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Funghi in Toscana, stagione boom: le regole per la raccolta sicura. La prima cosa da fare in caso di intossicazione

di Maurizio Caldarelli

	L’agronomo Fabio Tinti con uno splendido porcino
L’agronomo Fabio Tinti con uno splendido porcino

Asl: l’Amanita Falloide, la più conosciuta delle specie velenose ha un’incubazione di sei-otto ore

21 settembre 2024
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GROSSETO. La morte per intossicazione di due uomini (uno di 59 anni residente sull’Appennino, e uno di 79 di Abbadia San Salvatore) nel giro di 24 ore, e un episodio di cronaca ampiamente riportato da Il Tirreno, hanno fatto tornare in copertina la sicurezza nella raccolta dei funghi.

Dallo scorso 2 settembre l’Asl ha attivato, come ogni anno, il servizio di controllo dei funghi raccolti ai fini della commestibilità. Gli sportelli micologici sono accessibili previo appuntamento telefonico. Per la provincia di Grosseto ci si può recare al centro direzionale di villa Pizzetti, in via Cimabue (tel. 0564 485920, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 11).

Il personale amministrativo riceve le chiamate dell’utente, dirotta le richieste ai micologi che prenderanno appuntamento col richiedente, in questa fase si garantisce l’intervento nei tre capoluoghi di provincia, anche se per particolari esigenze è possibile concordare anche altre sedi. «Siamo di nuovo nella stagione della raccolta dei funghi ed è importante che il consumo avvenga in maniera sicura e consapevole – dichiara Giorgio Briganti, direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl Toscana sud est – In questa fase i micologi professionisti della Asl sono a disposizione degli utenti al fine di garantire la corretta informazione sulle specie commestibili e su quelle pericolose».

Da domenica scorsa è garantito anche il servizio di consulenza micologica per area provinciale anche per intervenire in ausilio ai Pronto soccorso nei casi di intossicazioni. «Per il momento però è tutto fermo – sottolinea il dottor Leonardo Ginanneschi, responsabile dell’ispettorato micologico della Sud Est – in Maremma non c’è stato nessun episodio. Non c’è richiesta di intervento perché siamo in una fase interlocutoria, nella quale i funghi escono a macchia di leopardo nella nostra provincia. Ci sono comunque le premesse per una buona stagione. E il mio consiglio è di portare subito i funghi ai nostri sportelli se si hanno dei dubbi sulla bontà del prodotto».

Ginnanneschi ha garantito la reperibilità fino al 15 dicembre in caso di segnalazioni di episodi dal pronto soccorso del Misericordia: «Siamo in costante con i medici del pronto soccorso e degli ospedali. Un pronto intervento può evitare casi come quelli riportati dal vostro giornale. I casi passati? Dipende molto dall’andamento della raccolta. Siamo arrivati anche a cinquanta casi, ma ci sono state stagioni con tre-quattro casi di intossicazione, Lo scorso anno, per esempio, furono una trentina».

Quale consiglio si sente di dare alle persone in caso di sospette intossicazioni? «Se si è colpiti da vomito e diarrea e si mette l’episodio in relazione con l’ingestione di funghi, invito la cittadinanza a recarsi il più velocemente possibile al pronto soccorso, portandosi dietro resti di funghi cotti, crudi, ma anche gambi e fotografie, che possano permettere di individuare velocemente la specie di fungo ingerito».

Ginanneschi parla anche di sintomatologia: «La velocità nel presentarsi al pronto soccorso è importante. I sintomi di un’intossicazione si possono presentare da 15-20 minuti dalla consumazione del fungo, fino a 10-15 giorni. E la pericolosità dei funghi è inversamente proporzionale al tempo. Quelli che si manifestano dopo alcuni giorni sono i più pericolosi, da tenere maggiormente d’occhio. L’Amanita Falloide, la più conosciuta delle specie velenose, che si trova in tutta la nostra zona, dalla costa alla montagna, ha un’incubazione di sei-otto ore. Ma attenzione a tutte».  

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