Il Tirreno

Firenze

Parisi, Kayode e Lucas Beltran la Viola e i giocatori “in attesa”

di Francesco Gensini
Michael Olabode Kayode, difensore della Fiorentina
Michael Olabode Kayode, difensore della Fiorentina

I tre non sono riusciti ancora a dimostrare il loro valore a mister Raffaele Palladino Intanto la procura federale ha aperto un’indagine su un post di Gudmundsson

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FIRENZE. Quelli che aspettano. Un’occasione, meglio due, tre sarebbe perfetto. Perché è vero che questo è un calcio da tutto e subito, ma chi deve dimostrare qualcosa ha bisogno di tempo per riuscire a farlo. Almeno un po’ di tempo. Ad esempio, Parisi, Kayode e Beltran, che non sono tre nomi a caso.

Funziona così: arriva un allenatore nuovo, ci sono aspettative che cambiano, e di conseguenza le scelte risentono dell’una e dell’altra condizione. Con Palladino sulla panchina viola al posto di Italiano, non poteva essere diversamente e i tre sopra citati ne stanno pagando lo scotto in forme differenti ma risultato uguale: così adesso, dopo poco più di un mese di stagione, si chiedono e ci si chiede già quale sarà il loro futuro, anzi il loro presente nella Fiorentina. Si parte da Fabiano Parisi, all’approssimarsi dell’Empoli che per lui vuol dire tanto se non tutto e di sicuro si aspettava di tornare al “Castellani” in altra veste e accompagnato da altri numeri (4 presenze, 2 in campionato e 2 nei playoff per 259 minuti complessivi in un avvio che sembrava promettere bene, ma nemmeno un minuto in questo settembre che si sta per chiudere). Segno evidente che il passaggio da Italiano a Palladino non ha prodotto benefici: ha giocato poco con il tecnico siciliano e gioca poco con il tecnico campano. Eppure, in linea teorica, il sistema di gioco (3-5-2 e derivati) avrebbe dovuto favorire le sue caratteristiche di corsa e di spinta sulla fascia, solo che l’arrivo di un interprete d’assoluto valore come Gosens nell’ultimo giorno di mercato gli ha messo davanti un concorrente nel ruolo difficile da battere: e non a caso il tedesco, visto e preso, è andato subito in campo e per Parisi non c’è più stato spazio da allora. A proposito di sistema di gioco, il passaggio dalla difesa a tre alla difesa a quattro operato dal tecnico viola nel secondo tempo con la Lazio, intanto non è detto che sia definitivo e che venga riproposto subito domani l’altro, e comunque è improbabile che possa dare una mano all’ex Empoli: il 4-2-3-1 era il modulo di Italiano. Morale: l’esterno sinistro, investimento da dieci milioni della Fiorentina nell’estate 2023, aspetta e spera per farsi trovare pronto alla prima occasione utile. Il discorso riguarda Kayode sulla fascia opposta con stessi riferimenti e stesse dinamiche: l’occasione il terzino destro l’ha avuta e magari non è per la cattiva prestazione fornita nella gara d’andata dei playoff contro l’Akademia Puskas, in cui due suoi errori sono costati altrettanti gol alla squadra viola, ma da allora di “Mike” si sono perse praticamente le tracce: 62 minuti aveva giocato fino alla sostituzione nell’intervallo della gara con gli ungheresi del 22 agosto e 37 ne ha messi insieme successivamente subentrando al ritorno dalle parti di Budapest. Poi, stop: anche per lui è stato fino a oggi un settembre da spettatore non pagante, anche per l’escalation di condizione di forma e di rendimento di Dodô e ora per Palladio rinunciare alla corsa e alle qualità del brasiliano è piuttosto difficile. Per ultimo Beltran, non certo per importanza. L’argentino di minuti all’attivo ne ha 114’ in totale (11 con il Venezia e 58 con il Monza da spalla di Kean, 45 con l’Akademia Puskas a Firenze al posto di Kean) e sono state le due partite con due ruoli differenti in attacco a non dare le risposte che Palladino cercava: riprova ne sia che il tecnico non l’ha più utilizzato nemmeno quando la Fiorentina doveva rimontare lo svantaggio. Infine, ieri la Procura Federale ha aperto un’indagine a carico di Albert Gudmundsson che su Instagram aveva condiviso un post contenente una frase offensiva presente su un cassonetto nei confronti della Sampdoria nelle ore immediatamente precedenti il derby di Genova: l’islandese rischia il deferimento per “condotta sleale e antisportiva" ai sensi dell’art.4 del Codice di Giustizia Sportiva.


 

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