Manovra, le pensioni minime verso il rialzo. Incentivi per chi rinvia l’uscita dal lavoro
Il Governo chiamato alla nuova Legge di Bilancio: cosa c’è allo studio sul tema della previdenza
Il Governo è al lavoro sulla Legge di Bilancio 2025, che dovrà essere presentata entro il prossimo 15 ottobre. Tra gli interventi allo studio quello sulle pensioni minime per provare a portarle oltre i 621 euro. L’intervento riguarderebbe circa 1,8 milioni di pensionati.
In sostanza le pensioni minime, che dal 2024 sono pari a 614,77 euro, dovrebbero non solo vedere prorogato l'incremento che avrebbe dovuto essere transitorio e scadere alla fine dell'anno e recuperare l'inflazione, al momento intorno all'1%, arrivando così a 621 euro, ma salire oltre questa cifra.
Sul fronte previdenziale, il Governo sta lavorando anche alla permanenza al lavoro con incentivi fiscali in grado dire conveniente rinviare la pensione. Il cosiddetto “Bonus Maroni”, che consente a chi ha i requisiti per la pensione anticipata di chiedere di avere in busta paga i contributi a carico del lavoratore (il 9,19% della retribuzione) rinunciando all'accredito sul proprio montante contributivo, non ha prodotto grandi risultati perché non conveniente dal punto di vista fiscale. L'idea è di incentivare i lavoratori del privato a lasciare il lavoro dopo i 67 anni concedendo a chi non va in pensione una sorta di bonus. In questo caso la decisione sarà su base volontaria e non ci sarà nessun obbligo.