Talamone, è “guerra” attorno alla trasformazione del porto turistico: cosa c’entrano le concessioni balneari
Nasce un Comitato di cittadini che contesta le procedure del Comune. E anche il presidente di Unimpresa preannuncia battaglia
TALAMONE. A Talamone, autentico gioiello della Costa d’Argento, l’estate è ancora più calda di quella atmosferica. A surriscaldare l’ambiente la decisione di una serie di iniziative che, stando ai contestatori, l’amministrazione comunale di Orbetello avrebbe seguito in funzione della realizzazione di un nuovo molo di attracco che trasformerebbe l’attuale approdo in porto turistico. Al riguardo, come spesso avviene in Italia in simili circostanze, si è costituito un Comitato, il “Salviamo Talamone”, che chiede al Comune di Orbetello di assicurare la massima trasparenza e di fare chiarezza «sulle interlocuzioni con la Società Porto Turistico di Talamone».
Il Comitato
«Non si capisce a quale titolo, come emerge testualmente dal verbale dell’assemblea della stessa società, svoltasi lo scorso 25 giugno – sostengono dal Comitato – il Comune abbia anticipato le sue volontà e determinazioni politiche a un soggetto in gara per una concessione pubblica. Nel verbale, si dice espressamente che “il giorno 3 luglio il cda e gli avvocati si recheranno in Comune per un primo incontro atto a chiarire i tanti punti del cammino procedurale. Dopo questo incontro e dopo la data del 10 luglio entro la quale il Comune si è impegnato a produrre una delibera di giunta in favore della pubblicazione del progetto, organizzeremo una nuova assemblea per informare e deliberare in merito agli impegni per l’eventuale prosieguo».
Il caso
Ma la questione rischia di diventare anche un caso nazionale, andando a innestarsi nella vicenda riguardante le concessioni balneari, sulle quali il Governo italiano è pressato dall’Unione Europea. Al riguardo, si registra l’intervento della presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara per la quale la scadenza delle concessioni marittime e balneari, fissata per il 31 dicembre prossimo, corre il rischio di trasformarsi in un grande giro d’affari per pochi, grandi soggetti, a danno dei piccoli imprenditori locali.
Le concessioni balneari
«Negli approdi o nei porti turistici, infatti, in virtù della legge Burlando, le amministrazioni comunali potrebbero assegnare in blocco, a un solo soggetto, tutte le concessioni in vigore, creando, in buona sostanza, monopoli di fatto che garantirebbero al nuovo titolare di tutte le licenze una inaccettabile posizione dominante. Tutto questo configura il concreto rischio di speculazione, che sarebbe lesiva dei principi volti a favorire una maggiore concorrenza tra imprese. Concorrenza concepita, per sua natura, al fine di garantire competitività, prezzi migliori e servizi più efficienti agli utenti finali, e che invece, finirebbe per essere aggirata».
«Abbiamo letto con attenzione, con stupore e pure con preoccupazione – prosegue la presidente di Unimpresa – quanto sta accadendo nel Comune di Orbetello: l’amministrazione dell'ente locale in provincia di Grosseto, infatti, ha approvato, a Ferragosto, il progetto per la trasformazione in porto turistico dell’approdo oggi esistente nella cittadina di Talamone. Al momento è in gara un solo soggetto privato che, da gennaio, potrebbe vedersi assegnate tutte le attuali 18 concessioni, finora distribuite fra piccole imprese private e società sportive dilettantistiche. Una situazione che non solo lederebbe gli operatori locali, tagliando fuori, facendole morire, attività, apprezzate da villeggianti e residenti, che hanno storie ultradecennali; ma che, inoltre, penalizzerebbe anche le attività veliche gestite da associazioni aderenti alle federazioni sportive nazionali, con danni per lo sport, la salute e i giovani».