L’arma migliore del Pd? È Anna Rita Bramerini
Sarebbe lei la figura più “popolare” in città, per un elettorato che esprime voglia di cambiamento. E l’avversario più temibile appare il Movimento 5 Stelle
GROSSETO. Cresce la voglia di cambiare. Di avere un’amministrazione comunale che gestisca la città in modo diverso da quella attuale. Comincia a emergere l’insofferenza dei grossetani. È più che una sensazione, ormai. Al punto da far temere al Pd di perdere il primato.
Per le elezioni di primavera si prospetta una sfida simile a quella di Livorno: Movimento Cinque stelle pronto a strappare la città al centrosinistra. Qualcuno spera anche in una sfida modello Arezzo, con la vittoria del centrodestra unito: ma l’opzione appare meno probabile.
A Grosseto, l’umore sembra ricalcare quello che oggi si respira a Roma, dopo le dimissioni del sindaco Marino. Per un elettore ancora disposto a votare Pd, è più facile trovarne un altro pronto a votare M5s che non centrodestra. M5s,infatti, appare più vicino alla gente sia per le questioni della mobilità che dell’ambiente, la vera nuova preoccupazione della città e dalla provincia, con la riattivazione dell’inceneritore di Scarlino (benedetto dalla Regione) e la raccolta differenziata fanalino di coda in Toscana.
Certo c’è anche il problema dell’occupazione e dell’economia locale che assilla quasi tutti i grossetani (come del resto gli italiani e i toscani). Ma la preoccupazione è più alta di cinque anni fa, considerando anche il numero di aziende chiuse locali nel frattempo. Questa, però, è una materia per la quale i toscani _ e i grossetani non fanno certo eccezione _ si fidano più della sinistra. Ma il fatto è che la sinistra non sembra in grado di esprimere, almeno al momento, un candidato sindaco convincente.
A Grosseto il politico che sembra ottenere il gradimento maggiore fra la gente sarebbe una donna: l’ex assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini che, soprattutto sul finale del mandato, non è stata tenera con la linea della Regione sullo smaltimento rifiuti. Eppure è e resta persona del Pd, anche se non è la più nota del suo partito. In popolarità la batte _ giocoforza _ l’ex presidente della Provincia, Leonardo Marras, attuale capogruppo del Pd in Regione. Marras è stato in prima linea, insieme al sindaco di Isola del Giglio, nella vicenda della Concordia: Golia contro Davide, a denunciare le malefatte dell’armatore Costa. Ma questo non gli conferirebbe una dote riconosciuta ad Anna Rita Bramerini: saldare simpatie politiche trasversali. Marras è considerato il candidato sindaco ideale fra simpatizzanti e iscritti al Pd, ma non riesce a mettere insieme le simpatie del Pd e quelle (abbondanti e necessarie) di M5s, l’alchimia che, invece, potrebbe rivelarsi vincente.
A Livorno, Filippo Nogarin è diventato sindaco proprio perché al secondo turno ha saldato la sinistra con Grillo. A Grosseto si tratterebbe invece di mettere insieme Pd e M5s. Certo i grillini non disdegnerebbero di candidare a sindaco Giacomo Gori, attuale capogruppo di M5s in consiglio comunale, magari replicando l’alleanza di Livorno. Gori, infatti, piace alla sinistra, ma non al Pd. Però i voti potrebbero non bastare per l’elezione.
Del resto, anche la candidatura di Marras potrebbe risultare azzardata. Chi sa fare i conti la definisce perdente: presentare lui potrebbe far rischiare al Pd quello che è successo a Livorno con l’ex capogruppo regionale Marco Ruggeri: una corsa in solitudine. E il Pd non ha intenzione di sacrificare per la seconda volta di seguito il proprio capogruppo a Firenze. Tanto meno per una sconfitta quasi certa, a vantaggio dei grillini che oggi più che mai appaiono il vero avversario da battere. Più del centrodestra che, con Giovanni Lamioni, presidente di Confartigianato, o con Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente di Confagricoltura, non sembra impensierire la sinistra. Sempre che sia uno di loro il candidato di FI e dintorni.
I nomi che circolano, però, sono questi. E si trovano anche nel sondaggio sul voto che proprio in queste ore viene visionato dai vertici locali del Pd. Fra i potenziali candidati non dovrebbe mancare neppure il vicesindaco di Grosseto, Paolo Borghi, uomo del Pd, che ha dalla sua una certa notorietà, ma fa parte di una giunta che, per la gente, avrebbe fatto bene solo nel turismo. Borghi, conosciuto per la capacità di attrarre tesserati, è un politico che divide lo stesso Pd. Non a tutti piace. E soprattutto non sembra piacere alla sinistra. Per cui sarebbe complicato costruire un’alleanza per contrastare la valanga M5s. Che oggi non sembra neppure l'unica minaccia a incombere sul voto. L’altra incognita _ che rischia di essere una certezza annunciata _ è l’astensione. Come già per le regionali, molti sono indecisi. Non è solo una questione di candidati. È che sempre più numerosi quelli che non sanno proprio se andare a votare. E su questo terreno si può decidere la sfida.
Ilaria Bonuccelli