Economia
Il ritorno in viola di Zaniolo: «Nel 2016 la società fece altre scelte, ora spero di vincere»
Il nuovo acquisto della Fiorentina: «Ho scelto il numero 17 per mantenere una promessa»
FIRENZE. Dopo l’ubriacatura del 3-0 inflitto ai campioni d’Italia («Una festa per Firenze e per Bove, ha detto il governatore Giani) la Fiorentina torna coi piedi per terra. Non c’è tempo per rimirarsi in uno specchio di autocompiacimento. Lunedì sera si rigioca con l’Inter, a San Siro, e l’atmosfera si preannuncia incandescente. «Abbiamo due giorni e mezzo prima di affrontare di nuovo la Fiorentina, non ci sono alibi o scuse, bisognerà ripartire», ha sottolineato Inzaghi, secondo cui in chiave scudetto «fare tabelle in questo momento non vale la pena. Avevamo fatto 14 vittorie e tre pareggi, ma ieri sera è mancato tutto».
A far guardare con fiducia alla partita di lunedì è un dato da scaramanzia: l'Inter in questa stagione dopo ogni sconfitta ha sempre reagito con una vittoria. Dopo il ko nel derby di andata, Lautaro e compagni hanno vinto a Udine, poi dopo la battuta d'arresto indolore di Leverkusen in Champions è arrivato il travolgente 6-0 dell'Olimpico contro la Lazio, infine dopo la finale di Supercoppa persa contro il Milan i ragazzi di Inzaghi hanno vinto a Venezia. La Fiorentina è quindi avvisata, ma per riuscirci i nerazzurri devono aggrapparsi ai gol di Lautaro Martinez e Marcus Thuram.
I nuovi e la presentazione
Palladino, dal canto suo, potrà contare su Folorunsho e sui neo acquisti degli ultimi giorni del mercato di riparazione, Zaniolo e Fagioli, nonché su Cataldi, Colpani e (si spera) Adlì. Oggi, 7 febbraio, è stato il giorno della presentazione di Zaniolo. Il figliol prodigo che ha resistito solo sei mesi a Bergamo e riabbraccia Firenze dopo un passato nelle giovanili e un addio pieno di rabbia. «La Fiorentina per me è molto importante – afferma Zaniolo – Ho girato tante squadre, ma per me era giusto tornare qui. Sono andato via a 16 anni, conosco tutti e per me questo è tornare a casa. Sono focalizzato su questa squadra, farò di tutto per questa maglia».
«Mi avevano cercato in estate, ma scelsi l'Atalanta. Quando a gennaio mi si è ripresentata l'occasione non ho esitato – ha spiegato – Ho sentito le parole del mister e ha ragione quando dice che non c'è stato bisogno di convincermi per venire a Firenze. Perché sono andato via da giovane? Nel 2016 la società preferì fare altre scelte. Spero di vincere un trofeo ora a Firenze». In viola Zaniolo ritrova l'amico Moise Kean. «Lo conosco da tanto tempo, qui sta facendo benissimo. Io ora penso a fare bene con la squadra –ha sottolineato – Io nasco come esterno destro, come trequartista posso adattarmi e all'occorrenza posso anche fare la prima punta se c'è bisogno. Ranieri? È mio amico d'infanzia. Prendevamo insieme il pulmino per allenarci. Anche da piccolo è sempre stato determinato, non gli è mai piaciuto perdere. Ho sempre creduto che potesse fare grandi cose».
La scelta
La scelta del numero 17 è legata a «un ragazzo rimasto vittima durante il terremoto in Turchia. L'ho promesso al suo papà». A proposito del rapporto con Bove invece Zaniolo ricorda che «abbiamo giocato insieme alla Roma. È un ragazzo straordinario, sempre disponibile con atteggiamento positivo sia in campo che fuori. È molto intelligente e anche piacevole come persona». La Fiorentina è reduce dal successo per 3-0 sull'Inter.
«È stata una partita fantastica. Hanno meritato di vincere contro una delle migliori squadre d'Italia. Io ora arrivo in un gruppo che sta facendo grandi cose e lavorerò per meritarmi lo spazio che mi darà il mister – ha concluso – Il sogno Champions? Siamo una squadra molto forte. Possiamo dire la nostra in tutti i reparti. Dobbiamo scendere in campo sempre con l'intenzione di portare a casa i 3 punti. Non ci poniamo limiti». Nell'immediato c'è l'obiettivo Conference League, manifestazione già vinta da Zaniolo ai tempi della Roma. «La Conference è una competizione non semplice con squadre non semplici da affrontare. Ci faremo trovare pronti». E con Gasperini? «Non ho nessun problema con lui, anzi mi sento migliorato. È un tecnico fortissimo, ognuno ha le sue idee, ha preferito inserire altri giocatori al mio posto, ma ringrazio l'Atalanta e Gasperini per la possibilità che mi hanno dato».