L’Arca da ristorante ad albergo: colpo di scena, ricorso vinto ma c’è l’appello
Follonica, il Tar dà ragione a Food Music: Comune al Consiglio di Stato
FOLLONICA. Colpo di scena nella vicenda della riconversione del ristorante l’Arca in struttura ricettiva.
Nel 2020 la Food Music aveva chiesto al Comune (giunta Benini due) di indire una Conferenza dei servizi per cambiare la destinazione d’uso dello storico locale sul lungomare Carducci: un panorama da favola, un pontile sul mare a due passi dal centro cittadino con il Golfo e l’Isola d’Elba che si stagliano davanti alla vista a perdita d’occhio erano le condizioni ideali per attrarre i turisti.
La Conferenza si fece nel 2021, coinvolgendo Agenzia delle dogane, Capitaneria di porto, Demanio, Regione Toscana e Soprintendenza. L’immobile, infatti, è gravato da vincolo paesaggistico: impossibile stravolgerne l’aspetto. La prima riunione di maggio venne rimandata per esigenze istruttorie dell’organo periferico del ministero della cultura, che a settembre (seconda seduta) non si presentò: inviò un proprio parere, ma soltanto dopo la chiusura della giornata. Parere positivo ma con prescrizioni, che in pratica ne ribaltavano il risultato dato che era condizionato alla mancata realizzazione della parte dell’intervento che riguardava il retro del manufatto: l’albergo, in pratica.
Fatto sta che il municipio recepì il parere e presentò istanza di autotutela: nell’interpretazione data dall’ente, se l’atto – in sostanza – era negativo allora avrebbe dovuto essere preceduto dalla comunicazione dei motivi ostativi. La Soprintendenza non ritenne di dover operare una nuova valutazione del caso e il Comune rigettò quindi l’istanza di revisione avanzata dalla società di Simona Guadagno; che, rappresentata e difesa dall'avvocato Paolo Bastianini, si rivolse quindi al Tar.
A quel punto il municipio si costituì in giudizio ed eccepì l'inammissibilità del ricorso, atteso che la Food Music non avrebbe impugnato l’atto di reiezione dell’istanza di autotutela, e sostenne che la società avrebbe a suo tempo di fatto accettato il provvedimento conclusivo della Conferenza, avendone chiesto la revisione solo sotto il profilo della mancata comunicazione dei motivi ostativi.
La sentenza del tribunale amministrativo regionale per la Toscana è infine arrivata, anche se quattro anni dopo (a gennaio, ma pubblicata solo alcuni giorni fa). I giudici Eleonora Di Santo (presidente), Raffaello Gisondi (consigliere estensore) e Guido Gabriele (referendario) hanno dato ragione a Food Music: ricorso accolto e, per l’effetto, annullato il provvedimento impugnato.
Nello specifico, secondo il Tar si deve affermare che a seguito della mancata partecipazione della Soprintendenza all’ultima riunione della Conferenza convocata dal Comune la posizione espressa dall’organo periferico del ministero rispetto al progetto edilizio di Food Music avrebbe dovuto ritenersi incondizionatamente positiva e che il municipio non avrebbe in alcun modo potuto tener conto del parere pervenuto “fuori tempo massimo” perché «improduttivo di effetti e, perciò, inidoneo a sovvertire o limitare la incondizionata determinazione positiva tacitamente formatasi».
Il Comune, però, non ci sta, e pochi giorni fa conferisce all’avvocato Domenico Ilaria (studio legale Lessona) l’incarico di presentare appello: 15.518,05 euro in “spese per resistenze in giudizio” dal bilancio 2025.
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