto fare i concorsi per chi si affacciano nel mondo della scuola, ma è altrettanto sacrosanto dare stabilità a chi da una vita è precario e fare assunzioni stabili anche attingendo dalle graduatorie provinciali». E aggiunge, guardando al sostegno: «Le Università dovrebbero mettere a disposizione più posti per conseguire la specializzazione sul sostegno: avere l’abilitazione specifica è fondamentale per un insegnante».
Chi riempie i posti vacanti?
Due le strade per assegnare le cattedre ancora da coprire, prima del 15 settembre. La prima sarà quella che in gergo si chiama “call”, una procedura di un paio di giorni, a stretto giro. «A partecipare in questa call veloce saranno le persone iscritte nelle graduatorie di altre regioni: possono fare richiesta di immissione a ruolo e venire in Toscana». E tutto ciò che resterà “libero”? Lapidaria Virgili: «Andrà a supplenza tutto il residuale a cui si devono aggiungere tutte le altre cattedre che annualmente vanno a supplenza e si saprà l’ultima settimana di agosto».