Il Tirreno

L’operazione

Arrestati capi ultrà di Milan e Inter: c’è anche il bodyguard di Fedez. Le pressioni su Simone Inzaghi per i biglietti


	(foto AdnKronos)
(foto AdnKronos)

Inchiesta della procura di Milano: le accuse sono associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni

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MILANO. Arresti e perquisizioni nelle curve di Inter e Milan per i business illegali legati al calcio. Decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico.

Gli arrestati

Tra gli arrestati nel blitz scattato all’alba tra i tifosi ultras di Milan e Inter vi sono anche i capi delle curve delle due squadre milanesi. Tra loro anche Christian Rosiello, bodyguard di Fedez.

Gli arrestati sono: Andrea Beretta, Riccardo Bonissi, Renato Bosetti, Giuseppe Caminiti, Fabiano Capuzzo, Gianfranco Ferdico, Marco Ferdico, Islam Hagag, Francesco Intagliata, Francesco e Luca Lucci, Mauro Nepi, Matteo Norrito, Luciano Romano, Alessandro Sticco, Gherardo Zaccagni, Debora Turiello e Cristian Ferrario.

L’operazione è stata eseguita dalla polizia e della Guardia di finanza, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Milano.

Il patto di non belligeranza

L'indagine sugli ultrà di Milan e Inter mette in mostra «il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera». È uno dei passaggi dell'ordinanza, firmata dal gip di Miano Domenico Santoro, che ha portato all'arresto di 19 persone indagate.

Il delitto

L'indagine ha avuto un'accelerazione dopo il 4 settembre scorso con l'uccisione di Antonio Bellocco per mano di Andrea Beretta. Evento che offre un «quadro fosco del mondo della curva Nord, nel quale interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all'ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione: le attenzioni della 'ndrangheta sul mondo del tifo organizzato, dalla stessa considerato ulteriore terreno fertile nel quale affondare le proprie radici», si legge nel provvedimento. «Non meno preoccupante, specie per l'impressionante carica violenta che connota le azioni dei soggetti indagati, è lo spaccato che concerne la curva Sud», legata ai colori rossoneri. In questo caso, «emergono un'inquietante vocazione all'aggressione di numerosi adepti del sodalizio e collegamenti con settori del mondo dello spettacolo. Il tutto in un contesto che rivela l'uso di metodi violenti non solo per la risoluzione di controversie direttamente afferenti a questioni di tifo ma anche per quella di vicende connesse ad ulteriori affari illeciti, quando non di rilievo esclusivamente personale; sono vicende in cui, cioè, l'appartenenza al mondo ultras viene elevata ad ostentazione di forza, foriera non solo di visibilità (ad esempio mediante l'inserimento con funzioni di guardia del corpo di noti personaggi) ma anche di ulteriori introiti».

Le pressioni su Simone Inzaghi

Per avere i biglietti della finale di Champions League che si sarebbe disputata a Istanbul il 10 giugno 2023, Marco Ferdico, uno dei capi della Nord finito in carcere non solo avrebbe fatto leva su alcune vecchie glorie come Marco Materazzi e Javier Zanetti, ma «ha esplicitamente chiesto a Inzaghi in intervenire con la società, o meglio direttamente con Marotta, al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti», «ottenendo la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici societari». È quanto si legge nella ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro. Ferdico parla con il tecnico nerazzurro per avere 200 biglietti in più (per un totale di 1200), e Inzaghi gli dice di «aver già parlato con Ferri e Zanetti». Ferdico a quel punto precisa «è il direttore Marotta, bisogna parlare con lui perché lui ha l'ultima parola».

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