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Guardiaparco in Maremma, concorso boom: su 800 aspiranti la spuntano in 2, chi sono i “vincitori”

di Elisabetta Giorgi
Da sinistra la nuova guardiaparco Chiara Riggio, il presidente del Parco Simone Rusci e l’altra guardiaparco appena assunta  Monia Vergari
Da sinistra la nuova guardiaparco Chiara Riggio, il presidente del Parco Simone Rusci e l’altra guardiaparco appena assunta Monia Vergari

A vincere il bando giovani biologhe. Faranno vigilanza, didattica e ricerca

06 ottobre 2024
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GROSSETO. C’era stato un inaspettato boom di domande per due soli posti disponibili. Alla fine, su oltre 800 candidature, a spuntarla sono state due biologhe, che sono da poco entrate in servizio come guardiaparco al Parco della Maremma. Assunte a tempo indeterminato grazie a un concorso imprevedibilmente affollato che era stato bandito nel 2023.

In soli 15 giorni (lo scadere delle domande risale a novembre scorso) una folla di aspiranti si era candidata per vigilare su quello straordinario ed esteso “scrigno” che racchiude abbazie, percorsi immacolati immersi nella natura, pinete e tratti di costa di grande bellezza. Un interesse formidabile che aveva sorpreso gli stessi promotori.

«Il Parco – ci aveva detto l’ente un anno fa – ha un’immagine forte, ben riconoscibile. Le 800 persone che si sono candidate per i due posti vanno in controtendenza rispetto a quello che succede in altre istituzioni e che hanno avuto avvisi pubblici deserti. Noi siamo un’area di rilevanza nazionale. Il lavoro di guardiaparco, anche se non è retribuito in base alle funzioni svolte, è stimolante per chi ama stare a contatto con la natura, per chi ha fatto studi di biologia e scienze naturali, ed è uno sbocco per chi si occupa di ricerca».

Le due nuove assunte si chiamano Chiara Riggio e Monia Vergari (quest’ultima maremmana) e hanno preso servizio in queste settimane. Al termine della procedura che ha visto quasi 800 esclusi, è stata costituita una graduatoria di altre persone dalla quale – spiega il presidente del Parco Simone Rusci – «attingeremo per le successive assunzioni man mano che il nostro personale andrà in pensione».

Le due nuove guardiaparco vantano già una solida esperienza, avendo già vinto in passato un concorso a tempo determinato al Parco.

La scelta della procedura selettiva per titoli ed esami è stata ben precisa. «Potevamo anche prendere personale in mobilità da altri enti – prosegue il presidente – Abbiamo però preferito optare per questa strada che è stata per noi costosa in termini sia organizzativi che economici ma di cui siamo molto convinti, visto che ci ha dato la possibilità di assumere persone giovani che non erano già impiegate in altri enti, e di fare una scelta di prospettiva a lungo termine».

Per Chiara Riggio e Monia Vergari – entrambe laureate in biologia – si annuncia l’inizio di un lungo e bel percorso professionale, sfaccettato e non monolitico. La prima, esperta in gestione della fauna selvatica, ha partecipato come studentessa e poi laureanda a ricerche all’Università di Siena sugli ungulati e sul lupo.

La seconda vanta un’esperienza di ricerca orientata più al settore botanico-forestale.

«Queste due nuove figure - spiega Rusci - ricalcano appieno l’orientamento che noi stiamo pensando per la figura di guardiaparco, che non sarà solo un agente di polizia locale, ma un anello fondamentale di congiunzione con il mondo della ricerca e con quello della didattica ambientale, che sono i nuovi ruoli su cui vogliamo spingere».

Il guardiaparco in sostanza «contribuirà attivamente alle ricerche nel parco e a tutta quell’attività di didattica ambientale che in passato era stata portata avanti ma poi lasciata indietro per esigenze di organico. Questi 2 profili rispecchiano tutto questo, essendo competenti sia dal punto di vista degli incarichi amministrativi e di “polizia”, ma anche preparate in tutti gli aspetti della ricerca scientifica su cui punteremo, oltre a essere perfette per età, passione ed entusiasmo nell’attività didattica con cui coinvolgeranno bambini e ragazzi. Siamo contenti di queste nuove assunzioni e faremo il possibile per migliorare ancora la nostra dotazione».

Di organico infatti c’è bisogno ancora, e non solo al Parco della Maremma ma nei vari parchi regionali. Sono aperti tavoli per capire se ci vi siano margini per implementarlo. La presidente della quarta commissione in Regione, Lucia De Robertis, ha impegnato la giunta regionale a verificare questa possibilità.

Al momento il Parco della Maremma conta 6 guardiaparco a tempo indeterminato cui si sono aggiunte le nuove assunte, per un totale di 8 figure. L’auspicio sarebbe quello di arrivare almeno a 10.

I prossimi pensionamenti potrebbero consentire di ripescare dalla graduatoria.

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