Maltempo
Il Grifone ha aggiustato la difesa, non prende gol da 373 minuti: i “segreti” del mister
L’ultima vittoria contro la Flaminia ha portato serenità e autostima nell’ambiente grossetano
GROSSETO. Cosa cambia adesso nella stagione del Grifone, dopo due vittorie consecutive? Due vittorie diverse, semplicemente perché di fronte c'erano due squadre diverse. Se il Grosseto di Gavorrano era sembrato bellissimo e scintillante, quello vittorioso in sofferenza con la Flaminia si è invece mostrato più pragmatico e attento alle necessità di classifica, piuttosto che allo spettacolo. Anche perché la squadra laziale, un po' come quella di Gigi Consonni, è una delle delusioni rispetto ai pronostici della vigilia di un campionato che tolto il Livorno, destinato a fare corsa a se, continua a dimostrarsi estremamente equilibrato e aperto a ogni risultato. Vincere aiuta comunque a vincere, soprattutto nel calcio ed è in assoluto la medicina migliore. Tanto più per una squadra, come quella biancorossa, accreditata tra le migliori del girone e finita invece per ritrovarsi in piena zona playout.
I sei punti portati a casa nelle ultime due gare sistemano in meglio la classifica e portano serenità, autostima e rinnovata fiducia nei propri mezzi ad un gruppo che lentamente comincia ad assimilare il nuovo calcio proposto da Consonni, dopo mesi interpretati in maniera completamente diversa. Non che all'attuale tecnico non piaccia il bel gioco. Ma c'è un tempo per tutte le cose. Soprattutto quando subentri in corsa alla guida di una squadra che dopo Terranuova era decisamente allo sbando. Il primo merito del nuovo corso è stato quello di restituire al Grifone solidità difensiva. Ecco allora che il Grosseto non prende gol dal minuto 77 della partita persa in casa col Foligno. In tutto fanno 373 minuti di imbattibilità per un Raffaelli che nelle sette gare precedenti aveva incassato ben 13 gol. Sei gare di gestione Malotti hanno portato sette punti. Cinque partite di Consonni, altri otto. I numeri insomma sono tutti dalla parte del nuovo corso, eccezion fatta per i gol segnati che sono scesi da nove nelle prime sei, agli appena quattro delle ultime cinque, complice forse anche l'assenza di Marzierli per infortunio. In ogni caso, il Grosseto adesso ha lo stesso numero di reti subite dalla capolista Livorno. Il prossimo passo, deve essere improntato nel migliorare la capacità realizzativa, quella in attacco.
Perché anche nel primo tempo di domenica scorsa, una sola rete segnata in rapporto alle occasioni create, è decisamente troppo poco e poi, non chiudendo le partite, ci si consegna a quella sofferenza finale condita di fantasmi del passato che non sempre hanno il lieto fine. Piuttosto c'è da capire il perché di un secondo tempo che ha visto la squadra abbassarsi troppo. Bene ha fatto allora mister Consonni a mettere dentro forze fresche per difendere un risultato troppo importante. Una scelta inversa rispetto al passato ma alla fine di un campionato, in ogni categoria, quelle davanti sono sempre le squadre che prendono meno gol. È così da sempre. L'innesto di Possenti, Caponi e Dierna si sente. Cretella può tornare a fare quello che gli riesce meglio e i giovani stanno ritrovando quelle certezze che rischiavano di perdere. Quindi cosa cambia adesso? In realtà poco, perché la testa oggi deve essere solo alla Fezzanese, prossimo avversario da affrontare in trasferta.
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