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L’antico profilo

Punta Capezzolo torna agli anni ’50: via libera al progetto da 4,5 milioni

Punta Capezzolo torna agli anni ’50: via libera al progetto da 4,5 milioni

Castiglione, in arrivo cinque isole artificiali, la spiaggia avanzerà di 20 metri

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CASTIGLIONE. La spiaggia di Castiglione della Pescaia si riprende il suo spazio. Dopo gli interventi, la spiaggia del Capezzolo potrebbe avanzare di circa 20 metri, riacquisendo il “profilo” che aveva negli anni Cinquanta.

Il Consiglio di Stato ha dato il via libera al progetto esecutivo per la riqualificazione del litorale per un tratto di 750 metri dalla Punta verso sud. Respinto l’appello presentato da “Save the Coast - Ets”.

Nei giorni scorsi, infatti, il Comune a ha chiuso la conferenza dei servizi per l’approvazione del primo stralcio del progetto esecutivo. Conferenza che, visto il ricorso di Save the coast contro il progetto preliminare che riguardava l’intero tratto dalla foce del Bruna alle Rocchette, era stata sospesa a gennaio del 2020, in attesa del parere del Tar e in seguito anche del Consiglio di Stato. Il ricorso è stato rigettato in entrambi i livelli di giudizio.

«Appreso l’esito positivo della sentenza, abbiamo dato mandato agli uffici di proseguire con la progettazione di tutta una serie di interventi più strutturali per garantire sia la protezione contro l’erosione costiera offerta dal ripascimento, che la sua durata nel tempo», dice il vicesindaco e assessore al demanio Federico Mazzarello.

«L’amministrazione comunale può contare su un finanziamento statale di 4 milioni e 474mila euro per la realizzazione di questo primo stralcio d’intervento che prevede – dice la sindaca Elena Nappi – il posizionamento di cinque isole soffolte lontane circa 60 metri dalla riva, a un centinaio di metri l’una dall’altra, e realizzate con massi ciclopici. Contestualmente, si procederà al ripascimento di un tratto di litorale di 750 metri da Punta Capezzolo verso sud con sabbia prelevata a Marina di Grosseto che produrrà un avanzamento della costa di almeno 20 metri, riportandola al profilo originario degli anni Cinquanta».

Qualora si verificassero ribassi nel bando di gara e dei costi da sostenere, potrebbero essere realizzati fino a cinque pennelli perpendicolari alla linea costiera, costruiti con elementi flessibili in geotubi (eccetto il pennello previsto a nord di Punta Capezzolo che sarà costituito di scogli), oltre al ripascimento del tratto, fino ad arrivare, al massimo, a circa 400 metri di battigia oltre Punta Capezzolo verso nord.

«Il personale del settore tecnico comunale guidato dal dirigente Fabio Menchetti ha lavorato insieme al gruppo di professionisti incaricati alla revisione del progetto esecutivo per rimodulare l’intervento in base all’importo finanziato, dovendo tenere conto dell’aggiornamento dei prezzi e con l’individuazione di alcune nuove soluzioni progettuali inserite nell’appalto», continua la prima cittadina.

«Sarà un’opera pubblica tecnologicamente avanzata, che consentirà di far fronte al problema dell’erosione della spiaggia e alla salvaguardia delle dune, in modo innovativo e a basso impatto ambientale, portato avanti attraverso un’importante sinergia tra Comune, Regione e Genio civile», dice ancora Mazzarello, secondo il quale il parere favorevole della Soprintendenza a questo progetto evidenzia come anche un territorio delicato e naturalisticamente unico come la Maremma possa essere teatro di importanti interventi mirati allo sviluppo dei servizi e alla salvaguardia del territorio.

«La tutela del paesaggio e lo sviluppo economico devono tornare ad andare di pari passo anche in Maremma, così come è accaduto negli anni Sessanta, con la realizzazione di imponenti infrastrutture come, ad esempio, il porto di Punta Ala o il villaggio turistico di Riva del sole», dice ancora il vicesindaco. Dello stesso avviso Nappi: «La realizzazione di opere come questa garantiscono la tutela del prezioso patrimonio naturalistico presente sul nostro territorio che ha un valore ambientale, turistico ed economico non solo per questo paese, ma anche sull’indotto della Maremma».  

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