«Io e Simone siamo spesso insieme con lui tutto è sempre piacevole»
Stefania Pezzopane e la foto social con l’ex spogliarellista Coccia Colaiuta: «Ci siamo lasciati bene e ci vediamo, anche se questo scatena l’odio del web»
La foto è inconsapevolmente romantica: un uomo e una donna guardano l’obiettivo e sorridono, evidentemente felici di stare (di nuovo) insieme. Un colpo d’occhio confermato dalla didascalia, suggellata da un cuoricino rosso: “quando tutto sembra finire, è solo un nuovo inizio”. Il post lanciato su Facebook da Simone Coccia Colaiuta, che lo ritrae sereno insieme all’ex compagna Stefania Pezzopane (i due si sono lasciati lo scorso 9 aprile con una dichiarazione congiunta), suscita sentimenti positivi in chi si rallegra per la felicità degli altri, ma diventa una chiamata alle armi per quell’esercito di combattenti (anonimi) che devono immediatamente ricominciare a offendere. A insultare. O si rischia “che quei due siano felici davvero”.
Cosa è successo negli ultimi giorni lo domandiamo direttamente a lei, a Stefania Pezzopane: una vita spesa tra l’impegno politico e il sociale; una donna tanto forte e coraggiosa da arrivare a definirsi “non bella” pur di rivendicare il suo diritto a piacersi. Eppure è bella la Pezzopane e lo è soprattutto in questa foto; tutti diventiamo più belli se siamo felici.
«Cosa è successo? È bastata una foto postata da Simone di un nostro momento di serenità insieme per scatenare di nuovo la volgarità e l’odio. Ho risposto subito con un post in cui spiego che i miei successi, le mie facoltà, le mie gioie, non dipendono dagli “estetisti” del web».
Lei e Simone ci state riprovando?
«Con Simone ci vediamo, stiamo un po’ insieme. Un caffè, un gelato, una passeggiata e una cenetta al ristorante cinese. Ci siamo lasciati con amore e questo rende piacevole quando ci vediamo. In questo momento è così, non me la sento di aggiungere altro. Tra qualche giorno sarà il suo compleanno e sicuramente lo festeggeremo insieme».
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, ecco l’inno degli amori spezzati...
«Per me l’amore non finisce quando finisce una storia, non è automatico. Non siamo robot. “Amarsi vuol dire perdere l’equilibrio, derubarsi l’un l’altro, attrarsi e spaventarsi, scambiarsi di posto”. Lo ha scritto Michela Murgia, un genio meraviglioso, trovo queste parole tanto vere».
Come sta trascorrendo l’estate?
«Ho fatto un po’ di vacanze al mare con gli amici e un po’ con mia figlia e mi sono divertita. Per me estate vuol dire la gioia di andare in bicicletta, il sole, i libri; i ghiaccioli all’amarena. In spiaggia tante persone mi fermano, chiacchieriamo e poi mi chiedono un selfie. C’è chi mi ricorda in una foto con Obama, chi con Clooney e chi nella casa del Grande Fratello!».
Quale hit canticchia in bicicletta?
«“Pazza musica”, il tormentone di Elodie e Mengoni».
Parliamo d’amore partendo dai massimi sistemi: qual è la lezione più importante che le ha insegnato, nel bene o nel male.
«Che l’amore va vissuto fino in fondo e si nutre di tanta libertà, cura, attenzioni, sorprese. Al bando le sciatterie. E nel bene o nel male ho imparato che non si finisce mai di imparare, perché non si finisce mai di amare».
Il primo amore sui banchi di scuola: 20 anni di convivenza, 10 di matrimonio e una figlia insieme. Poi?
«Il mio ex marito Fulvio, 30 anni insieme; storia finita quando lui, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, decide che aveva bisogno di cambiare vita e non solo. Fu una grande delusione, non volevo più amare ed invece proprio allora inizia una mia seconda opportunità, sia per i profondi cambiamenti che dopo il terremoto avevo dovuto affrontare, sia perché mi ritrovai sola con mia figlia di 15 anni, strette in un abbraccio esclusivo d’amore che rafforziamo ogni giorno. Pensavo proprio di aver chiuso con gli uomini».
Invece?
«Dopo qualche mese dalla separazione, conosco per caso Simone in un bar. Lui mi saluta come se mi conoscesse: tatuato, muscoloso, sorridente. Attacca bottone facendomi i complimenti per il mio lavoro per L’Aquila; era curioso, allegro, mi chiedeva del Senato e dei miei progetti. Scattò immediatamente qualcosa di bello».
Vi siete capiti subito? Lei non era diffidente?
«Ci siamo subito capiti, diversissimi, ma ci cercavamo. Lui alto, io piccola; lui col jeans strappato e la t-shirt slim, io elegante nel mio filo di perle: 23 anni di differenza, diverso il ceto sociale e le amicizie, eppure ci divertivamo e ci piacevamo molto. Con imbarazzo mi disse che da ragazzo, per guadagnare qualcosa, aveva fatto lo spogliarellista. Io non avevo mai visto uno spogliarello e mai conosciuto nessuno che li avesse fatti, mi feci una gran risata; era troppo incredibile quello che stava succedendo tra noi».
Perché Simone era speciale?
«Simone è stata una vera scoperta. Da quando ho saputo che aveva salvato delle persone durante il terremoto del 2009, uno era un mio carissimo amico, fino a quando, nel 2016, dormivamo insieme, sentimmo la scossa e lui partì immediatamente per Amatrice, dove salvò altre due vite. Energico, positivo, tutto muscoli, altissimo, e con un incredibile spirito di iniziativa. Disinibito e a volte provocatore, specie se provocato».
La senatrice della Repubblica innamorata di un aitante ex stripper. Le prime uscite, il primo bacio... Aveva paura di essere vista, fotografata?
«Cavolo, pensai, e ora che faccio? Simone mi cercava, prima un caffè, poi l’aperitivo e poi a cena. Io mi ero appena occupata della decadenza di Silvio Berlusconi, quindi ero sotto i riflettori e sotto gli occhi curiosi e critici di una città di provincia non abituata alle donne con ruoli di potere, coraggiose e libere».
E mentre si interrogava sui rischi si era già innamorata...
«Sì, ci siamo innamorati e non ce lo aspettavamo».
Perché Simone è stato il suo “grande amore”, una storia diversa da tutte le altre?
«Con lui ho scoperto un modo nuovo di amarsi, più libero, senza finzioni ed ipocrisie».
La vostra canzone del cuore?
«Nei nostri primi viaggi in macchina ascoltavamo J-Ax e cantavamo a squarciagola. Era una buona mediazione tra i suoi gusti musicali ed i miei. Poi ci siamo contaminati, lui accompagnava me ai concerti e io lui a qualche serata in discoteca e per locali. Siamo stati molto felici. Abbiamo cantato insieme e ballato con gioia».
Quali ipocrisie ha smascherato la vostra storia?
«La storia con Simone mi ha costretta a fare i conti con tanti pregiudizi, cattiverie, giochetti politici in cui hanno usato lui per attaccare me, e non solo gli avversari ma anche tanto fuoco amico. Anche tra alcuni dirigenti del Pd aquilano, quanti pensieri bigotti! Povero paese, che non sa guardare oltre».
Si è inasprita nei sentimenti o li vive sempre con genuino entusiasmo?
«Piuttosto mi sono intenerita. Mi scopro sempre più sensibile ed aperta alle emozioni. Ho la lacrima facile, mi commuovo guardando una persona negli occhi e se leggo emozione mi emoziono».
Sesso e amore. Cosa ha capito a proposito?
«Mi viene in mente Woody Allen: “La differenza tra l’amore e il sesso è che il sesso allevia le tensioni e l’amore le genera”».
La sofferenza amorosa è stata mai tanto forte da indebolire il suo stato di salute?
«No, la sofferenza c’è stata ma non è mai diventata patologica. Io sono una combattente, una tigre buona, ho sempre reagito ed è il messaggio che lancio alle più giovani: c’è sempre un nuovo inizio e un buon motivo per crederci. E poi devo ammetterlo: è stata più grande la gioia d’amore che la sofferenza in amore».
Vede coppie felici in giro?
«Sì, la felicità intorno la vedo e la so riconoscere, essendo stata anch’io molto felice. In generale però vedo anche tanta infelicità mascherata; coppie che si organizzano una vita ordinata, perfetta ma frustrata. E sa che le dico? Ho scoperto che molti di quelli che mi hanno criticata per il mio amore libero e pubblico, vivevano storie clandestine. Che tenerezza, poveretti; incapaci di dirsi la verità, ostacolano chi invece decide di essere sempre se stesso».
Quanti corteggiatori si sono fatti avanti dopo la fine della storia con Simone?
«Gli uomini sono strani. Appena abbiamo reso noto che non eravamo più una coppia hanno cominciato a scrivermi in privato sui social per proporsi, anche con tanto di foto. Ma che gli passa per la testa? L’amore l’ho sempre incontrato quando non lo aspettavo, non voglio cambiare adesso. Sono corteggiata ma volte trovo imbarazzanti certe modalità e sfuggo sdegnata al cascamorto di turno».
È molto impegnata con l’associazione che presiede sul fronte della depressione giovanile.
«Seguo storie tristi e drammatiche, mi lascio coinvolgere, voglio essere utile a chi si perde o rischia di fare scelte sbagliate irreparabili. C’è tanta, tanta sofferenza nelle nuove generazioni; bisogna insegnare a parlarsi e a raccontarsi di più».
Cosa dice ai ragazzi che incontra?
«Liberiamo l’amore e saremo più felici».
Chi sono: il ragazzo ribelle e l’ex senatrice che veste tailleur
Stefania Pezzopane, proveniente da una famiglia originaria di Onna, è nata all’Aquila nel 1960. È diventata un volto noto nel 2009, nei giorni del terremoto dell’Aquila quando era presidente della Provincia. Da lì l’ascesa politica nel Partito democratico: senatrice della Repubblica dal 2013 al 2018 e deputata dal 2018 al 2022. Nel 2014 iniziò una relazione, diventata poi convivenza, con Simone Coccia Colaiuta, nato all’Aquila nel 1983, ex spogliarellista e in seguito concorrente della 15ª edizione del Grande Fratello. Il 7 aprile 2023 entrambi annunciano la fine della relazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA