Spari contro il giornalista di Storie Italiane e Pomeriggio Cinque a Cosenza – Video
L’inviato Mediaset e poi quelli di Rai Uno stavano lavorando sul caso di due bambini maltrattati dalla famiglia
COSENZA. Momenti di tensione nella mattina di mercoledì 5 febbraio a Cosenza per la troupe della trasmissione Pomeriggio 5 e l’inviato Vincenzo Rubano, contro i quali sono stati esplosi colpi di arma da fuoco.
Cosa è successo
Il giornalista si trovava nella città calabrese da giorni per seguire il caso di due fratellini che sarebbero stati vittime di maltrattamenti in famiglia, con l’intento di ottenere dichiarazioni dal padre biologico dei bambini. Tuttavia, mentre si trovava nei pressi dell’abitazione, si sono uditi alcuni colpi sordi provenienti dalla finestra, costringendo Rubano e la troupe ad allontanarsi rapidamente per mettersi al sicuro.
Le indagini
L’episodio ha destato grande preoccupazione e le forze dell’ordine stanno indagando per individuare i responsabili. Nella puntata di ieri della trasmissione in onda su Canale 5 e condotta da Myrta Merlino, erano intervenute la madre e la nonna dei due piccoli, entrambe indagate per presunti maltrattamenti. L’autorità giudiziaria ha disposto l’allontanamento delle due donne dalle persone offese.
Le reazioni
Le indagate hanno dichiarato: «Non abbiamo mai picchiato i bambini. Ci sono tante cose inventate e ingigantite dai dottori dell’ospedale». Le indagini sono in corso per fare luce sulla vicenda e garantire la sicurezza della troupe giornalistica e delle persone coinvolte nel caso.
Il commento di Eleonora Daniele
«Siamo molto arrabbiati e soprattutto esprimo, come conduttrice del programma, la solidarietà verso i miei inviati, gli operatori e colleghi perché hanno vissuto attimi di grande tensione e di grande paura». Così all’Adnkronos Eleonora Daniele, conduttrice del programma di Rai 1 “Storie Italiane”.
«Nessuno è stato ferito, l'operatore è stato sfiorato dai pallini - racconta Eleonora Daniele - una reazione, un'aggressione inaspettata quella del padre biologico di questi bambini. Noi eravamo andati lì con tranquillità e mai avremmo pensato ad una reazione del genere. Tra l'altro, come si vede anche dal video, un'aggressione che è continuata a lungo, tanto che gli inviati e l'operatore si sono dovuti fare scudo camminando vicino al muretto della casa e aspettando l'arrivo dei carabinieri che hanno subito messo in sicurezza la troupe». «Davvero tanta paura e ribadisco grande solidarietà a tutti i colleghi che erano presenti, non solo quelli della Rai. E voglio evidenziare che i nostri giornalisti - conclude Eleonora Daniele - i nostri inviati sul campo raccontano la verità dei fatti e rischiano la propia incolumità, la propria vita».