Sbaglia chat e offende la consigliera: si dimette il presidente di commissione. Il caso in Maremma
Il senso del testo scritto su Whatsapp che ha scatenato il polverone a Gavorrano
GAVORANNO. Tra singole persone, gruppi con tutti i membri e gruppi più ristretti, a volte districarsi con le chat Whatsapp mica è semplice. Soprattutto se si è di fretta o se si sta rispondendo su più fronti. Può capitare a tutti di “perdersi”. Di inviare un messaggio, ma in un’altra chat. Quella sbagliata. Spesso la disavventura si conclude con le emoticon delle risate, un aneddoto da raccontare o un “Questo messaggio è stato eliminato”.
Anche se, diciamolo, tutto dipende dal contenuto. E dal contesto, che in questo caso è la convocazione dell’imminente seduta della commissione Pari opportunità. Così a Gavorrano il messaggino inviato per errore nella chat sbagliata si è concluso con le dimissioni del presidente della commissione stessa, Vico Cerretti.
È domenica sera e nel gruppo WhatsApp della commissione ci si sta appunto organizzando per la seduta del giorno successivo. Una consigliera, Chiara Vitagliano, ha un imprevisto personale e nel gruppo della commissione chiede di poter partecipare alla seduta da remoto.
Poco dopo sulla chat in cui sono presenti anche gli altri membri della Pari opportunità appare un messaggio, inviato da Cerretti. In sostanza avrebbe scritto, riferendosi alla consigliera Vitagliano e alla sua richiesta di presenziare a distanza, che lei li prende in giro e che partecipa alla commissione solo perché la obbligherebbe Maule (il capogruppo di “Noi, per Gavorrano”, di cui la consigliera Vitagliano fa parte ndr). Il senso insomma è questo, confermano alcuni membri del gruppo. Poco dopo il messaggio, inviato con ogni evidenza lì per errore, viene subito cancellato. Non abbastanza velocemente, però. Vitagliano infatti lo legge. E gli risponde, sottolineando il contenuto irrispettoso. E ieri Cerretti ha ufficialmente rassegnato le sue dimissioni come presidente della commissione.
«Ci sono rimasta molto male, non pensavo – sottolinea Vitagliano, contattata da Il Tirreno – di meritarmi una risposta del genere dal presidente, anche perché cerco di fare il mio, se posso dare una mano lo faccio per tutti a prescindere. Questa commissione infatti non ha colori politici».
E soprattutto, sottolinea la consigliera, «per me questa commissione è un impegno serio: ci credo molto e il mio lavoro continuerà con impegno. Non ho mai preso in giro nessuno». Subito dopo l’episodio «l’intera commissione Pari opportunità – spiega Vitagliano – mi ha contattata, prendendo le distanze da un fatto per cui non ci sono parole. Lo stesso ha fatto la sindaca, Stefania Ulivieri». Ma al momento Cerretti «no, con me non si è scusato. Almeno, le sue scuse non mi sono arrivate», aggiunge la consigliera.
È arrivata intanto la ferma condanna di Andrea Maule, capogruppo di “Noi, per Gavorrano” di cui appunto fa parte Vitagliano. «Come rappresentante di una motivata e coesa squadra di consiglieri e come affidatario di un mandato affidatomi dal 46% degli elettori – scrive Maule in una nota – non posso in alcun modo tacere sull’ennesimo sgradevole episodio che interessa oggi la politica gavorranese. Unanime, quanto immediata, la condanna da parte degli altri membri della commissione, come unanime è stata la solidarietà espressa a Chiara, anche dalla stessa sindaca. All’indomani dell’accaduto il presidente Cerretti ha rassegnato le sue inevitabili dimissioni. Sulla sua presenza nella commissione Pari opportunità, già ad ottobre 2023 avevo manifestato vivo disappunto. Nella conferenza capigruppo del 4 ottobre dell’anno scorso, infatti, avevo espresso contrarietà all’inserimento di Vico Cerretti nella commissione, ritenendo che tra le candidature pervenute ve ne fossero di più meritevoli e adatte al ruolo. Il suo nome fu invece fortemente voluto, praticamente imposto, dal capogruppo di maggioranza Giulio Querci. Spiacevole da dire, ma avevo ragione. La figura scelta dal Pd – sottolinea Maule – era inadatta a far parte della commissione Pari opportunità, figuriamoci poi a farne il presidente. Sta di fatto che assistiamo a una figuraccia di bassissimo profilo tra i soggetti che rappresentano la sinistra gavorranese, tra quelle figure che in teoria dovrebbero supportare il sindaco e che invece ne surclassano negativamente il proprio mandato elettivo. Alla luce dello spiacevole episodio, attendo con fiducia che la sindaca individui il percorso che condurrà alla sostituzione del presidente. Resta ferma la volontà del mio gruppo consiliare di partecipare alla vita istituzione della commissione Pari opportunità attraverso la consigliera eletta Chiara Vitagliano. Credo nell’utilità della commissione e di ogni suo membro; non sarà certo questo episodio a far perdere di credibilità l’azione etica e sociale promossa dalla commissione». Contattato da Il Tirreno, Cerretti ha preferito non commentare la vicenda.
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