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Norovirus “Kawasaki”: i sintomi del virus e i primi contagi in Italia, ecco cosa sappiamo


	Preoccupa il norovirus Kawasaki
Preoccupa il norovirus Kawasaki

Si tratta di un particolare ceppo che ha fatto scattare l'allarme nel Regno Unito: anche nel nostro Paese ci sono persone colpite dalla malattia

14 novembre 2024
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Si chiama “Kawasaki” ed è un norovirus che si sta diffondendo rapidamente. L’allarme arriva dal Regno Unito. E anche in Italia si sono registrati alcuni casi. 

Che cos’è il “Kawasaki”

L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha fatto sapere che tra ottobre e novembre 2024  si sta registrando una diffusione insolitamente elevata di infezioni da norovirus, un genere di virus a RNA responsabile di diverse gastroenteriti. Anche in Italia, però, negli ultimi mesi sono stati registrati diversi casi. Nella maggior parte dei contagi rilevati nel Regno Unito, circa il 70%, il responsabile è un ceppo relativamente nuovo del patogeno, classificato dagli scienziati con il nome di GII.17, noto anche come ceppo “Kawasaki” e già rilevato anche in Italia. 

Nel Regno Unito

Il bollettino “National norovirus and rotavirus report, week 45 report: data to week 43 (27 October 2024)” ha rilevato tra fine ottobre e inizio novembre un picco di 2.600 segnalazioni di norovirus, rispetto alla media attesa di 1.100. 

I sintomi

L’Organizzazione mondiale della Sanità sostiene siano poco meno di 700 milioni le persone che ogni anno vengono contagiate dai norovirus, delle quali 200 mila perdono la vita. Il periodo di incubazione del virus è tra le 12 e le 48 ore, mentre l’infezione può durare dalle 12 alle 60 ore. Tra i sintomi più frequenti ci sono disidratazione, diarrea e dolori addominali, a cui si aggiungono anche dolori muscolari, mal di testa e alcune linee di febbre. Il norovirus, noto anche come “malattia del vomito invernale”, solitamente sparisce entro un paio di giorni. 

Chi è a rischio 

Rischiano soprattutto i soggetti come i bambini, gli anziani e i soggetti con patologie cardiocircolatorie, che possono accusare in modo più serio le complicanze della disidratazione legata a vomito e diarrea. Per compensare la disidratazione uno dei consigli è quello di assumere molti liquidi per compensare quelli persi. 

Come si trasmette

Secondo l’Istituto superiore di sanità basta una bassissima concentrazione di cariche virali per innescare l’infezione, che avviene soprattutto per via orofecale, attraverso acqua e cibo contaminati. Da considerare anche il contagio per contatto stretto, aerosol e anche attraverso superfici contaminate. Ambienti ad alta concentrazione e “confinati”, come le scuole o le navi da crociera, possono essere luoghi particolarmente predisposti al contagio. 

Cosa sappiamo

Ma cosa sappiamo sul ceppo GII.17? Il nome è quello della città giapponese di Kawasaki, dove tra il 2014 e il 2015 ci fu un’epidemia, ma la vera origine fu un’altra. Secondo, infatti, l’articolo “Global Spread of norovirus GII.17 Kawasaki 308, 2014 –2016” pubblicato sulla rivista scientifica “Emerging Infectious Diseases”, sarebbe la Cina la patria del virus: il virus sarebbe stato isolato per la prima volta alla fine del 2014 e da lì si sarebbe successivamente propagato. 

Ma come si può prevenire l’insorgere del virus?

Ecco i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità.

  • Lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi
  • Non lavorare e soprattutto non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione
  • Lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possano essere venuti a contatto con una persona infetta e/o con il virus
  • Utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche
  • Eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus
  • Tenere separati i soggetti che portano pannolini e pannoloni, soprattutto in asili e case di riposo, dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo

I casi in Italia

Il virus ha già registrato alcuni casi anche in Italia. In una scuola elementare della provincia di Bologna, in particolare, si è registrato un focolaio di gastroenterite,  associato a proprio a un norovirus. Idem per quanto riguarda i nove escursionisti tedeschi, ricoverati ad agosto 2024 in ospedale a Bressanone. Da segnalare, poi, come il virus possa diffondersi anche attraverso le acque, come accaduto tra giugno e luglio 2024 tra Lombardia e Veneto. 

Quanto è pericoloso

Sui rischi del virus si è espresso anche il professor Matteo Bassetti, direttore dell’unità di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che in un’intervista a Fanpage ha dichiarato: «Più un virus è contagioso più è facile che si verifichino delle infezioni. Però è importante dire che per fortuna questo virus non causa quadri complicati, ma, al massimo, un elevato numero di persone contagiate che sviluppano i sintomi tipici. A fronte di numeri così elevati, come quelli nel Regno Unito, si può verificare anche qualche caso più severo con un rischio maggiore di complicanze. Il virus è altamente contagioso ma poco invasivo». 

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