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«Diffamazione a Giampiero Sammuri»: due indagati vanno a processo

Il tribunale di Grosseto, dove il gip Marco Mezzaluna ha disposto che il pm formuli l’imputazione coatta per due indagati, riguardo a un video sul caso dei mufloni abbattuti all’isola del Giglio
Il tribunale di Grosseto, dove il gip Marco Mezzaluna ha disposto che il pm formuli l’imputazione coatta per due indagati, riguardo a un video sul caso dei mufloni abbattuti all’isola del Giglio

Il gip ordina l’imputazione sul caso dei mufloni uccisi al Giglio

27 novembre 2023
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ISOLA DEL GIGLIO. Imputazione coatta per due animalisti che secondo il gip del tribunale di Grosseto Marco Mezzaluna avrebbero diffamato il presidente del Parco dell’arcipelago toscano Giampiero Sammuri.

L’abbattimento dei mufloni dall’isola del Giglio, quindi, ha fatto scaldare gli animi tanto da portare la vicenda nelle aule del tribunale di Grosseto.

Sul banco degli imputati sono finiti due animalisti per i quali il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto opportuno che il pm disponga l’imputazione coatta, a causa della diffusione di un video sul web che avrebbe avuto un contenuto diffamatorio nei confronti di Sammuri.

Quest’ultimo aveva denunciato 5 persone: la posizione di tre è stata archiviata mentre diversa sorte hanno avuto due denunciati per i quali il procedimento penale andrà avanti con l’accusa di diffamazione.

Nel video finito sotto i riflettori sarebbero state dette parole che, secondo il presidente del Parco dell’arcipelago, sarebbero diffamatorie.

Uno dei due indagati avrebbe anche messo in conto la possibilità di essere querelato tanto che nello stesso video avrebbe dichiarato che «poi se arrivano querele pazienza». Le frasi dirette a Sammuri poi non sarebbero finite qua; altre espressioni ancora sarebbero state riportate in un intervento su un sito nell’ottobre 2022.

Insomma, sul web sarebbero volate parole grosse sulle quali Sammuri non ha voluto soprassedere.

Il gip ha disposto di voler portare avanti il procedimento per far piena luce sulla questione. Sarà poi un giudice a dire l’ultima parola su una vicenda che non sembra avere fine, almeno per il momento.

Anche nei giorni scorsi infatti il mondo animalista ha detto la sua sulla caccia ai mufloni che è in atto in questo momento sull’isola del Giglio.

Uno “sterminio”: così è stato definito dal gruppo di attivisti “I guardiani dei mufloni” che, secondo loro, non avrebbe ragione di esistere, essendo il muflone dell’isola del Giglio una specie protetta.

Di diverso avviso il Parco dell’arcipelago che sta portando avanti un progetto di abbattimento di una “specie aliena” che non può rimanere sull’isola. Nei giorni scorsi, chiamato a esprimersi sulla faccenda, lo stesso Parco ha nuovamente spiegato che il muflone è una specie cacciabile e come tale anche sull’isola del Giglio è possibile sparargli.

Secondo chi difende questa specie, invece, si tratterebbe di una mattanza in piena regola non giustificata da nulla visto che anche i danni causati dai mufloni, secondo gli oppositori degli abbattimenti controllati, sarebbero minimi.

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