Esplosione nel bacino di Suviana: cos’è e come funziona la maxi centrale idroelettrica di Bargi
Viene alimentata tramite una doppia condotta di 5.40 metri di diametro che sfrutta il dislivello di circa 380 metri tra i due bacini. All’interno l’articolo con gli aggiornamenti
Un forte boato e poi l’arrivo dei soccorsi. Nel pomeriggio di martedì 9 aprile un’esplosione si è verificata alla centrale idroelettrica di Barghi, nel bacino di Suviana, al confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Una zona in cui due grandi laghi artificiali producono energia elettrica. E dove sorge la centrale più potente e importante dell’Emilia Romagna, a pochi passi dalla provincia toscana di Pistoia.
Il bacino
Il bacino di Suviana e quello del Brasimone sono due laghi artificiali venutisi a formare grazie alla costruzione di due dighe edificate da Ferrovie dello Stato per la realizzazione di centrali idroelettriche allo scopo di alimentare la linea ferroviaria Bologna-Firenze. La diga di Suviana, alta 97 metri circa e lunga 225, è del tipo a gravità a profilo triangolare con pianta leggermente arcuata; il bacino, di 46.7 milioni di m3, è alimentato principalmente, oltre che dalle acque del torrente Limentra di Treppio, dalle acque del fiume Reno e del torrente Limentra di Sambuca, che vengono convogliate, tramite condotte sotterranee, dalle località Molino del Pallone e Pavana. Ciò permette di ingrandire il bacino imbrifero naturale dell’invaso di Suviana da 77.6 a 208 km², che così risulta alimentato per circa 2/3 dalle catture idriche operate nelle valli limitrofe.
La centrale idroelettrica che si trova ai piedi della diga sfrutta il salto creato dallo sbarramento per la produzione di energia elettrica tramite l’utilizzo di turbine.
La centrale di Bargi
A monte della diga si trova poi la centrale idroelettrica di Bargi – quella in cui è avvenuta l’esplosione nel pomeriggio di martedì 9 aprile –, la più potente dell’Emilia-Romagna, che viene alimentata anche dalle acque del non lontano bacino del Brasimone collegato al bacino di Suviana tramite una doppia condotta di 5.40 metri di diametro che sfrutta il dislivello di circa 380 metri tra i due bacini. La particolarità della centrale di Bargi è che si tratta di un impianto di generazione e pompaggio che scambia, in funzione delle esigenze, notevoli volumi di acqua tra i due bacini: durante le ore di massima richiesta viene utilizzata per produrre energia elettrica mentre nelle ore di minimo carico, in genere di notte, ripompa l’acqua da Suviana al Brasimone.
Il bacino del Brasimone, di circa 6.4 milioni di m3, si è formato con la costruzione della diga di Scalere, diga a gravità alta 40 m e lunga 158 in muratura, realizzata con pietrame del luogo, che intercetta le acque del rio Torto e del torrente Brasimone, principale affluente di sinistra del fiume Setta, che ha un bacino imbrifero di 73.7 km²; sulla riva sud-orientale del lago si trova il Centro Ricerche Brasimone dell’Enea.