Il Tirreno

Livorno

Dal degrado alla rinascita di giochi e colori: inaugurato il nuovo parchino bistrot

Gianni Tacchi
Dal degrado alla rinascita di giochi e colori: inaugurato il nuovo parchino bistrot

Livorno, in centinaia all’apertura del nuovo chiosco all’interno del parco Centro città tra via Ricasoli e Borgo. I gestori: "Valorizziamo questa zona"  

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LIVORNO. I bambini giocano tra le altalene e gli scivoli del parco, qualche famiglia stende l’asciugamano usato qualche ora prima sul Romito per un aperitivo sul verde, le lucine accese prima delle 19 e la musica folk della band livornese “Esperanto” sanno di festa di fine estate. L’atmosfera è subito magica, il degrado di qualche anno fa sembra lontano anni luce. Prima ci sono stati gli interventi di riqualificazione, ora nel cuore del parco Centro città – tra Borgo Cappuccini e via Ricasoli – ecco il Parchino bistrot, non solo bar ma anche e soprattutto colori, idee, musica e iniziative in programma nei prossimi mesi. E l’inaugurazione di ieri, con circa 300 persone all’ora dell’aperitivo, dimostra che tantissime famiglie aspettavano proprio qualcosa del genere dopo aver sopportato sporcizia e caos per anni.

«Questo parco non è mai stato sfruttato nel migliore dei modi, eppure ha grosse potenzialità: per noi sarà una bella sfida, ci crediamo», dice Federico Quercioli, ex poligrafico del Tirreno. Con la compagna Arianna Vanni, fino a qualche mese fa commessa in un negozio di articoli per la casa a Pontedera, hanno lasciato il posto fisso per questa nuova avventura. Una sfida, appunto.

IL PRIMO BRINDISI

Tra un bicchiere di Coca Cola, qualche pizzetta e un calice di prosecco, l’inaugurazione coinvolge decine di famiglie, residenti della zona, nonni con i nipoti. «Una bella festa, è vero, ma ora bisogna iniziare a fare sul serio», scherza Quercioli, che saluta parenti, amici di sempre ed ex colleghi mentre pensa anche agli ultimi preparativi per l’apertura di stamani. Sì, perché da oggi il Parchino bistrot sarà regolarmente aperto. Con i suoi banconi colorati, con l’entusiasmo contagioso di Federico e Arianna, con quella lavagna sul retro del chiosco pensata soprattutto per i più piccoli. E infatti c’è chi disegna subito un delfino, un dinosauro, una nave. «Sinceramente non pensavamo di vincere il bando comunale – prosegue – invece ci siamo presentati soltanto noi ed è andata bene. Abbiamo trovato il chiosco completamente vuoto, così l’abbiamo sistemato, colorato e rivoluzionato nei dettagli. No, voglia e passione non ci mancano. Ora speriamo di vincere questa bella scommessa».

L’IDEA E I PROGETTI

Ma com’è nata l’idea di rilanciare il chiosco del parco Centro città? «Intanto volevamo fare qualcosa di nuovo, di diverso – risponde Quercioli – poi avevamo praticamente in famiglia l’esempio del Chioschino di villa Fabbricotti, gestito da mio cognato Filippo Brandolini. Ecco, l’idea è quella di seguire la sua strada. Colazioni, pranzi, merende, aperitivi e anche eventi, dalla musica al cinema passando per la presentazione di libri e l’organizzazione di piccole mostre all’aperto, qualcosa che sarebbe davvero eccezionale». E pensare che un anno fa, in quell’area verde accanto al parcheggio Odeon, c’era un laghetto che sembrava una palude, c’erano pericoli per i bambini e c’erano rifiuti a ogni angolo.

«Vogliamo valorizzare questo parco e questa zona – chiude il nuovo gestore del chiosco – innanzitutto servono delle regole chiare, poi arriveranno tutte le iniziative che abbiamo in mente. C’è grande entusiasmo, è un piacere vedere già tutta questa gente all’inaugurazione».

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