Il caso
Sanremo 2025, Lucio Corsi e l’ultima serata: i maxischermi dove fare il tifo
Lui, amante di Vasco e della MotoGp, ha incantato tutti sin dall’inizio. Intanto il suo il nuovo disco in vinile griffato va sold out
GROSSETO. “Sui tetti delle case / L’astronave Giradisco / sparava un sound spaziale”. E tutta la Maremma è pronta a saltarci sopra, sulla navicella di Lucio Corsi verso quel (breve) «mondo senza difetti» che sono queste serate del Festival di Sanremo 2025.
Il menestrello di Vetulonia – qui è cresciuto – si è confermato, tra bookmakers, prime classifiche della sala stampa e poi il televoto, tra i “top” cinque degli artisti in gara sul palco dell’Ariston.
E ieri ha duettato con nientemeno che Topo Gigio: un timido come lui, Corsi. «Non sono nato con la faccia da duro/ Ho anche paura del buio», canta nel suo brano. Un po’ come il compagno dolce e timido che si è scelto nella serata dei duetti, in cui ha portato “Nel blu, dipinto di blu” di Domenico Modugno, che peraltro prestò la voce al pupazzo più amato di sempre al suo esordio nel 1959. La serata dei duetti, si sa, precede quella finale di oggi, in cui un po’ tutti in Maremma sperano che vinca lui, il maremmano Lucio Corsi.
Ma non conta tanto il risultato perfetto, come d’altronde ci insegna proprio Corsi nella canzone. Conta che in tanti maremmani – e non solo, ovviamente - fanno il tifo per lui: dalle televisioni di casa, visto il tempaccio degli ultimi giorni, ma anche dai maxi schermi che sono “spuntati” e sono stati allestiti in diversi locali della città per emozionarsi tutti insieme di fronte alle esibizioni di Corsi sul palco più famoso d’Italia.
A fare da apripista la libreria Palomar, che aveva aperto le porte sin dalla serata di debutto, martedì scorso. Lo stesso oggi, nottata da passare con il fiato sospeso; dalle 21,30 appuntamento di fronte al maxi schermo con – rigorosamente – la proiezione del Festival e anche una jam session per gli amici musicisti.
Anche il circolo Arci Khorakhanè di via Ugo Bassi a Grosseto si unisce al tifo per Lucio Corsi e oggi modifica almeno in parte la serata del sabato per una visione collettiva della finale di Sanremo. Allo Spazio72, attiguo al circolo, si svolge regolarmente la Jazz Night con Stefano Marini Trio e Cocco Cantini. Il festival viene proiettato dalle 21 in sala ristorante e poi prosegue dalle 23 dopo il concerto allo Spazio72 per il rush finale in diretta su Rai Uno.
Unico obiettivo: fare il tifo per Lucio Corsi. E il pubblico è anche invitato a presentarsi con le maglie del musicista che è un amico dello staff e dei soci e ha spesso suonato proprio nel locale di via Ugo Bassi.
Ma se Lucio è amato in Maremma (basta farsi un giro su Facebook e in generale sui social per vederlo), lo è anche in tutta Italia. Tanto che il vinile trasparente numerato e autografato di “Volevo essere un duro”, disco omonimo del brano scritto e composta do Lucio Corsi e Tommaso Ottomano, che hanno curato anche la produzione assieme ad Antonio “Cuper” Cupertino, è già sold out su una piattaforma.
Lui, amante di Vasco e della MotoGp, ha incantato tutti sin dall’inizio. Poi ha creato la stessa magia in sala stampa, pochi giorni fa, imbracciando la chitarra e cantando l’inedito “Delacroix”.