Il Tirreno

Grosseto

Sanità e poltrone

Grosseto, dopo D’Urso chi dirigerà la Asl? I nomi, gli scenari e l’influenza della politica

di Massimiliano Frascino
In ordine: Dario Rosini, Katia Belvedere, Simona Dei e Federico Gelli
In ordine: Dario Rosini, Katia Belvedere, Simona Dei e Federico Gelli

Sono tre le ipotesi sul futuro dell’azienda sanitaria

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GROSSETO. L’addio alla Ausl Toscana sudest da parte del direttore generale Antonio D’Urso ha innescato l’ultima giostra nella quale si sta esercitando la politica. La successione e l’effetto domino che ne conseguirà nei ruoli collegati sta appassionando tanti, e all’interno dell’azienda sanitaria si inseguono le voci. L’addio di D’Urso, peraltro, non ha sorpreso chi è addentro alle segrete cose della sanità regionale. L’attuale direttore generale, infatti, sarebbe andato a scadenza col proprio mandato nel prossimo marzo. Essendo a pochi anni dalla pensione, D’Urso avrebbe chiesto nei mesi scorsi delle rassicurazioni al presidente della Regione e all’entourage politico in modo da potersi organizzare. Non essendo le rassicurazioni arrivate, il Dg si è a quel punto sentito libero di guardarsi intorno, trovando l’accordo per trasferirsi alla guida del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia di Trento. Una posizione forse meno "prestigiosa" della Ausl Tse, ma sicuramente molto più agevole da gestire perché essendo quella di Trento una Provincia autonoma non ha l’assillo di dover convivere con le enormi difficoltà economiche in cui si dibattono tutte le aziende sanitarie d’Italia, che si trovano in Regioni a statuto ordinario.

Primo scenario

Venendo alle ipotesi che si fanno per la Toscana del sud, i "bookmaker" parlano di tre scenari diversi: nel primo caso ci sarebbe la classica suddivisione fra le Province sulle quali ha giurisdizione l’Ausl Tse delle figure di vertice: direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo. In questo caso si parla del maremmano Dario Rosini, da un paio d’anni direttore amministrativo all’azienda ospedaliera di Careggi, come del più probabile candidato direttore generale. Barbara Innocenti, attualmente direttrice del presidio ospedaliero di Arezzo, diventerebbe direttrice sanitaria, con la senese Biancamaria Rossi, direttrice della Zona distretto della Valdelsa, che andrebbe a ricoprire il ruolo di direttrice amministrativa.

Se così finisse, alla guida della "Aslona", com’è informalmente definita dai suoi dipendenti, per la prima volta arriverebbe un grossetano, che nel recente passato ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Unità operativa complessa che si occupa di selezione, valutazione e formazione del personale.

Secondo scenario

Un secondo scenario, sempre all’insegna della tripartizione delle cariche su base provinciale, prevede la nomina a direttrice generale della senese Simona Dei, che dall’ottobre 2023 ricopre il ruolo di direttrice sanitaria nella Ausl Toscana centro. Anche in questo caso, ognuna delle tre province avrebbe un proprio "rappresentante" istituzionale, con Dario Rosini e Barbara Innocenti ad occupare le altre due caselle. Oppure con l’introduzione della variabile Massimo Forti, altro grossetano oggi alla guida della rete ospedaliera della Toscana sudest; in questo caso conservando il ruolo l’attuale direttrice amministrativa, Antonella Valeri, o promuovendo Giovanni Scartoni, attuale direttore dello staff del direttore generale.Terzo scenarioUn’ultima indiscrezione, che però i bene informati ritengono non troppo probabile, prevederebbe il "catapultamento" nella Toscana del sud di Federico Gelli, già consigliere regionale, parlamentare e presidente del Cesvot, che attualmente ricopre il ruolo di direttore del dipartimento regionale di sanità welfare e coesione sociale. Oppure della dottoressa Katia Belvedere, direttrice generale dell’Ispro, l’istituto regionale che dal 2018 sovrintende a studio, prevenzione e rete oncologica. Tutti quelli di cui si fanno i nomi sono in qualche modo riconducibili all’area politica del centrosinistra. Unica eccezione fra coloro che potrebbero ambire a un ruolo di rappresentanza del centrodestra, ci sarebbe il dottor Daniele Baldi, ex candidato sindaco a Follonica, attualmente responsabile aziendale della comunicazione. Il kingmaker della situazione è ovviamente il presidente della Regione Eugenio Giani. Poi la dottoressa Michela Maielli, dirigente del settore assistenza ospedaliera, qualità e reti cliniche, molto ascoltata dal presidente. Quindi l’assessore regionale alla salute (senese) Simone Bezzini. Ma, anche in considerazione delle provenienze territoriali, sarebbero piuttosto attivi in questi giorni anche l’assessore regionale a turismo e attività produttive Leonardo Marras (Grosseto), e il capogruppo in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli (Arezzo). Proprio per cercare di mettere il dito nell’ingranaggio governato storicamente dal centrosinistra, nei giorni scorsi è arrivata a Giani la lettera aperta di un gruppo di 12 sindaci di centrodestra, fra i quali quelli di Grosseto, Siena e Arezzo, che hanno chiesto di essere coinvolti nel meccanismo di scelta dei dirigenti della Asl Toscana Sudest. Infine, per la cronaca, fra gli addetti ai lavori c’è una qualche preoccupazione che la procedura di individuazione dei nuovi vertici aziendali vada oltre il 30 novembre, quando D’Urso lascerà la Maremma. Una volta sentiti gli umori molteplici e variabili in giro per la Toscana del Sud, infatti, ci sarà da gestire il passaggio politico della convocazione dell’assemblea dei sindaci.

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