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Grosseto

Il Terzo Paradiso è qui A Grosseto si ricrea l’icona simbolo del maestro Pistoletto

francesca Ferri
Il Terzo Paradiso è qui A Grosseto si ricrea l’icona simbolo del maestro Pistoletto

Al via la tre giorni che conduce alla performance di sabato 7 agosto Workshop, lezioni e flash-mob in un evento curato da Manuela Gandini 

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arte pop

francesca Ferri

Dopo migliaia di performance in tutto il mondo e un numero imprecisato di persone di tutte le età che vi hanno preso parte, il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto si apre a Grosseto.

I tre cerchi, rielaborazione del segno matematico dell’infinito appariranno il 7 agosto a partire dalle 19, 30 in piazza Indipendenza a Grosseto, nell’intreccio di una catena umana formata da decine di volontari che, ancora in queste ore, stanno rispondendo alla chiamata dell’artista biellese.

La performance è l’anteprima del festival “A Veglia! Teatro del baratto” di Elena Guerrini, dedicato ai Paradisi Terresti (vedi articolo in basso) e in programma dall’8 al 19 agosto. Che per questa 15° edizione, travalica i confini del Mancianese, dove è nato, e debutta nel capoluogo maremmano per una tre giorni di arte contemporanea, da oggi al 7 agosto, intitolata “Paradisi terrestri, paradisi contemporanei”.

Ideatrice e curatrice dell’iniziativa è Manuela Gandini, docente alla Naba di Milano e giornalista della Stampa, ambasciatrice del Terzo Paradiso, che ha già portato questa performance a Sarajevo alla fine della guerra, e poi anche in Grecia e a Gallipoli.

Spiega Pistoletto: «Il Terzo Paradiso sta a significare che ci sono stati due paradisi precedenti: naturale e artificiale. Ma con il morso della mela, siamo usciti dalla mela stessa e abbiamo creato il paradiso artificiale che è cresciuto a dismisura, sacrificando quello naturale. La mela è artificializzata (vedi quella dei computer morsicata) e non è più commestibile. Occorre riparare il morso e reintegrare la mela. Siamo entrati nella terza fase dell’umanità quella che deve necessariamente coniugare gli opposti. Natura e artificio insieme potranno creare una nuova società responsabile e consapevole. A Grosseto siamo tre artisti Beuys, Living Theatre e me – messi insieme da Manuela Gandini – ed ecco che insieme formiamo il Terzo Paradiso perché da due elementi ne nasce sempre un terzo: uno più uno fa tre».

Nel simbolo creato da Pistoletto, i due cerchi esterni rappresentano l’uno il paradiso naturale e l’altro il paradiso artificiale. «Il cerchio centrale – spiega Gandini – sta a indicare la possibilità di ritrovare l’equilibrio tra natura e artificio e sta solo a noi comuni mortali, a noi esseri viventi, umani, metterlo insieme. Non possiamo vivere senza l’uno o senza l’altro, così entriamo nel terzo paradiso, integriamo l’uno e l’altro». Un messaggio che Pistoletto ha lanciato nel 2003 e che mai come oggi diventa attuale e che serve, spiega Gandini, «per avere consapevolezza dell’impatto dei nostri gesti sul pianeta».

E come ciascuno di noi contribuisce alla costruzione di questo “terzo paradiso” sulla Terra, ogni uomo e donna che il 7 agosto parteciperà alla performance, diventerà opera d’arte, tassello del simbolo del Terzo Paradiso a Grosseto.

Per partecipare bisogna prenotarsi scrivendo a terzoparadisogrosseto@gmail. com (l’evento si svolgerà nel rispetto delle misure anti-Covid).

La performance di sabato sarà preceduta da una lectio magistralis di Manuela Gadini, stasera alle 21 al Cassero Senese, su Joseph Beyus, Michelangelo Pistoletto e il Living Theatre, e sul concetto di “creazione dei paradisi possibili” in una società distopica e fortemente in crisi come quella attuale (gratuito, gradito presentarsi con un dono, sul modello del Teatro del Baratto); e da un workshop preparatorio, alle 19, 30 in piazza Indipendenza (o piazza San Francesco), per gli studenti e per chiunque voglia partecipare, l’indomani, alla performance.

«L’idea di portare il Terzo Paradiso in Maremma è nata l’anno scorso, alla fine dell’edizione 2020 del festival “A Veglia! Teatro col baratto” – spiega Elena Guerrini – Il teatro, del resto, per me è un terzo paradiso. Abbiamo cominciato in quel momento a mettere “semi di Paradiso Terrestre”, come recita una poesia di Giuliano Scabia, a cui quest’anno è dedicato il festival».

La presentazione del festival mancianese e della sua anteprima grossetana è stata ospitata ieri nella Chiesa dei Bigi al polo culturale Le Clarisse, che, sul retro, si affaccia su piazza Indipendenza, dove si terrà il Terzo Paradiso di Grosseto.

«Ospitare nella nostra città tre giorni di eventi del festival itinerante “A veglia – Teatro del baratto” è un'opportunità culturale che non potevamo perdere», spiega Giovanni Tombari, presidente di Fondazione Grosseto Cultura. Un intreccio tra capoluogo e territorio maremmano quanto mai positivo per una città, come ha ricordato il direttore delle Clarisse Mauro Papa, candidata Capitale della cultura 2024: «Con la candidatura Grosseto ha bisogno di attivare sempre più relazioni col territorio». —

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