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Calcio: Serie A

Fiorentina, i motivi dello stop? Fase difensiva, lì sta il problema

di Francesco Gensini
Fiorentina, i motivi dello stop? Fase difensiva, lì sta il problema

Mister Palladino ha provato a irrobustire il centrocampo, ma il sistema a tre non rende Kean in condizioni fisiche e psicologiche scintillanti

16 settembre 2024
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FIRENZE. Ci ha provato con un piccolo, grande cambiamento, Raffaele Palladino: un trequartista in meno e un centrocampista in più, per passare dal 3-4-2-1 al 3-5-2, in cui Colpani un po’ ha fatto l’attaccante esterno al fianco di Kean, un po’ si è messo alle spalle del centravanti ex Juventus per trasformare lo stesso 3-5-2 in 3-5-1-1. Ci ha provato, ma alla fine il risultato non gli ha dato ragione, anzi, e quella di ieri è stata la prima sconfitta stagionale dopo cinque pareggi di fila.

Moduli e nodi

Perché, il problema vero continua a essere la difesa o, meglio, la fase difensiva per non fare un torto agli interpreti della linea arretrata: che concede tanto, troppo. Che sbanda tanto, troppo. Che non ha interpreti adatti per giocare a tre e se è vero che ci vuole tempo per mandare a memoria i nuovi automatismi, è altrettanto sicuro che il tempo passa e gli errori si ripetono e presentano un conto salatissimo. Le giornate trascorrono e il rammarico aumenta, con il primo tempo paradigma ed esempio perfetto per quello che è la Fiorentina in questo momento: una squadra che da metà campo in avanti crea, costruisce, non sempre lucidamente e non sempre incisivamente, ma lo fa con buona efficacia per sostenere un Kean in condizioni fisiche e psicologiche scintillanti (un gol e un palo anche ieri, domenica 15 settembre) che da solo vale mezza squadra, ma poi quando l’azione si ribalta e supera la metà campo per entrare nella trequarti viola sono guai grossi. Palladino lo sa e ieri appunto aveva provato a ovviare alla mancanza irrobustendo il centrocampo senza rinunciare alla qualità. Va ribadito: in fase offensiva qualcosa di più e di meglio si è visto, ma resta da capire quanta parte di merito ha Kean che davvero dà l’idea di poter far male agli avversari in qualsiasi momento, mentre dietro ancora non ci siamo.

I gol

Il gol del 2-2 e quello del 3-2 a favore dell’Atalanta subiti in una manciata di secondi gridano ancora vendetta, perché la Fiorentina stava approfittando dei passaggi a vuoto dei nerazzurri che a loro volta in difesa a protezione di Carnesecchi lasciavano spazi e campo da correre, ma poi il limite è tornato evidente e penalizzante. Che, per dire, si è ripresentato anche nella ripresa quando, sbilanciandosi, la formazione viola prestava il fianco al contropiede dell’Atalanta, però quella era una situazione contingente: nella testa, da fissare a futura lezione, rimane paradossalmente il primo tempo quando Biraghi e compagni a due minuti dall’intervallo erano avanti di un gol: ma prima e poi subito dopo, ecco gli episodi che ancora puntano l’indice sulla fase difensiva e su questo sistema con i tre che non rende, che non dà sicurezze, che non è omogeneo e presenta tante crepe.

E ora?

Questo significa che Palladino cambierà? Significa che la settimana piena che c’è per arrivare alla Lazio (domenica al Franchi, ore 12,30) sarà sfruttata per mettere mano al modulo e tornare “a quattro”? Possibile, ma non probabile. Possibile che negli allenamenti che si succederanno le attenzioni vadano anche alla difesa e a questo sistema che non convince e che non dà frutti, ma è più probabile che il tecnico ex Monza insista sul 3-5-2 dopo averci lavorato durante la sosta e insista sulle cose positive che viceversa si è portato via da Bergamo. Non vuol dire che i problemi li nasconda o, peggio che mai, faccia finta di nulla, ma una rivoluzione ora – dalla difesa a tre a quattro è una rivoluzione – potrebbe essere troppo impegnativa da sopportare: ci interverrà, però, questo è sicuro.

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