Malattia misteriosa in Congo, già 140 morti e metà sono giovani: sintomi e rischio espansione. L’Italia alza l’allerta
Preoccupa l’alta letalità: in attesa di conoscere i risultati delle analisi ai campioni raccolti
Non siamo ancora in una situazione di allarme globale, ma le preoccupazioni crescono in seguito a una misteriosa malattia che ha colpito il sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo. Gli esperti sottolineano che un allarme sarebbe giustificato solo in presenza di elementi diagnostici nuovi e di una chiara modalità di trasmissione, come la via aerea. Al momento, la situazione appare circoscritta alla regione di Panzi, circa 700 km a sud-est di Kinshasa.
Letalità e sintomi
La malattia ha colpito oltre 370 persone, causando più di 140 vittime in poco più di un mese. La letalità risulta particolarmente alta, pari a circa un terzo dei casi segnalati. La maggior parte delle vittime ha un’età compresa tra i 15 e i 18 anni e presenta sintomi quali febbre, mal di testa, raffreddore, tosse, difficoltà respiratorie e anemia. Questi segnali, pur gravi, differiscono significativamente da quelli tipici della febbre emorragica.
Sfide diagnostiche
Secondo gli esperti la diagnosi della malattia è estremamente complessa. Il prossimo passo per capire cosa sia avvero la malattia misteriosa che sta terrorizzando il Congo è è quello di conoscere i risultati delle analisi dei campioni raccolti negli ultimi giorni. Solo allora sarà possibile determinare se si tratta di una patologia nota, come un’infezione da meningococco, una febbre emorragica o una sindrome influenzale. In caso di un agente patogeno sconosciuto, il processo diagnostico richiederebbe più tempo. L’anemia osservata potrebbe essere legata a fattori preesistenti come malnutrizione, malaria o alle condizioni sanitarie di base della zona.
Rischio espansione
La regione colpita, caratterizzata da frequenti interazioni tra uomo e animale, non è nuova a eventi epidemiologici drammatici. Tuttavia, questi episodi raramente hanno conseguenze globali. Fondamentale l’attenzione delle autorità locali e una comunicazione puntuale con i viaggiatori diretti nella zona colpita.
L’Italia alza il livello dei controlli
A quanto si apprende, il Ministero della Salute ha inviato agli Uffici di sanità marittima, aerea e
di frontiera Usmaf (gli uffici periferici del Ministero che si occupano del controllo sanitario su passeggeri e merci che transitano attraverso i punti d'ingresso transfrontalieri) una raccomandazione di innalzare il livello di attenzione presso tutti i Punti di ingresso, in particolar modo per i voli diretti provenienti dal Congo, riguardo la nuova sconosciuta malattia che sta colpendo il Paese africano nelle ultime settimane con decine di morti. Gli Usmaf sono situati all’interno dei maggiori porti ed aeroporti nazionali con lo scopo di costituire, sul campo, un filtro protettivo contro il rischio di importazione di malattie.