Omicidio di Garlasco, clamorosa svolta dopo 18 anni: si riapre l’indagine per la morte di Chiara Poggi
La tragedia nel 2007: l’ex fidanzato della vittima Alberto Stasi condannato in via definitiva a 16 anni, ma ora potrebbe cambiare tutto
Colpo di scena nel delitto di Garlasco. Andrea Sempio martedì 11 marzo torna sotto i riflettori per l'omicidio di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di via Pascoli a Garlasco nel pavese il 13 agosto 2007, per il cui omicidio è stato condannato in via definitiva a 16 anni l'ex fidanzato Alberto Stasi. Sempio, all'epoca dei fatti diciannovenne, amico del fratello di Chiara, tra il 2016 e il 2017 era già stato al centro di ulteriori indagini sollecitate da parte dei legali di Stasi sul Dna, ritrovato sotto le unghie della vittima. Accuse, poi, archiviate dalla procura di Pavia.
La svolta
Oggi attraverso una nuova indagine sul Dna si sarebbe arrivati, secondo quanto anticipa il Tg1, a un avviso di garanzia, notificato dai carabinieri nei giorni scorsi a Sempio. L'accusa contestata, si legge nelle carte in possesso del Tg1, è omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi. «Il mio assistito è allibito e sconvolto» afferma l’avvocato Massimo Lovati che difende Andrea Sempio. Domani il giovane dovrà presentarsi nella sede dei carabinieri a Milano, reparto Scientifica, per sottoporsi all'esame salivare e al tampone. Gli esami, dopo che Sempio ha negato l'assenso, sono stati “imposti” dal giudice per le indagini preliminari di Pavia, competente per l'omicidio di Garlasco.
La vicenda
Nell’agosto del 2007 una ragazza di 26 anni, Chiara Poggi, viene trovata morta nella villetta della sua famiglia nel piccolo paese di Garlasco dal fidanzato Alberto Stasi che viene da subito iscritto nel registro degli indagati. Nel 2015, a otto anni dal delitto e dopo essere stato riconosciuto innocente per due volte, al quinto grado di giudizio Stasi viene condannato a sedici anni di carcere per averla assassinata brutalmente.