Il Tirreno

Livorno

Grillo-Casaleggio: tutto iniziò a Livorno, quel 1° aprile al Goldoni

Mauro Zucchelli
Casaleggio e Grillo insieme sul palco a Roma nel 2013 per la chiusura dello Tsunami tour del boom M5S alle politiche
Casaleggio e Grillo insieme sul palco a Roma nel 2013 per la chiusura dello Tsunami tour del boom M5S alle politiche

Proprio là dove 83 anni prima era iniziata la storia del Partito Comunista scocca la scintilla fra il comico e il guru del web: darà vita al blog (e al Movimento Cinque Stelle)

12 aprile 2016
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LIVORNO. Per la premiata ditta Grillo & Casaleggio tutto è cominciato là dov'è ha avuto inizio anche qualcos'altro nella storia della politica italiana: si incontrano per la prima volta a Livorno, al teatro Goldoni. Dallo stesso uscio dal quale era uscito Amadeo Bordiga per lasciare il Goldoni e andare a fondare il Partito comunista con Gramsci e Terracini al teatro San Marco, ecco che 83 anni più tardi se n'è andato dal teatro-simbolo della città un tipo che nessuno avrà notato se non, tutt’al più, per la capigliatura scarmigliata.

È l'inizio della primavera 2004: a dieci anni quasi esatti dal giorno in cui proprio a Livorno il M5S conquisterà Palazzo Civico. Chissà se questa è solo una coincidenza: basti pensare che il poker di show del comico genovese – già a quel tempo spettacolo ironico sì ma anche “predica” contro le contraddizioni della civiltà occidentale – avevano fatto registrare il “tutto esaurito” con giorni e giorni di anticipo. Anzi, ben più che “sold out”: figurarsi che, nel d-day del debutto, come raccontava Cristiana Grasso sul Tirreno, la gente tracimava dappertutto: «persino sul palco, appollaiati su una trentina di seggioline pieghevoli sistemate ai lati».

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Cambia appena un po’ l'identikit dell'incontro a seconda che a raccontarlo siano Casaleggio o Grillo: ciascuno dei due dice sostanzialmente che è stato l'altro a prendere l'iniziativa, almeno a dar retta alla ricostruzione che, nel proprio libro-inchiesta, ne fa Federico Mello (ex Fatto Quotidiano e ex Anno Zero, ora nel team di Ballarò).
Per ascoltare la “voce” di Casaleggio si fa riferimento a una lettera inviata al Corriere nel maggio di quattro anni fa: «Ho scritto – spiegava Casaleggio – molti articoli e alcuni libri sulla Rete. Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: “Il Web è morto, viva il Web”, rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee».

Per rievocare i ricordi di Grillo invece si affida al testo con cui il comico genovese accompagna un altro libro di Casaleggio, “Web ergo sum”: «Venne in camerino – scrive Grillo – e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo. Non conoscendolo lo assecondai. Gli sorrisi. Cercai di non contrariarlo. Temevo di ritrovarmi una chiocciola o un puntocom in qualche posto sensibile. Era molto convinto di quello che diceva. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco che invece che ai lupi e agli uccellini parlasse a Internet».

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E giù uno zibaldone di roba strana: «Mi descrisse – riprende Grillo – webcasting, democrazia diretta, chatterbot, wiki, downshifting, usability, oggetti di interazione digitale, social network, legge di Reed, intranet e copyleft. Chiese se capivo. Disse che era importante. Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò. Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff, Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman e degli adoratori del banano. Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete».

La data? Lo spettacolo di Grillo è rimasto in cartellone al Goldoni per quattro serate a partire da lunedì 29 marzo. Siccome è lo stesso Grillo a dire che Casaleggio l'ha incontrato «per la prima volta una sera di aprile a Livorno durante il mio spettacolo “Black Out”», è probabile che il faccia a faccia che avrebbe cambiato il corso della storia politica del popolo a 5 stelle sia avvenuto in occasione dell'ultimo fra gli appuntamenti al Goldoni. Cioè, la sera del 1° aprile: nella città delle burle e degli sfottò.

In realtà, in questo castello dei destini (e delle coincidenze) incrociate c’è anche qualcos’altro. A cominciare dal fatto che Grillo mette piede al Goldoni poche settimane prima delle elezioni amministrative del 2004: dev’essere un’era geologica fa, visto che i Ds (ri)conquistano il Comune con Cosimi che vola sopra il 55% mentre il centrodestra (Guastalla) non arriva neanche al 25% e Rifondazione (Trotta) comunque resta ben al di sopra del 10%.

Il comico ligure costruiva gli spettacoli cercando anche di radicarli su qualche aspetto locale: non manca qualche frecciatina sulle beghe della lotta per diventare sindaco. Ma senza lasciar traccia almeno apparentemente, però – a parte le inevitabili stilettate a Berlusconi (definito «il liftato» davanti alla platea livornese), il cuore dello spettacolo sta tutto in questa sorta di mitragliata polemico-umoristica contro lo strapotere e le vergogne dei giganti della finanza. Cavalli di battaglia? I debiti di Cirio e il caso Parmalat: rivendicando di averli messi nel mirino già da due anni («e pensate in che paese viviamo, se è un comico a sapere certe cose prima delle istituzioni...»).

Anche Casaleggio in quei mesi fa i conti con il morso del potere economico. Nel senso che l’hanno appena fatto fuori dalla scrivania di amministratore delegato di Webegg, nata dall’alleanza fra Olivetti e Finsiel, poi finita tutta in mano a Telecom Italia (dove intanto nella stanza dei bottoni è arrivato Marco Tronchetti Provera). Le elezioni amministrative del 2004 non sono solo lo spunto per una battuta: quando Casaleggio lascia Grillo nel camerino di Livorno torna nella sua Settimo Vittone, borgo torinese di 1.500 anime, perché è in lizza nella lista civica di un tal Groccia. Lo sfotteranno poi quando si scoprirà che Casaleggio ha preso solo sei voti e che Groccia ha simpatie berlusconiane (ma Casaleggio ha sempre smentito che la lista fosse legata a qualche partito).

No, a Livorno non c’è stata solo una presa di contatto o l’occasione di conoscersi: è proprio scoccata la scintilla. Tant’è vero che non passano neanche nove mesi dal quel 1° aprile 2004 nel camerino del Goldoni e, prima della fine di gennaio dell’anno successivo – nello stesso giorno in cui il Goldoni torna in prima pagina ma per un improvviso tourbillon di tagli (che fanno saltare perfino gli show di Crozza e Luttazzi) – ecco che Grillo e Casaleggio tengono a battesimo il blog.

Una svolta? Le radici del M5S sono lì: in quel primo “clic”. In pochi anni trasformerà la forma blog: uno zibaldone di post diventerà un movimento politico che, comunque lo si voglia giudicare, rappresenta un terremoto. Nato qui fra noi al Goldoni, esploso qui fra noi a Palazzo Civico.

Beppe Grillo a Livorno nel 2004

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