Il Tirreno

Grosseto

Il lutto

Grosseto, odontotecnico muore a 58 anni dopo un mese di agonia in ospedale

di Elisabetta Giorgi

	Dionisio Nucci
Dionisio Nucci

Dionisio Nucci era uno dei 4 nati nel giorno dell’alluvione del 1966

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GROSSETO. È morto dopo un mese di agonia Dionisio Nucci, odontotecnico grossetano, aveva 58 anni. Era stato colpito da un ictus lo scorso 30 novembre mentre si trovava da solo a casa. A trovarlo privo di conoscenza in tarda mattinata era stata la compagna Lucia Ferretti, che aveva chiamato i soccorsi.

Il professionista era stato raggiunto da un’ambulanza a casa, poi la disperata corsa in ospedale. Nucci era stato ricoverato d’urgenza al Policlinico Le Scotte di Siena ma già le sue condizioni erano apparse disperate, «tutti noi avevamo capito – raccontano gli amici – che la situazione era probabilmente senza ritorno. Da quel maledetto 30 novembre Dionisio non ha mai più ripreso conoscenza, è stato sempre in coma, attaccato ai macchinari nella terapia intensiva della neurochirurgia».

I familiari, la compagna, i figli sono sempre stati intorno a lui, a cercare una speranza che non si è mai più riaccesa. E anzi si è spenta per sempre due giorni fa con la sua morte.

Il corpo di Dionisio Nucci ha raggiunto Grosseto – da Siena – nel pomeriggio di oggi dove gli amici hanno portato l’ultimo saluto nella casa funeraria Rocchi. Il funerale sarà celebrato lunedì alle 11 nella chiesa di San Francesco.

Dionisio Nucci era nato il 4 novembre del 1966, data dell’alluvione che travolse la città. Era uno dei 4 grossetani venuti alla luce quel giorno che rimarrà per sempre impresso nella storia di Grosseto, benché oscurato nelle cronache nazionali dalla tragedia fiorentina dell’Arno.

Raccontano gli amici che sua madre, che abitava a Montepescali, quel giorno per partorire Dionisio «fu portata con i barchini all’ospedale di Grosseto». Per il 25° anniversario dell’alluvione – che coincideva con i 25 anni di vita di Nucci e degli altri 3 grossetani nati quel giorno – il 4 novembre del 1991 Il Tirreno pubblicò un ampio servizio, in cui raccolse insieme la storia e le foto di tutti e quattro gli “ex neonati alluvionati”. «Fu così che, accomunati da quel destino, ci ritrovammo», racconta oggi uno dei quattro ricordando la figura di Dionisio Nucci, che nel frattempo – «già in gamba e simpatico» - poneva i primi passi nella professione.

È diventato uno stimato odontotecnico, molto conosciuto in città. Prima con uno studio in via Aurelia nord insieme ad alcuni soci, poi in proprio. «Da qualche anno – raccontano gli amici – lavorava in via Ginori», in un ufficio vicino al Polo universitario. Una vita sana e semplice la sua, che passava tra gli affetti dell’attuale compagna – di professione bancaria – dei tre figli Carolina, Anna e Francesco e dei tantissimi amici. Anni fa era stato candidato in Comune con la Fiamma Tricolore. «Persona sempre sorridente, buona, gioviale, generosa, nutriva un amore infinito per i figli, era un padre devoto e premuroso, attento e allegro. Era sempre a disposizione per qualsiasi necessità, se avevi bisogno di qualcosa Dionisio c’era». Amava la natura, fare lunghe passeggiate con il cane in spiaggia, l’amato bulldog francese “Leone”. Era sano, andava in palestra, conduceva una vita regolare. Difficile accettare questa morte improvvisa che lo ha colto senza appello.




 

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