Il Tirreno

L’intervista

Sanremo, Andrea Bocelli: il debutto tra le Nuove proposte e quella notte la notte prima della finale nel 1995

di Sabrina Chiellini

	Andrea Bocelli accompagnato al pianoforte dal figlio Amos sul palco del teatro Ariston
Andrea Bocelli accompagnato al pianoforte dal figlio Amos sul palco del teatro Ariston

Andrea Bocelli seguirà il festival dagli Stati Uniti dove si trova per una tournée: «Ma grazie al diverso fuso orario non saremo costretti a fare le ore piccole»

3 MINUTI DI LETTURA





LAJATICO. La grande occasione per Andrea Bocelli arriva dal palcoscenico dell’Ariston. Correva l’anno 1994 quando il giovane tenore di Lajatico, oggi ambasciatore della musica e della cultura italiana nel mondo, all’età di 35 anni, partecipa al 44º Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con “Il mare calmo della sera”, conquistando il primo posto, salutato da una vera ovazione del pubblico. Da allora molte cose sono cambiate. Ma Sanremo resta un appuntamento da seguire anche se a distanza per il tenore, in una tournée negli Usa che proseguirà poi in Colombia e Venezuela. Quest’anno, tra l’altro, ricorrono i 20 anni del Teatro del Silenzio, magico palcoscenico sulle colline pisane dove quest’anno il figlio del tenore, Matteo, avrà una data tutta sua.

Andrea Bocelli, come seguirà il Festival?

«Il Festival cade in un periodo dell’anno che spesso coincide con il tour concertistico di San Valentino che di consueto ci vede impegnati negli Stati Uniti. Quindi lo viviamo, sicuramente, ma da lontano, sovente – come pure quest’anno – sotto il cielo tiepido della Florida… Il fuso orario peraltro, nello specifico, ci facilita permettendoci di seguire Sanremo in diretta, ma ad orari più umani, nella nostra fascia pomeridiana e fino all’ora di cena e non fino a tarda notte, come accade in Italia» .

E se dovesse seguirlo da casa sua?

«Casa Bocelli, di giorno, è sempre una fucina piuttosto affollata: di studio, di musica, di pianoforti che suonano, telefoni che squillano e computer che macinano e-mail. La settimana del Festival non fa eccezione, anche se il televisore resta sintonizzato sulla città dei fiori, tenendoci compagnia. Quando c’è una musica che desta la curiosità di Veronica o mia o dei miei figli, in qualche modo la casa si ferma, per la durata del brano. E quando accade, di solito è un buon segno, e non di rado si tratta di canzoni che poi ritroveremo sul podio».

Cosa pensa di questo appuntamento?

«Il Festival di Sanremo continua ad essere, ancora oggi, un momento televisivo di grande visibilità. È un pezzo della storia d’Italia e sono ormai tre quarti di secolo che su quel palco si scrive (almeno in parte) la colonna sonora delle nostre vite».

Avrà moltissimi ricordi.

«Riflettevo come, nel’58, proprio nelle settimane in cui mia mamma si accorgeva d’essere in mia dolce attesa, Domenico Modugno trionfava nell’ottava edizione del festival col suo “Nel blu dipinto di blu”. Ma anche la mia paternità è legata indissolubilmente a quella ribalta, essendo il primogenito, Amos, nato la notte prima della finale, nel’95, quando a Sanremo cantavo “Con te partirò” (e da lì, come è noto, è decollata la mia carriera) » .

Un Festival molto cambiato nel tempo.

«Da allora, molte cose sono cambiate, nello show business e in genere nella comunicazione. Non è mai facile emergere: non lo era ai miei tempi e non lo è oggi. Certo è che, nonostante i tanti format televisivi nuovi che in anni recenti hanno offerto interessanti opportunità di farsi conoscere, il Festival si conferma ancora quale vetrina internazionale di grande prestigio. Che sia di persona sul palco oppure al di là dell’oceano da uno schermo televisivo, Sanremo rimane per l’intera nostra famiglia un appuntamento imperdibile»

© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

Il Pontefice
Il futuro

L'ipoteca di Francesco sulla Chiesa, il documento che disegna la rotta per i prossimi anni

di Chiara Graziani
Sani e Belli