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L’Italia e la carenza di talenti, Arrigo Sacchi punta il dito sui tanti stranieri


	Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi

L’ex ct da Viareggio: «Si dia più spazio ai giocatori nostrani per far crescere la Nazionale»

24 giugno 2024
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VIAREGGIO. Ospite d’eccezione della sesta edizione del Versilia Football Planet 2024 “A tu per tu col pallone”, evento organizzato da Marco Calamari che si è concluso ieri (domenica 23) a Viareggio, è stato Arrigo Sacchi: uno degli allenatori più rivoluzionari del gioco del calcio.

Sacchi ha vinto tutto con il suo Milan degli “immortali”, tra il 1987 e il 1991: due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Supercoppa Italiana, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. Viene considerato un vero e proprio “mito del pallone”, tanto da essere soprannominato il “Profeta di Fusignano” dal nome del piccolo paese in provincia di Ravenna in cui è nato e cresciuto. Riguardo alla partita della Nazionale azzurra persa 1-0 con la Spagna ai recenti Europei non ha dubbi: «Non è stata una buona partita e la situazione negativa è dovuta ai troppi stranieri che ci sono nel nostro campionato. Luciano Spalletti è senza dubbio un bravo allenatore, ma è arrivato troppo tardi per poter allestire la squadra e, come sempre, per il ct c’è poco tempo per allenare i calciatori».

Pensando alla prossima Serie A e alle potenziali rivali dell’Inter campione d’Italia in carica, Sacchi non si pronuncia. «Vorrei vedere più squadre come l’Atalanta. Preferisco attendere gli organici per dare un giudizio. È necessario avere in rosa più italiani, perché altrimenti le nostre Nazionali pagheranno un prezzo carissimo. Occorre intervenire una volta per tutte se vogliamo salvaguardare il calcio italiano, altrimenti le nazionali e squadre straniere saranno sempre più competitive».

Sollecitato dai giornalisti per la gara degli azzurri con la Croazia, aggiunge: «Avremo davanti un popolo coeso ed unito, cosa che non siamo noi. Dovremo affrontare questa gara con la massima attenzione, a confronto ci sono una squadra che rappresenta 4 milioni di abitanti e noi che siamo 60milioni. Dobbiamo giocare da squadra, si difende e si attacca tutti insieme». L’ex tecnico del Milan ed anche della Nazionale ricorda un po’ quello che era il suo credo quando allenava. «Ho cercato di fare giocare le mie squadre non dando troppa importanza ai piedi dei giocatori, mi interessavano gli uomini, volevo gente generosa, con passione ed entusiasmo e pronta al sacrificio. Quando poi sono arrivati i risultati, anche chi inizialmente non sembrava propenso ad allenamenti duri si è ricreduto e questo per me è stata una bella soddisfazione, oltre ai risultati sportivi ottenuti. Per me il calcio è spettacolo».

Il discorso si sposta poi sulla finale con la Nazionale del 1994, quando era ct, persa ai rigori con il Brasile. «I nostri giocatori hanno dato tutto, ed io la considero una vittoria. La soddisfazione più grande è stata riempire gli stadi. Dopo il primo anno al Milan siamo passati dai 30mila abbonati a 75mila e questo è stato merito di ciò che facevamo vedere».

A Sacchi è stato consegnato il premio Football Planet “Città di Viareggio” realizzato dal carrista del Carnevale, Stefano Cinquini, dal vice sindaco di Viareggio, Valter Alberici fra l’altro tifoso del Milan. A Viareggio Arrigo Sacchi, ha partecipato come allenatore nel 1984 della Fiorentina ad una edizione della “Coppa Carnevale” superando 2-0 il Milan, allenato da Fabio Capello, ed è tornato da spettatore ad una edizione della manifestazione organizzata dal Cgc Viareggio. In quella circostanza, evidenziò i troppi stranieri nei vivai, alimentando qualche polemica. 

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