La laguna di Orbetello «sull’orlo del collasso»: cosa sta succedendo e l’appello alla Regione
In corso una raccolta di firme per una petizione da inviare a Firenze. «Salvateci: bisogna intervenire immediatamente, basta promesse»
ORBETELLO. «La Regione prenda in mano la situazione e agisca per salvare la nostra laguna». È l’appello che parte dai cittadini di Orbetello verso Firenze. Un grido d’aiuto che è diventato una lettera aperta indirizzata all’assessora all’ambiente Monia Monni.
I rischi per la laguna
Una lettera che adesso sta raccogliendo i firmatari che potranno sottoscriverla in vari punti del territorio (Il Papavero fiori di Orbetello Scalo, Sanitaria, via Gioberti a Orbetello, Bar del Corso, Numero Due concept store, I Pescatori al negozio del pesce, alla tabaccheria cartoleria L’Angolo di Orbetello Scalo). «Cara assessora Monni – questo l’incipit – le scriviamo perché pensiamo non ci sia più tempo e sia necessario agire con immediatezza per salvare la laguna di Orbetello che anche quest’anno, come ogni anno, è sull’orlo del collasso. Le attuali condizioni destano una preoccupazione enorme, il rischio di anossia totale sembra dietro l’angolo. Ci sono già pesci morti nel lago, non solo piccoli avannotti ma si cominciano a vedere anche pesci di media taglia a galla. “Piovono” anguille per le strade del centro, pescate morte in acqua dai gabbiani e rilasciate in volo. Uno spettacolo che, se unito ai miasmi provenienti dall’acqua, desta tanta preoccupazione anche dal punto di vista turistico».
Le promesse mancate
La lettera evidenzia come la laguna stia male ormai da anni e che siano arrivate solo promesse ma nessun fatto concreto anche dopo il sopralluogo fatto dalla stessa Regione alla presenza di rappresentanti del Comune e del Consorzio di bonifica. «Si è parlato di escavazione dei canali, rinnovo della flotta, intensificazione e miglioramento del sistema di monitoraggio dell’Arpat, la richiesta di fondi al Governo, ma a distanza di anni nulla di quello promesso è stato mai realizzato. Ci chiediamo i motivi di questa inerzia da parte della Regione riguardo un bene di cui ha l’ordinaria e la straordinaria manutenzione e di cui dovrebbe prendersi cura, anche come fiore all’occhiello naturalistico di una Regione, la Toscana, votata al turismo».
L’appello
Sotto i riflettori anche il sindaco Andrea Casamenti. «L’amministrazione comunale latita e il sindaco a ogni occasione ribadisce che la responsabilità di ciò che accade in laguna è della Regione. Il rispetto che nutriamo verso le istituzioni – concludono i cittadini – ci spinge a scrivere questa lettera aperta, questo ennesimo appello, perché ancora speriamo che velocemente la Regione e coloro che hanno la possibilità di agire prendano in mano la situazione dando il via a un cambiamento reale, passando dalle promesse ai fatti».
Le rassicurazioni del sindaco
Mentre i cittadini si appellano alla Regione, Casamenti ha cercato di rassicurare i cittadini: «Per lo stato attuale della laguna – dice – non sono sorte particolari novità rispetto alle ultime due relazioni. La situazione si sta evolvendo sotto la guida del maestrale, con le stesse masse anossiche descritte l’altro ieri che si stanno muovendo lentamente da ponente verso levante. Il Comitato tecnico scientifico stamani (ieri, ndc) ha analizzato le varie relazioni tecniche e si è aggiornato a venerdì prossimo per una nuova riunione».
L’attacco politico
’è però chi non si dice soddisfatto del sindaco e ne chiede le dimissioni (come già Luca Giacomelli di M5s: Matteo Porta, segretario dei Giovani democratici. «Stando alle ultime dichiarazioni del nostro primo cittadino, la laguna sarebbe in una condizione grave ma stabile, e questa stabilità deriverebbe dal favore del vento di maestrale sotto la cui “guida” saremmo tutti appesi. Affermazione imbarazzante e grave. L’urgenza della causa è sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti, seriamente preoccupati per le sorti di Orbetello, un tempo fiore all’occhiello della costa d’argento. Negare l’evidenza e schernire chi lo critica, è questo tutto ciò che il nostro sindaco é stato in grado di fare dal primo giorno della sua elezione».
Porta pone l’accento sui miasmi e sulla possibilità che qualcuno si ammali. «La pubblica amministrazione potrebbe persino essere chiamata a rispondere dinanzi alla magistratura. Così come sarebbe compito del sindaco richiedere uno stato d’emergenza per calamità naturali o avviare un’interlocuzione pressante con Regione e Stato per ricevere risposte immediate e concrete sul tema».