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Il personaggio

Sabatini, il portiere maremmano dei record festeggia le mille partite giocate: gli inizi, la carriera e «l’unico cruccio»

di Paolo Mastracca
Vincenzo Sabatini
Vincenzo Sabatini

A Porto Ercole il fuoriclasse presenta il suo libro e racconta la sua storia iniziata sognando di diventare come Dino Zoff

19 settembre 2024
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PORTO ERCOLE.  Parafrasando una famosa canzone di Gianni Morandi potremmo scrivere che c’era un ragazzo che, come tanti altri, sognava di diventare Dino Zoff.

Questo ragazzo, anzi, questo bambino si chiamava e si chiama Vincenzo Sabatini, nato e cresciuto a Porto Ercole. La sua data di nascita è l’8 febbraio 1970, era il periodo in cui le scuole di calcio non esistevano e l’unico modo per apprendere le tecniche calcistiche erano quelle di giocare nelle strade o nelle piazze. In realtà era il modo migliore e più spontaneo per divertirsi, un modo naturale in cui si imparava la tecnica calcistica senza rendersene conto.
La storia

Vincenzo Sabatini iniziò a giocare sul lungomare di Porto Ercole quando aveva appena indossato il grembiule azzurro con il fiocco bianco che allora si iniziava a usare in prima elementare e siccome Vincenzo era il più piccolo della comitiva poteva accadere che talvolta venisse estromesso dalle squadre che venivano formate e allora lui ebbe un’idea semplice e geniale. Vincenzo andò dal suo babbo Francesco e lo pregò di regalargli un pallone, cosicché Vincenzo si presentava a giocare con il proprio pallone e la regola divenne che se Vincenzo non giocava lui lo avrebbe portato via.
La carriera

All’inizio si impose così ma in poco tempo Vincenzo giocava sempre perché dimostrò immediatamente di avere doti importanti tra i pali della porta. Appena fu possibile Sabatini venne tesserato con la squadra del Porto Ercole ed a 17 anni fece l’esordio in prima squadra collezionando il primo gettone di presenza su oltre mille partite che gli hanno permesso di superare autentici miti del calcio mondiale come Dino Zoff e Sepp Maier (423) che detenevano il record di partite giocate consecutivamente, 332 Zoff e 423 il portiere tedesco Maier.

I record
Successivamente Sabatini ha strappato il record al leggendario portiere inglese Peter Shilton che si è fermato, si fa per dire, a 1005 partite di campionato. Quella di Vincenzo Sabatini non è soltanto una storia di spessore sportivo ma è soprattutto una storia umana da cui si potrebbe girare una fiction e infatti non è un caso che qualche anno fa la trasmissione Sfide della Rai ha dedicato a Vincenzo Sabatini una intera puntata.

L’incontro

Sabato 21 settembre nel teatro parrocchiale di Porto Ercole alle 21,30 Vincenzo Sabatini presenterà il proprio libro che parla della sua storia umana e calcistica e lo farà insieme a tanti compagni di squadra, allenatori ed amici che hanno accompagnato una parte del suo percorso di vita. Una storia che in fatto di presenze calcistiche è iniziata nel 1987 quando a campionato in corso l’allenatore della prima squadra del Porto Ercole Francesco Salerno, durante un allenamento, chiamò Vincenzo e gli disse: «Ragazzo, ho visto che te la cavi bene in porta, domenica ti convoco e giocherai titolare». Per Vincenzo era come toccare il cielo con un dito, la domenica prese la maglia da titolare e non la lasciò più.

Le vittorie

L’anno successivo vinse un epico campionato con il Porto Ercole dopo uno spareggio contro l’Aurora Pitigliano allo stadio di Grosseto. Già, proprio quello stadio che ancora non si chiamava Carlo Zecchini e che era ancora chiamato stadio Olimpico e che sarebbe diventato il suo stadio perché il Grosseto fu colpito dalle sue qualità e lo volle ingaggiare. Sabatini divenne ben presto l’idolo dei tifosi, poi le strade si separarono ma l’affetto con il club, la città e i tifosi è rimasto immutato. Per molti anni Vincenzo si è fatto apprezzare in terra senese con la Pianese, il Rosia e il Montalcino. In questo periodo superò il record di 332 partite giocate consecutivamente da Dino Zoff e con il leggendario portiere della Juventus e della Nazionale campione del mondo nel 1982 nacque una bella amicizia che dura tuttora e Zoff è stato testimone di nozze al matrimonio di Vincenzo Sabatini. Poi la carriera di Sabatini è proseguita in moltissimi altri club che sono riportati con dovizia di particolari nel libro e in attesa della presentazione del volume abbiamo rivolto alcune domande a Sabatini.

Soddisfazioni e non solo

Quale è il suo grande cruccio? «Non essere riuscito a esordire nei professionisti, ci sono andato vicinissimo quando il Grosseto di Anzidei – spiega Sabatini – doveva partecipare alla serie C, io ero in ritiro a Semproniano con la squadra allenata da Bruno Giordano quando ci arrivò la notizia che la società non si era iscritta alla serie C, fu un colpo terribile». Fortunatamente le soddisfazioni «sono state molte ma non me la sento di stilare una graduatoria. La soddisfazione più grande è aver instaurato tantissimi rapporti umani che nel tempo anziché raffreddarsi si sono consolidati». Ad oggi, Sabatini si definisce «un uomo fortunato perché ho fatto quello che mi piace fare». Cosa riserva il futuro? «Sabato sera lo scoprirete, parlerò di tante cose e anche di cosa vorrò fare da grande».

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