Tutti pazzi per questa Fiorentina che non vuole smettere di correre
Sei successi nelle ultime sette partite, 15 gol in 7 giorni, 30 dall’inizio della stagione. Trasferta vietata ai tifosi viola contro il Genoa, che ha ingaggiato Mario Balotelli
FIRENZE. E adesso sono tutti pazzi per questa Fiorentina che da un mese a questa parte ha cominciato a correre fino a raggiungere la zona Champions. Il 5-1 con cui i viola hanno travolto domenica sera la Roma al Franchi ha dato la consapevolezza di aver imboccato la strada giusta dopo le difficoltà iniziali certificate da tre pareggi di fila contro Parma, Venezia e Monza e prestazioni tutt’altro che esaltanti. Dalla fine di settembre però, dalla prima vittoria della sua gestione, il 2-1 in rimonta contro la Lazio, è avvenuta la trasformazione che Palladino, ma anche il popolo viola, aspettava e auspicava: la Fiorentina è diventata squadra, è cresciuta a tutti i livelli, fisico e mentale, ha acquisito convinzione e fiducia inanellando una striscia di successi – 6 nelle ultime 7 partite, più il pareggio nel derby di Empoli – che l’ha catapultata in alto, nel gruppetto alle spalle di Napoli, Inter e Juve. È una squadra che adesso subisce poco e segna molto, anzi moltissimo: soltanto nell’ultima settimana ha realizzati 15 gol fra Lecce, San Gallo e appunto Roma, da quando è iniziata la stagione (compresa quindi la Conference, playoff inclusi) addirittura 30 in 13 partite. Kean è il capocannoniere viola con 7 centri fra campionato e coppa, ma la fortuna di Palladino – che intanto dovrà fare a meno del suo numero 10 Gudmundsson almeno fino alla seconda metà di novembre (ma Beltran non lo sta facendo rimpiangere) – è avere giocatori duttili e disponibili, capaci di segnare e far segnare. Adli, Bove, Cataldi, Colpani ma non solo, tutti elementi messi ai margini dai rispettivi club e adesso si stanno rilanciando agli ordini di Palladino tanto che la società comincerà a breve le manovre per cercare di riscattarli a giugno. «Lo dicevo già ad agosto quando i commenti erano diversi, vedevo i ragazzi crescere e lavorare. Ora bisogna restare umili e tenere a bada tutto questo entusiasmo anche se gli elogi ci fanno piacere»ha detto l’allenatore. Pure lui si sta prendendo le sue rivincite dopo le critiche di inizio stagione, quando la Fiorentina faceva fatica. Passo dopo passo però, grazie al lavoro e ai cambiamenti varati a livello tecnico/tattico (a partire dalla difesa non più a tre ma a quattro) la squadra è sbocciata trovando continuità, identità e un gioco efficace che diverte mixando solidità difensiva, qualità e quantità a centrocampo, forza e precisione in attacco. «Ho provato a lavorare per due mesi su un’idea, poi ho capito che c’era bisogno di qualcosa di diverso, principi e sistemi di gioco diversi con i quali i ragazzi potessero sentirsi più sicuri. I risultati di questo periodo stanno confermando che siamo sulla buona strada, ma c’è ancora tanto da lavoro da fare, tante partite da affrontare. Per quanto mi riguarda ho solo cercato e cercherò sempre di mettere tutti nelle condizioni di poter fare bene». Ieri Palladino ha concesso un giorno di riposo ai suoi giocatori, la ripresa è fissata per oggi al Viola Park per preparare già il prossimo imminente impegno, giovedì in casa del Genoa che ha appena ingaggiato lo svincolato Balotelli (il prefetto del capoluogo ligure ha deciso di vietare la vendita dei biglietti per i residenti in Toscana a causa dei recenti scontri in Puglia fra alcuni supporter viola e ultrà della Fidelis Andria). Sarà la prima delle tre trasferte consecutive per Kean & C. cui seguiranno quelle con il Torino (domenica) e l’Apoel il 7 novembre in Conference. Insomma, non c’è un attimo di respiro, né di festeggiare l’attuale cavalcata. «Gli obiettivi? Non alziamo l’asticella né guardiamo la classifica, procediamo gara dopo gara poi staremo a vedere» predica Palladino, che giovedì dovrà forse fare a meno di Comuzzo (botta alla caviglia). Intanto dopo l’intervento al ginocchio potrebbe rientrare Mandragora ieri pomeriggio in campo con la Primavera nella sfida contro il Milan.