Addio a Gabriele Bellettini anima di politica e volontariato
Consigliere comunale e regionale, assessore e prosindaco del capoluogo. Ha insegnato a migliaia di studenti. Malato da tempo, si è spento a 78 anni
GROSSETO. Un grave lutto ha colpito ieri sera intorno alle 21 la città di Grosseto: è morto Gabriele Bellettini, avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 15 settembre.
Bellettini negli ultimi trent’anni è stata una figura centrale nel mondo della politica cittadina. Entrato a diciassette anni nella Democrazia cristiana, ha raggiunto le cariche istituzionali cittadine più importanti: è stato consigliere comunale (dal 1975 al 1993; dal 2006 al 2011), assessore comunale (dal 1997 al 2005), vicesindaco (dal 2001) e sindaco facente funzione dal 16 maggio 2005 al 30 maggio 2006 per sostituire Alessandro Antichi, che era andato a ricoprire la carica di consigliere regionale. Nel maggio 2006 si candidò a sindaco sostenuto da An, Forza Italia, Udc Nuovo Millennio e Centro Democratico. In precedenza, nelle consultazioni del maggio 1990 Bellettini fu eletto consigliere regionale nella circoscrizione di Grosseto nella lista della Dc, con ben 9. 093 preferenze. Diventò un membro della commissione speciale “Problemi comunitari e cooperazione internazionale e segretario della commissione Attività produttive”. Originario di Tatti, nel comune di Massa Marittima, una frazione alla quale è rimasto legatissimo fino agli ultimi anni della sua vita e alla quale ha riservato particolari attenzioni, a cominciare da una riunione di pugilato che per anni ha preparato insieme all’organizzazione Conti Cavini. Diplomato all’Isef, ha svolto la professione di insegnante di educazione fisica (l’incarico più importante lo ebbe alla scuola media Giovanni Pascoli di piazza Rosselli, dove fu l’amato professore di migliaia di grossetani) e successivamente è diventato coordinatore dei servizi di educazione fisica al Provveditorato agli studi di Grosseto. «È morto uno degli ultimi democristiani veri – sottolinea Emanuel Cerciello, ex consigliere comunale – Grazie a lui sono entrato in politica nell’area di centro. Ben prima di diventare mio suocero è stato un punto di riferimento prima come presidente dell’Associazione italiana arbitri di Grosseto, che ha ricoperto per quasi vent’anni visto che anche io ero un arbitro della sezione, poi come esponente del partito mi fece appassionare alla politica. Era una persona carismatica. È rimasto sempre fedele alla sua ideologia politica, seguendo fedelmente i cambiamenti del suo partito, da Dc a Partito popolare e successivamente a Nuovo Millennio, Ccd e Udc. Mi ricorderò quello che mi diceva sempre – aggiunge Cerciello – “La politica non va vista con gli occhi del tifoso, ma bisogna ascoltare la sinistra e la destra e aver rispetto sulle idee altrui”». Vicino al pensiero di Amintore Fanfani e Giulio Andreotti, ultimamente Gabriele Bellettini era vicino a Pier Ferdinando Casini e a Lorenzo Cesa. Con la morte di Gabriele Bellettini se ne va anche uno dei personaggi fondamentali per la crescita del mondo del volontariato: è stato presidente dell’Arciconfraternita di Misericordia per vent’anni. Nella sua vita ha anche ricoperto incarichi in società sportive grossetane. Lo sport, che lo ha visto in campo come arbitro, è stato una delle sue più grandi passioni: il calcio era il suo preferito, tifava Fiorentina, ma adorava anche il pugilato. Era malato ormai da qualche anno, ma finché ha potuto ha seguito le vicende sportive e politiche in televisione e sui giornali. Lascia la moglie Laura Marcucci e la figlia Barbara, alle quali vanno le condoglianze della nostra redazione.
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