Radiologia. «Situazione critica. Le Tac sono state “dirottate”»
L’Asl: «Professionisti passati da 26 a 18 nell’area grossetana»
MASSA MARITTIMA. Niente da fare. All’ospedale Sant’Andrea «la situazione è sempre più critica per la radiologia». A sottolinearlo è il consigliere comunale di opposizione Paolo Mazzocco. «Tutti coloro che avevano una Tac prenotata dopo il 16 novembre – spiega – sono stati chiamati e dirottati a Grosseto, Orbetello o nel privato convenzionato. Avevano propagandato l’arrivo di un radiologo in ottobre, tacendo però sulle dimissioni dell’unica radiologa dell’ospedale e di Follonica», sottolinea Mazzocco, che punta il dito sui vertici aziendali e sulla sindaca Irene Marconi. Che, «in continuità con il predecessore, asseconda le decisioni dell’Asl come fossero una sola istituzione», rincara il consigliere.
Una situazione che inquieta però anche i sindacati. «Siamo preoccupati – sottolinea Luciano Fedeli, segretario provinciale Uil Fpl – perché la radiologia è il punto nevralgico di qualsiasi attività sanitaria. Se non hai una diagnostica che funziona, tutto il resto entra in difficoltà e si crea un disagio notevole per il presidio ospedaliero, dai lavoratori ai pazienti. Ora probabilmente l’attività programmata sarà deviata, in attesa del nuovo radiologo. Non si sa ancora quando arriverà».
E di quello che avrebbe dovuto essere il nuovo radiologo Mazzocco sottolinea due aspetti: intanto la sua rinuncia all’incarico. Poi «era uno specializzando. Avrebbe dovuto continuare la sua formazione – sottolinea il consigliere –, quindi cosa ci avrebbe risolto a fronte di una specialista seria e preparata che ci lasciamo scappare? Nulla. Ma tacciono e tace la sindaca. Da altre parti si legge dei sindaci che si mobilitano per i tagli insieme ai cittadini, a Massa Marittima la sindaca siede insieme al direttore generale, a Follonica tacciono. Ora – conclude Mazzocco – lo specializzando ha rinunciato all’incarico. Che segnale è questo?» A cui si aggiunge l’altro elemento per la radiologia: «L’annuncio di un primariato in condivisione con Castel del pPiano. Anche i colleghi consiglieri del paese amiatino – sottolinea Mazzocco – hanno sottolineato che non solo non risolverebbe alcun problema, ma ne creerebbe di ulteriori dovendosi dividere tra Massa e Castel del Piano. Due radiologie smezzate sono sufficienti per due ospedali smezzati?»
Sulla questione interviene l’Asl Toscana sud est: «La direzione del polo ospedaliero Grosseto-Massa Marittima-Castel del Piano dell’Azienda Usl Toscana sud est precisa che, a seguito della diminuzione di professionisti radiologi disponibili nel corso degli ultimi dodici mesi nell’area grossetana (da 26 a 18), si sono moltiplicati gli sforzi organizzativi e operativi per assicurare i servizi ospedalieri che continueranno ad essere garantiti. Il tutto è possibile grazie al grande impegno del personale. Riguardo Massa Marittima, le prestazioni ambulatoriali sono da prassi consolidata in parte gestite esternamente. Riguardo alla vicenda della rinuncia del radiologo specializzando, si precisa che questa è avvenuta per motivi personali del medico che nulla hanno a che vedere con la qualità della proposta professionale offerta».
Ma sulla radiologia i sindacati sottolineano alcune criticità anche verso il mare, a Follonica. «Non soltanto nel punto di primo punto di soccorso – sottolinea Erio Giovannelli, segretario provinciale dello Spi Cgil – ma anche nella struttura del distretto di Follonica non si effettuano più esami radiografici almeno dal luglio 2023, ma solo in convenzione con un istituto privato. Così come da tempo non viene più effettuato un pronto esame ematico (Poct), un piccolo prelievo ematico per analizzare con parametri specifici un eventuale priorità del paziente. Non sappiamo se tuttora ci sono i macchinari (in affitto), ma è un esame che non viene più fatto». Insomma, si parla di un depauperamento dei servizi. E così «nel 2011 al primo soccorso di Follonica – conclude Giovannelli – si registravano dai 18mila ai 20mila ingressi all’anno. Nel 2023 gli ingressi erano di poco superiori ai 5mila. I cittadini ormai tendono ad andare direttamente al pronto soccorso, se poi sanno che verranno dirottati lì. Chiederemo di far tornare dei servizi al punto di primo soccorso. Bisogna decidere cosa fare lì dentro, ora si riesce a fare poco e nulla».
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